REDAZIONE MODENA

Addio a "Cicci", un grade amico e un vero artista

Glielo avevo promesso, a Benito Aguzzoli, “Cicci”. Gli avevo promesso che avrei palato di lui sul mio elzeviro. Della sua...

Glielo avevo promesso, a Benito Aguzzoli, “Cicci”. Gli avevo promesso che avrei palato di lui sul mio elzeviro. Della sua arte, perché Cicci era un artista. Ormai l’ho scritto, era, perché ci ha lasciato pochi giorni fa, così, in silenzio, senza disturbare nessuno, perché quello era il suo modo di vivere adesso, prima era stato un po’ tutto. Era un pittore molto bravo di un mondo magico, surreale, misterioso ed era anche un bravo fotografo, sapeva anche modificare le sue fotografie col computer fino a farle diventare quadri, vere opere d’arte. Aveva tenuto molte mostre, vinto premi, ed era apparso su tanti libri. Aveva incominciato con la sua chitarra elettrica ed era persino arrivato, col suo complesso "Le Onde", dopo tourneé in tutt’Europa, all’Olympia di Parigi con Stephane Grappelli, davvero fantastico! Poi, probabilmente aveva fatto anche altre cose che io non so. Lo vedevo tutte le mattine andare, con molta fatica, a prendere il caffè alla pasticceria Tamara, dalla Michela. Era simpatico, con il suo sigaro in bocca, io passavo e mi fermavo poi due chiacchere e alla fine: "Quand è che t’em scrèv un articol sul Carlein!" Ecco, spero che non sia troppo tardi! No, non è troppo tardi, da qualche parte sono sicuro lo leggerà. Addio Cicci! E questa volta dire addio va bene!

In questi giorni ho pianto anche per un altro caro amico che desidero ricordare, il prof. Ruggero Balli, abitavamo nello stesso condominio ed avevamo anche fatto l’università assieme, poi lui è diventato un medico importante, un luminare di otorinolaringoiatria, era una grande persona, ma qui lo voglio ricordare per le piccole cose come le chiacchiere fraterne sotto casa e penso a lui così, perché è ancora vicino a noi, a sua moglie Gianna, ai suoi figli e anche a me perché era un mio amico. Concludo pensando che ormai manca poco a Natale, c’è gente in centro a cercare i regali dell’ultima ora, i ragazzi in mezzo alla strada avanti e indietro o nei bar per l’apericena degli auguri, come si dice adesso, e a bere vino. I monopattini fanno lo slalom gigante in mezzo alla gente e sbucano senza guardare da sensi vietati, i ciclisti spesso vestiti di nero su biciclette senza fanalino di sera, anche nelle strade più buie e le luminarie per aria che danno aria di festa e allegria. I negozi con le merci più belle altroché le vendite per corrispondenza! E il Natale Zagaglia al teatro del Tempio oggi pomeriggio alle 17. Cantano Teresa Ferrari e Roberta Morini, Claudio Messori suona e Vanna Panciroli e Sauro Torricelli ci intrattengono con la loro simpatia.