Bologna, 3 dicembre 2023 – Luca Mercalli, meteorologo, forti raffiche di vento accompagnate da un innalzamento improvviso delle temperature hanno investito l’Emilia-Romagna. Di che fenomeno si tratta?
"Una burrasca di fine autunno, più che di inizio inverno, perché le temperature sono ancora molto miti. Questo caldo è dovuto al fenomeno del foehn appenninico: a un vento mite da sud, si è aggiunto l’effetto della compressione per discesa dall’Appennino sulle zone a valle. Il vento caldo si comprime scendendo sulle città alla base dell’Appennino e si riscalda ulteriormente. Parliamo quindi di un fenomeno locale, che avviene però all’interno di un contesto globale che, come evidente, sta registrando temperature molto più elevate della norma. Il vento era già caldo per sua natura, e in più ha generato l’effetto di un ulteriore riscaldamento per motivi geografici: le zone collocate alla base dell’Appennino risentono di questi episodi".
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Ci troviamo di fronte a un evento anomalo?
"Il foehn appenninico avviene da sempre, ma il fatto che ci fosse già quest’aria molto mite in arrivo da Sud ha esaltato il processo in una stagione che, effettivamente, può lasciare le persone un po’ perplesse, in quanto siamo all’inizio di dicembre e temperature di questo tipo possono impressionare".
Cosa possiamo aspettarci nei prossimi giorni?
"Come possiamo notare, è un’altalena molto pronunciata tra temperature alte e basse, con fortissime variazioni tra un giorno e l’altro. Al momento siamo ancora eredi dell’autunno più caldo della storia d’Italia e siamo in attesa di vedere qualche segnale più concreto di inverno: dovremo infatti registrare un raffreddamento delle temperature nei prossimi giorni, che ci porterà di più verso la norma. Ma siamo al cospetto – è bene ricordarlo – di un anno pieno di record, sia nel mondo che in Italia. E l’Emilia-Romagna ne ha già viste di tutti i colori: dalla siccità peggiore della storia per il Po, alle alluvioni, le tempeste e molto altro ancora".