SILVIA SARACINO
Modena

La Corte del Conti boccia Finale: "Nel bilancio gravi carenze"

Il Comune viene menzionato come caso particolarmente negativo

Il sindaco di Finale Ferioli

Finale Emilia (Modena), 18 marzo 2016 - Salvato dal commissariamento ma bocciato dalla Corte dei conti. Nella relazione annuale di verifica sulle amministrazioni con più di 15mila abitanti – depositata prima di Natale – i sette magistrati della Corte regionale imputano al comune di Finale «una grave carenza amministrativa» nella gestione del bilancio, in particolare nella gestione tra le entrate, i costi e gli obiettivi da raggiungere. Finale viene menzionato come caso particolarmente negativo, stando ai documenti che le stesse amministrazioni hanno l’obbligo di inviare ogni anno: Finale supera di poco la soglia dei 15mila abitanti e quindi rientra nelle amministrazioni da controllare.

La Corte non entra nel dettaglio, ma le conclusioni a cui arriva esaminando tutta la documentazione relativa al 2014 sono molto significative, soprattutto alla luce di quello che i tre commissari prefettizi scrissero nella loro relazione mandata al ministero. Alla fine il Comune di Finale non è stato commissariato ma la Prefettura e il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, compreso il presidente della provincia Muzzarelli, votarono all’unanimità il commissariamento. Veniamo alla relazione della Corte dei conti. I magistrati hanno il compito di verificare la regolarità amministrativa e contabile degli atti, andando a controllare anche come i Comuni lavorano, cioè se ci sono tutte le figure professionali previste, che devono a loro volta controllare come vengono spesi i soldi dei cittadini.

E’ obbligatorio che i municipi mettano in pratica il controllo di gestione, l’analisi degli obiettivi da raggiungere in base al budget a disposizione e ai costi e quantità dei servizi offerti. Finale, assieme ad altri tre Comuni della Regione, ha dichiarato di non aver svolto il controllo di gestione. Ma c’è di più. I magistrati pongono l’accento proprio su Finale per «una grave carenza amministrativa» perché «persevera nel mancato ripristino della tipologia di controllo, il cui espletamento è cessato dal 31 dicembre 2011».

Per la Corte «è grave la mancata predisposizione del piano degli obiettivi, che rappresenta un presupposto imprescindibile per una sana e corretta gestione amministrativa del bilancio». Il sindaco Ferioli, consapevole delle segnalazioni mandate dal suo stesso ufficio alla Corte dei conti, ha ammesso che la macchina amministrativa in alcuni punti è stata carente. Poche pagine più in là la Corte entra nel dettaglio. La decisione di rientrare nella convenzione tra comuni, Regione e Arpa per il monitoraggio della qualità dell’aria - spesa di circa 2mila e 700 euro per 2014-2015, è stata approvata senza il parere di regolarità contabile. «Non è dato sapere se sia l’unico atto», scrivono.