Modena, 23 novembre 2024 – Prima adottato, poi abbandonato dopo soli quattro giorni. È una storia che comincia da lontano, precisamente in Brasile, quella che il giovane Douglas Dall’Asta si è convinto a raccontare a cuore aperto e a mettere nero su bianco tra le pagine di un libro. Una storia travagliata, segnata da un dolore che ancora oggi il ventisettenne continua a conservare nel suo sguardo, ma soprattutto una storia piena di interrogativi che cercano risposta.
Era ancora un bambino, infatti, quando Douglas fu adottato in Brasile da una coppia del Cremonese che, una volta arrivati in Italia, lo abbandonò soltanto dopo quattro giorni: “Un trauma che ancora porto dentro – confessa il ventisettenne – e che ora mi sono deciso a raccontare, non senza fatica”. Da quel momento, per il giovane, è iniziata la spola tra una comunità e l’altra fino all’età di diciotto anni, per poi precipitare, una volta lasciato solo, nel labirinto della vita in strada, tra dipendenze e piccoli reati. Ma è quando il ragazzo – finito in carcere – incontra l’avvocato modenese Gianluca Barbiero che inizia la sua svolta: raccontata al legale la sua storia, da lì avvia una causa che porta a riconoscere le responsabilità dei genitori adottivi.
Ora, la giornalista Valentina Reggiani, ha saputo trasformare la storia di Douglas in un libro (dal titolo “Figlio di nessuno”) per raccontare la dolorosa ricerca d’identità che lo ha accompagnato in questi anni, tra ostacoli burocratici e criticità. “Prima sono stato abbandonato a tre anni in un orfanotrofio in Brasile, poi quando sono stato adottato a nove anni, con la speranza di un futuro migliore, sono stato abbandonato nuovamente in Italia – riavvolge il nastro Douglas –. Per tanto tempo mi sono sentito ‘responsabile’ di quanto successo, ma grazie alle persone che mi hanno accompagnato in questo percorso, ho capito che un bambino di nove anni non può avere nessuna colpa”.
Sotto l’inchiostro che oggi immortala nero su bianco la sua storia, Douglas nasconde anche un messaggio di speranza e un appello per il futuro, affinché a nessun altro capiti un calvario simile. Proprio come ricordato durante la presentazione del libro, rivelatasi un’occasione speciale per confrontarsi sui delicati temi dell’adozione, dell’affido e delle normative che regolamentano gli istituti. “Per la prima volta racconto la mia storia senza avere paura, per esprimere il dolore che ho sopportato, ma soprattutto per dare alle altre persone che si ritrovano a vivere ciò che ho vissuto la forza di reagire e riscattarsi”.
E ieri pomeriggio, la sua storia è stata infatti ascoltata dai tantissimi presenti in sala per la presentazione del libro (un progetto condiviso con l’associazione Mamme matte) e durante l’evento realizzato in collaborazione con la casa editrice Incontri e Modenamoremio. Presenti in sala, oltre a Douglas, l’autrice Reggiani e l’avvocato Barbiero, anche l’assessore Federica Venturelli, la deputata Stefania Ascari, Karin Falconi di Mamme Matte, Giuseppe Simone, autore della copertina del libro, e Angelo Giovannini (Modenamoremio) e Ludovica Carla Ferrari, appena eletta in Regione.