A Cattolica da oltre 70 anni. Premiata turista modenese: "Un legame indissolubile"

Maurizia Camurani, professoressa, trascorre l’estate in Romagna dal 1953. Ieri la sindaca Foronchi le ha consegnato la targa fedeltà. "Quanti ricordi"

A Cattolica da oltre 70 anni. Premiata turista modenese: "Un legame indissolubile"

Si è tenuta ieri mattina, in comune a. Cattolica, la premiazione alla turista modenese Maurizia Camurani

Modena, 7 settembre 2024 – "Ero piccola piccola, nel 1953, quando i miei genitori mi hanno portato per la prima volta a Cattolica, e da allora ci sono tornata ogni anno, ogni estate, sempre con gioia", confida la professoressa Maurizia Camurani, modenese, già insegnante al ‘Sigonio’, che ieri mattina è stata premiata ufficialmente a Cattolica (Rimini) proprio per la sua inossidabile fedeltà alla Regina dell’Adriatico, 71 anni di vacanze e di splendidi ricordi. La sindaca Franca Foronchi l’ha ricevuta a Palazzo Mancini, l’ha ringraziata per questo suo lungo legame con la città e la ha consegnato la targa "Fedeltà" insieme a un libro sulla storia di Cattolica. "Abbiamo tanti ospiti che ogni estate tornano, e tutti sentono Cattolica come una seconda casa. Tutti ci dicono che qui è come stare in famiglia", ha sottolineato la prima cittadina.

Per questa giornata speciale, la professoressa Camurani ha voluto accanto a sé il marito Agostino De Pretis, anch’egli insegnante, uno dei figli, Alessandro, e un gruppo di amiche e amici cattolichini, Daniela e Miriam Maltoni, Sandro Denicolò dei Bagni 30 di cui la turista modenese è cliente da sempre, e i titolari dell’Hotel Marconi, Mario e Fioretta Prioli, insieme a Daiana Vancea che gestisce la struttura. Maurizia Camurani ha portato a Cattolica un album di affascinanti fotografie che risalgono già ai primi anni delle sue villeggiature con i suoi genitori, sua sorella e le tre zie. E ha letto un testo in cui ha distillato gocce di memoria ed emozioni. Cattolica è stata la sua infanzia, la sua gioventù, la sua vita: quando era bambina, racconta, "a partire dalla primavera pensavo spesso a Cattolica. Mi piaceva molto e mi divertivo come non mai". Allora si viaggiava in treno, e all’arrivo in stazione c’era il vetturino che caricava villeggianti e bagagli per condurli al loro alloggio vacanziero, "si passava davanti al mercato con tutti gli odori di verdure, spezie, carne e pesce, poi al bar Canasta con i bomboloni alla crema e al forno Gaudenzi con la piada". Certo, da allora tanto è cambiato anche a Cattolica, sia nell’offerta turistica che nelle strutture e nel modo di fare vacanza, ma lo spirito d’accoglienza è rimasto sempre lo stesso. "E penso che i racconti di chi, come me, ha vissuto tutto questo – conclude la professoressa – possano essere utili anche per ‘ricostruire’ una storia del turismo balneare".

Stefano Marchetti