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Massimo Bottura: si chiama Gatto Verde il nuovo ristorante di Modena

La nuova avventura dello chef pluristellato, patron dell’Osteria Francescana. Il locale dovrebbe aprire a settembre, dovrà diventare “uno dei più sostenibili del mondo”

Modena, 29 agosto 2023 – Dovrebbe aprire a settembre con l’insegna ‘Gatto Verde’, a ricordare un locale storico del Modenese. Il condizionale è d’obbligo, tuttavia, quando si parla della superstar degli chef Massimo Bottura, notoriamente riservato, soprattutto con i giornalisti.

Il nuovo ristorante - annunciato dallo stesso chef qualche mese fa, dal palco del famoso evento milanese ‘Identità Golose’ - sarebbe il secondo interamente di proprietà di Bottura, dopo il pluripremiato Osteria francescana (3 stelle Michelin dal 2011).

La sede sarà sempre la città di Modena.

Gatto Verde è il nome del nuovo ristorante dello chef Massimo Bottura, aprirà a Modena a settembre
Gatto Verde è il nome del nuovo ristorante dello chef Massimo Bottura, aprirà a Modena a settembre

Allo chef fanno capo anche altri sette locali, tra cui spiccano la Gucci Osteria di Firenze, il Torno subito di Dubai e la meravigliosa Casa Maria Luigia, una guest house nella campagna emiliana, gestita da Massimo Bottura assieme alla compagna Lara Gilmore.

Inaugurata nel 2019 in un edificio del XVIII secolo, Casa Maria Luigia è il regno dell'ospitalità, con stanze eleganti e cucina, campo da tennis, piscina, sala da musica e orto.

Dell'imminente apertura si sa solo, ha sottolineato lo chef, che ‘dovrà diventare uno dei ristoranti più sostenibili al mondo, dal punto di vista tecnico e nella testa delle persone’.

Bottura, si sa, deve la sua celebrità anche alla sua mirabile capacità di sperimentare tecniche di cucina rivoluzionarie: sarà certamente questa una delle caratteristiche che contraddistingueranno la nuova avventura modenese dello chef.

Intervistato lo scorso febbraio dal Carlino, lo chef si è anche soffermato sulle chance di rilancio del nostro Paese, dichiarando che "ogni giorno dovremmo ringraziare i nostri artigiani, i pastori, i contadini, i casari, i pescatori: gente straordinaria, grazie alla quale teniamo un piede nel passato. L'altro piede, però, dev’essere nel futuro: proprio come faccio io, perché non mi accontento di quel che ho fatto nel presente”.