Molestie con battute a sfondo sessuale e, oltre a sessismo, umiliazioni continue: molte donne soldato erano costrette a lavare di continuo i genitali dei cavalli. Stalking, violenza privata, reati aggravati dall’abuso dei poteri e di autorità ma anche minaccia: sono queste le pesanti accuse piombate addosso al tenente colonnello Giampaolo Cati, 45 anni, capo del centro ippico militare dell’Accademia di Modena. Il tenente colonnello rischia ora il processo: la procura, nei giorni scorsi, ha notificato all’ufficiale e alle presunte parti offese (tutti militari) nel procedimento la chiusura delle indagini preliminari. Si attende ora la richiesta di rinvio a giudizio, con la fissazione dell’udienza. A puntare il dito contro l’uffciale, noto per la collaborazione alle attività a favore dei ragazzi disabili come ‘In sella alla vita’, sono stati ben 11 soldati (tra cui 4 donne), palafranieri delle scuderie. Militari in ferma prefissata o in servizio permanente sottoposti a punizioni e vessazioni durate anni, fino al 2021. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesca Graziano sono partite a seguito di una serie di relazioni di servizio prodotte dagli stessi militari alla linea gerarchica. Infatti le relazioni sono state inoltrate nel 2021 al comandante del reparto Comando, che gestisce la parte logistica del comando militare e che dipende dal comandante dell’Accademia. Una volta arrivate appunto al comandante, generale di Divisione Davide Scalabrin, lo stesso ha trasmesso l’informativa alla procura di Modena e, per competenza, alla procura militare di Verona. L’Accademia militare di Modena è infatti da sempre particolarmente attenta a questi fenomeni e la volontà era quella di far luce sulla veridicità o meno delle accuse mosse all’ufficiale. A quel punto sono iniziate le indagini, chiuse nei giorni scorsi e che ora potrebbero portare in un aula di tribunale il tenente colonnello. L’ufficiale, secondo la denuncia presentata dai militari, li avrebbe offesi di continuo e senza alcuna ragione. Li avrebbe poi costretti a turni straordinari senza che ve ne fosse necessità, contattandoli anche al di fuori degli orari lavorativi al fine di continuare a redarguirli senza motivazioni concrete. Ma c’è di più: infatti al tenente colonnello vengono contestate una serie di condotte nei confronti dei diversi soldati che operavano nel centro ippico militari talmente degradanti e offensive da portare alcuni di loro a congedarsi. Tra le offese, anche riferimenti all’aspetto fisico e al peso delle donne in servizio, con molestie continue al personale femminile e battute a sfondo sessuale. L’ufficiale è difeso dagli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini: "A prescindere dal merito delle accuse infondate, si fa errato riferimento ad un arco temporale di ben undici anni in contesto in cui l’ufficiale ha ricoperto l’incarico di capo centro ippico dell’Accademia militar unicamente dal 2016 – sottolineano i legali – Si sta parlando di un ufficiale pluridecorato, con un curriculum vitae importante e un fascicolo matricolare impeccabile che sempre si è speso in primis in favore dei propri soldati, che mai ha abusato del proprio potere e che, comunque, operava in contesto per sua natura gerarchico, con conseguente, quotidiano, controllo da parte degli ufficiali superiori". I legali sottolineano poi che "si sta parlando d’una persona che, sulla scorta del profondo rispetto per l’Istituzione e grazie al proprio infaticabile lavoro, ha saputo aprire il centro ippico alla comunità modenese, dando vita a importantissimi service territoriali in favore di primarie associazioni di volontariato, con particolare attenzione alle persone più fragili anche a livello di interventi assistiti con gli animali. Forte anche dei tantissimi messaggi di affetto pervenuti in queste ore anche da parte di ex allievi e di soldati, l’ufficiale é sereno, nutre piena fiducia nella magistratura e attende di poter dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse nelle competenti sedi".
CronacaAccademia, ufficiale sotto inchiesta. Le pesanti accuse di undici soldati:: "Stalking, violenza e minacce"