Don Erio indica alcune categorie a cui offrire speranza: i detenuti, anche con azioni concrete “di percorsi di recupero, reinserimento in comunità, lavoro”, gli ammalati, i sofferenti e anche coloro che li curano, i giovani ai quali occorre offrire segni di speranza “anche per le cose che a loro stanno a cuore: l’ambiente, la scuola, le relazioni comunitarie, la pace, la libertà, il riconoscimento delle differenze”. Attenzione e accoglienza vanno rivolte anche ai migranti: “Adoperiamoci perché anche nelle nostre comunità locali si superino pregiudizi e chiusure”, annota don Erio. Particolarmente bisognosi di speranza sono gli anziani “che spesso sperimentano abbandono e solitudine”, aggiunge il vescovo. Anche per questo, fra i luoghi sacri giubilari sono state incluse anche le cappelle presenti nelle strutture per anziani.
Cosa FareGiubileo 2025: quali sono i luoghi sacri a Modena e provincia