REDAZIONE MODENA

A processo per violenza sessuale. Denunciato dalla sorella minorenne. Cadono le accuse: giovane assolto

Il 23enne era stato incolpato di almeno cinque episodi di palpeggiamenti tra le mura domestiche. Per la Procura la quindicenne era credibile ma, come sostenuto dalla difesa, non sono emerse prove

A processo per violenza sessuale. Denunciato dalla sorella minorenne. Cadono le accuse: giovane assolto

Il tribunale di Modena

Modena, 17 dicembre 2024 – E’ finito a processo con un’accusa pesantissima: quella di aver costretto la sorella minore a subire abusi sessuali. Molestie, palpeggiamenti che sarebbero avvenuti in almeno cinque occasioni. Ieri però il giovane, rappresentato dall’avvocato Gianluca Barbiero, è stato assolto. I fatti risalgono al 2022 e traggono origine da una segnalazione partita dal dipartimento di salute mentale presso cui era seguita la ragazzina. La giovane, infatti, si era confidata all’epoca con un’operatrice accusando il fratello maggiore dei gravissimi gesti. Subito erano scattate le indagini che avevano portato la procura a chiedere poi il rinvio a giudizio nei confronti dell’indagato: un ragazzo modenese di 23 anni accusato appunto di violenza sessuale aggravata nei confronti della sorellina, che all’epoca dei fatti aveva 15 anni. In base alla testimonianza resa dalla vittima, il fratello maggiore l’aveva costretta in almeno cinque occasioni a subire atti sessuali quando i due si trovavano soli in casa. La procura, ritenendo credibile il racconto della giovane, aveva chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per il presunto molestatore.

La difesa del 23enne, rappresentata appunto dall’avvocato Barbiero, aveva ritenuto che le indagini non costituissero un quadro probatorio per sostenere il giudizio, reputandolo lacunoso. La difesa ha puntato il dito anche contro le ‘competenze’ delle operatrici che avevano incontrato poche volte l’adolescente. Ieri il giudice ha disposto il non luogo a procedere.

Ha patteggiato invece ieri la pena a due anni un uomo di origine marocchina di 47 anni, difeso dagli avvocati Alessandro Morselli e Valentina Schenetti, accusato di maltrattamenti in famiglia anche alla presenza del figlioletto minore. Fatti che sarebbero avvenuti a partire dal 2018. Secondo le accuse l’uomo avrebbe percosso più volte la moglie, prendendola a pugni, spintonandola e minacciandola di morte. L’imputato ha intrapreso un percorso di recupero presso il centro trattamento maltrattanti ed avendo risarcito è stato condannato a due anni ma gli è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale. "Siamo soddisfatti del risultato – affermano gli avvocati Schenetti e Morselli – la vicenda era alquanto intricata e, fortunatamente, il nostro cliente ha serbato un comportamento irreprensibile dopo essere stato sottoposto a misura cautelare. Ha, con serietà, ricercato sostegno dal punto di vista psicologico e comportamentale e nel frattempo ha risarcito l’ex coniuge".

Valentina Reggiani