Modena, 27 settembre 2011- LE EX FONDERIE dicono addio all’amianto. Se n’è parlato a lungo, alcuni mesi fa le polemiche e le immagini di quei tetti sgretolati dal tempo hanno persino attirato l’attenzione di ‘Striscia la notizia’, che dedicò loro un servizio in tv. Ora, però, è ufficiale: il Comune, padrone di casa da trent’anni, farà rimuovere l’eternit entro fine anno. Una variazione di bilancio, ieri in consiglio comunale, ha individuato la cifra per i lavori — 260mila euro — e a breve un bando affiderà l’intervento a una ditta specializzata.
«UNA BONIFICA — spiega Simona Arletti, assessore all’Ambiente — decisa non perché ci siano rischi sanitari di alcun tipo, sempre smentiti dai controlli, ma per tranquillizzare una volta per tutte i cittadini, impressionati da troppo allarmismo ingiustificato sull’amianto. Inoltre, visto che la mancanza di fondi ha fatto slittare il progetto generale almeno di un paio d’anni, abbiamo pensato fosse giusto mettersi avanti con i lavori di riqualificazione dell’area. La situazione economica attuale ci obbliga a dare la precedenza a interventi più urgenti, su scuole e su altre strutture di primaria importanza, e l’ex fabbrica per il momento dovrà aspettare, pur rappresentando per la città un luogo storico e strategico, cui il Comune tiene molto».
IN TEMA di amianto negli edifici, però, le situazioni potenzialmente problematiche di solito coinvolgono Arpa e Ausl. Di solito, e non sempre, perché comunque ai due soggetti serve sempre la richiesta delle istituzioni per agire, che riguardi un caso specifico o un calendario più ampio di controlli. Ma tra le carte di Arpa e Ausl degli ultimi anni non c’è traccia di interventi nelle ex Fonderie: significa che il Comune di Modena non ha mai chiesto loro di effettuare uno specifico sopralluogo. Solo l’Ausl, incaricata però dalla Regione per la mappatura degli edifici pubblici contenenti amianto, ha fatto ‘visita’ al sito un paio di volte: nel 2004 e pochi mesi fa per un aggiornamento. Nel mezzo, per 7 anni, niente. Mancava l’input del Comune, senza il quale Arpa e Ausl non sono tenute ad entrare in campo.
«NESSUN mistero: non c’erano gli estremi — precisa l’assessore Arletti — per chiedere quel genere di intervento, perché i tecnici comunali hanno sempre tenuto costantemente sotto controllo la situazione e non sono mai stati riscontrati pericoli. Fermo restando che l’area è stata recintata più volte dalla Municipale, a ogni intrusione segnalata. Purtroppo se si parla di eternit è facile cadere in fraintendimenti, e i residenti possono percepire rischi che in realtà non ci sono. L’amianto alle ex Fonderie, ad esempio, ha una matrice compatta che per sua composizione non può diventare friabile. Al massimo può rilasciare qualche frammento, ma la concentrazione nell’aria sarebbe del tutto irrisoria, abbondantemente sotto la soglia di sicurezza».
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