Ravenna, 18 agosto 2024 – L’afa allenterà la presa, ma solo per un paio di giorni. Questo il quadro fatto da Pierluigi Randi, tecnico meteorologo.
Randi, potremo tirare un sospiro di sollievo?
"Sì, ci sarà un calo delle temperatura tra oggi e martedì, con valori inferiori a quelli a cui siamo abituati".
Stiamo vivendo una situazione anomala?
"Assolutamente sì. Il caldo non ci ha concesso una pausa dal 6 luglio ad oggi. E il problema è solo quello delle alte temperature, ma la loro persistenza".
Torniamo a quello che ci aspetta in queste ore: perché cambierà il tempo?
"Sta arrivando dalla Francia un nucleo di aria fredda che respingerà, verso sud, l’alta pressione nord africana".
Da oggi cosa dobbiamo aspettarci?
"Temporali, con temperature massime che a stento raggiungeranno i 25°".
Però non durerà.
"No. Dovrebbe piovere anche lunedì, martedì meno e mercoledì tornerà l’estate, con massime di poco sopra i 30°, in linea con quelle che sono le medie del periodo: dovrebbero arrivare, al massimo, a 33°. Insomma, non saranno i 36-38° di questi giorni".
I temporali devono preoccuparci o saranno precipitazioni nella norma?
"C’è il rischio di precipitazioni abbondanti, perché i sistemi nuvolosi che arriveranno dal mare passeranno su un Adriatico che è caldissimo - l’acqua è a 30-31° -, però è difficile dire in quali zone si verificheranno. Nel ravennate non sono attese precipitazioni in forma estesa. Altrove, vedi il Ferrarese, potrebbero cadere anche fino a 50 millimetri in un’ora".
Si può già fare un bilancio, seppur parziale, dell’estate?
"A conti fatti sarà una delle prime tre estati più calde negli ultimi 100 anni, visto il caldo costante. Non supererà l’estate del 2003, quando questa situazione durò da giugno ad agosto".
Da cosa dipende il perdurare delle temperature elevate?
"Dal riscaldamento globale a livello planetario, che provoca l’espansione, verso nord, delle alte pressioni tropicali".
Che effetto provoca tutto questo sull’agricoltura?
"Una maggiore richiesta d’acqua, anche perché non si può fare agricoltura competitiva senza irrigazione. Dal 2000 a oggi c’è stata una diminuzione delle piogge del 25%. La vendemmia inizia un mese prima; si accorciano i tempi di maturazione di frutta e cereali. E poi abbiamo nuove patologie. Penso alla cimice asiatica, che si adatta benissimo a queste temperature".
Possibili soluzioni?
"Dare priorità a coltivazioni che richiedono meno acqua e investire sulla ricerca. In regione abbiamo poli straordinari come l’Università di Piacenza. Bisogna ragionare sulla possibilità di immettere nuove varietà di produzioni: intervenire sulla genetica non è sempre un male".
C’è un legame tra clima e mucillagine?
"Sì. La sua presenza è dovuta alle alte temperature, alla loro persistenza e al fatto che non ci sono state burrasche in Adriatico. Tutte condizioni che creano un clima favorevole alle alghe".