REDAZIONE MODENA

"A Modena partita aperta Convincerò gli indecisi"

La candidata del centrodestra Dondi punterà sul suo radicamento in città "Meloni ha fatto bene a postare il video: fa capire la gravità dell’accaduto"

"Il mio radicamento sul territorio convincerà gli indecisi, la battaglia su Modena è apertissima". Presidente dell’ordine degli avvocati per quattro anni, otto anni alla segreteria, Daniela Dondi nel 2020 ha sfiorato l’ingresso in Regione come consigliera, è stata la prima dei non eletti. Modenese doc (suo padre Franco ha fondato la famosa pasticceria Dondi), adesso sarà candidata nell’uninominale alla Camera su Modena-Reggio e sfiderà Aboubakar Soumahoro.

Dondi, lo sa che è il suo è uno dei collegi più difficili d’Italia per il centrodestra?

"Sì, ma credo che sia assolutamente contendibile, e il risultato non è scontato".

In Fd’I molti ritengono che il fatto che il suo rivale, Soumahoro, sia stato paracadutato su Modena ed esprima una candidatura considerata troppo di sinistra potrebbe agevolarla.

"Io mi auguro un confronto politico sui contenuti, non è rilevante da questo punto di vista che lui non sia modenese di origine. Saranno eventualmente gli elettori ad avere delle doglianze su questa scelta. Di certo io a Modena sono più conosciuta…".

Essere più conosciuta ritiene possa contare in questa elezione o sarà solo un voto di opinione sui partiti?

"Probabilmente la conoscenza diretta delle persone che si candidano potrebbe convincere qualche indeciso a orientarsi su di me".

La campagna elettorale si preannuncia molto dura: lei da avvocato condivide la scelta di Giorgia Meloni di rilanciare il video dello stupro di Piacenza?

"Mi sembra che invece di condannare l’episodio si stia cercando di alzare un polverone strumentale contro Meloni: nella scelta di diffondere il video non ci vedo nulla di male, anzi, può servire a far comprendere la gravità dell’accaduto".

Da quanto tempo si occupa attivamente di politica?

"La passione risale a tanto tempo fa, ho fatto per 20 anni politica forense, argomenti diversi certo, più settoriali, ma le dinamiche sono identiche. Il mio ingresso in Fratelli d’Italia invece è stato nel 2020".

Perché ha scelto proprio Fratelli d’Italia?

"È il partito a cui mi sento più vicina come modo di pensare ed è quello più rispettoso e interessato alle attività produttive e alle libere professioni".

Come è nata la sua candidatura in Parlamento?

"Tutto è successo negli ultimi 15 giorni. Mi è stata chiesta la disponibilità, che io ho dato, e dopo è maturata la decisione".

Se non dovesse farcela sarà disponibile per le amministrative del 2024?

"Prematuro parlarne, deciderà Fratelli d’Italia se potrò essere utile alla causa e in che modo".

Se invece dovesse essere eletta in Parlamento quale valore aggiunto pensa di portare?

"Formulerei proposte in materia e su questioni giuridiche, il mio mestiere, ma non solo: credo di poter dire la mia anche attraverso idee sullo sviluppo del nostro territorio, dall’Appennino alla Bassa: stimolare idee e progetti che possano valorizzare a pieno il nostro territorio facendo crescere economia e redditi, garantendo le necessarie misure di sicurezza".

g.a.