Dieci giorni fa la Santa Messa per il saluto alla comunità benedettina: gli ultimi monaci lasceranno Modena entro poche settimane. Ma il grande, prezioso complesso abbaziale di San Pietro non è destinato a rimanere buio e silente: ‘rinascerà’ come polo culturale di alto livello, con uno spazio espositivo e museale destinato a grandi mostre delle Gallerie Estensi, e un allestimento capace di narrare la storia della città, del ducato estense e dell’insediamento benedettino.
È certamente un’importante e significativa novità, quella emersa ieri a Roma durante un incontro al Ministero della Cultura: attorno al tavolo il ministro Gennaro Sangiuliano con il suo capo di Gabinetto, il modenese Francesco Gilioli, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il vicario dell’arcidiocesi monsignor Giuliano Gazzetti, dom Giordano Rota, abate di Pontida, Alessandra Necci, neodirettrice delle Gallerie Estensi, la soprintendente Francesca Tomba e alcuni fra i principali dirigenti e funzionari dello Stato, fra cui Massimo Osanna, direttore generale dei Musei, Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, e Alessandra dal Verme, direttore dell’Agenzia del Demanio. "Ferme restando le esigenze di culto, che continueranno a interessare la chiesa di San Pietro, e delle attività parrocchiali – informa il Ministero – l’edificio (che è vincolato per il suo grande valore storico, artistico e architettonici) verrà destinato prevalentemente a spazio espositivo e museale": per questo l’Agenzia del Demanio cederà al Ministero della Cultura gli ambienti attualmente di sua pertinenza. "Il nuovo polo culturale – aggiunge il Mic – sarà anche uno spazio di aggregazione per la cittadinanza, con caffetteria, bookshop e sale studio".
Per comprendere meglio l’entità del progetto e dell’operazione, bisogna ricordare che il complesso di San Pietro (che si è sviluppato a partire dal IX secolo nella porzione sudorientale del centro di Modena) è attualmente suddiviso fra varie proprietà: il demanio, l’amministrazione comunale e la diocesi. La chiesa e i locali adiacenti sono riferibili alla Curia, mentre la sezione che attualmente ospita gli uffici del Giudice di pace è di proprietà del Comune. Il demanio è titolare di un’altra, ampia sezione del complesso, quella più esterna, che ‘guarda’ i viali e all’interno si affaccia sul cortile delle Colonne: sono proprio questi i locali che passeranno al Mic. "Un tavolo tecnico definirà un masterplan progettuale che individui tempi e costi degli interventi necessari, e stabilirà le modalità di consegna al Mic degli ambienti attualmente in capo all’Agenzia del Demanio", sottolinea ancora il ministero. In prospettiva il progetto del polo culturale potrà anche ampliarsi, includendo i locali di proprietà del Comune, se e quando andrà in porto il trasferimento del tribunale all’ex Manifattura.
"È stato un incontro fondamentale che desideravo si tenesse in tempi brevi: c’è infatti l’esigenza di agire velocemente, alla luce del prossimo trasferimento della comunità monastica – dice il sindaco Muzzarelli –. Il nostro obiettivo è valorizzare questo patrimonio storico per potenziare ulteriormente l’offerta culturale. Le Gallerie Estensi già espanderanno i loro spazi negli ambienti dell’ex Ospedale Estense in corso di ristrutturazione: in questa ulteriore sede si potranno approfondire ancor più la storia della città e i suoi tesori, e l’eredità della presenza benedettina". "Modena è una città ricca di bellezze culturali che può sviluppare la sua vocazione turistica – osserva il ministro Sangiuliano –. Lavoriamo per tutti i territori, soprattutto affinché la cultura sia un diritto vasto e diffuso. Stiamo dando tutto il nostro impegno e il nostro sostegno per ampliare gli spazi culturali nella città emiliana". Soddisfazione per questo progetto viene espressa anche dal senatore Michele Barcaiuolo (FdI): "Il governo si impegna ad ampliare gli spazi culturali in città, in un’ottica di salvaguardia e di sviluppo di bellezze architettoniche che non devono rimanere nascoste e anzi concorreranno a narrare ancora più approfonditamente la storia della nostra città".