Modena, 4 novembre 2011- Lo specialista che ha operato questa mattina al Policlinico di Milano il calciatore del Milan e della Nazionale Antonio Cassano, ha un rapporto stretto di collaborazione con l’Hesperia Hospital di Modena.
Il prof. Mario Carminati, cardiologo interventista del Policlinico San Donato di Milano, classe 1952, opera infatti da una decina di anni all’Hesperia, la cui cardiochirurgia è stata giudicata tra le prime cinque strutture d’eccellenza in Italia da uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicato a giugno dalla rivista specialistica “Giornale Italiano di Cardiologia”.
Lo specialista, come molti altri professionisti di eccellenza scelti dalla struttura, opera con frequenza sistematica all’Hesperia Hospital - tra l’altro, sarà nuovamente a Modena martedì prossimo - ed è già intervenuto su molte centinaia di pazienti. Interpellato al riguardo, Carminati ha spiegato che quello praticato a Cassano più che un intervento è una “procedura”: non chirurgica, ma di emodinamica interventistica di chiusura del forame ovale.
Per essere più chiari, dalla vena femorale é stato introdotto un catetere fino all’interno del cuore, per posizionare un dispositivo occlusore, ovvero una specie di “ombrellino” che chiude la comunicazione anomala che esisteva tra i due atri del cuore. Questa procedura è stata fatta con il costante controllo per via radiologica e con l'ecocardiografia transesofagea.
L’ombrellino, ha spiegato Carminati, impedirà il passaggio anomalo di sangue dall’atrio destro a quello sinistro. Il difetto cardiaco del calciatore del Milan è una anomalia che è presente in una percentuale alta nella popolazione. ma non per tutti è necessaria la procedura. L'indicazione per effettuare questa procedura c’è soprattutto in persone giovani, senza alcun apparente fattore di rischio, in cui avviene una ischemia cerebrale di natura non precisata, proprio come nel caso di Cassano. Ottimismo per il decorso post-procedura: il paziente può riprendere la propria vita normale, assumendo una terapia anti-aggregante piastrinica per sei mesi: sostanzialmente, un’aspirina.
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