Se ne è andata ieri, presso la casa di riposo di Milano ‘Giuseppe Verdi’, la soprano sassolese Orianna Santunione. Nata in città, e precisamente a Ponte Fossa, il 1 settembre 1934, Santunione è stata una soprano di livello mondiale, che incantato le platee dei maggiori teatri del mondo: trasferitasi a Milano ancora giovane per terminare la sua formazione ed iniziare la sua carriera, ha debuttato nel 1959 come "Fedora" di Giordano Bruno e nei tanti anni della sua brillante carriera ha cantato nei teatri più prestigiosi del mondo quali la Scala di Milano, Covent garden a Londra, Opera a Parigi, interpretando sempre parti principali come in "Simon Boccanegra", "Don Carlo", "La forza del destino", "Un ballo in maschera" tutti di Verdi; "Tosca" di Puccini, "la Gioconda" di Ponchielli, "La fanciulla del west" di Puccini, "Il Pigmalione" di Donizetti. Erede della tradizione lirica sassolese (Bruno Cioni, Pietro Medici, Ferrando Ferrari, Bruno lazzaretti e oggi Matteo Macchioni) si era esibita al Carani nella Tosca e, fin dagli esordi, è stata legata da profonda amicizia col commendator Roberto Costi, direttore per decenni del teatro Carani e suo grande estimatore. Nel 1974 aveva ricevuto il premio ‘piastrella d’oro’ per il lustro portato alla città.
CronacaAddio all’ugola d’oro. Orianna Santunione