FRANCESCA DELVECCHIO
Meteo

Strana neve: dove e come si forma. Le previsioni meteo (con l’anticiclone Zeus)

La pausa del mite inverno è alle porte: temperature tra i 15 e i 17 gradi già dal primo weekend di febbraio. In Emilia Romagna ancora gelate e nebbia per qualche giorno. Il meteorologo Randi: “La neve da nebbia cade nelle zone con alta concentrazione di inquinanti”

Nebbia e gelate in pianura Padana (foto di Emilia Romagna Meteo)

Bologna, 31 gennaio 2024 – Questo anticiclone africano che non solo ha fermato le temperature più fredde dell’inverno, ma ha portato anche una folta nebbia in tutta la pianura Padana, è ancora presente in Italia e su buona parte del continente europeo.

Quando persiste l’alta pressione e c’è un forte raffreddamento del suolo l’aria calda si raffredda e si forma la nebbia nella maggior parte dei casi. In questi giorni, però, ha anche nevicano in alcune zone: soprattutto “in Emilia (nel parmense) ma anche sul veronese e sul padovano”, si segnala su ilMeteo.it. Che cada la neve con cielo sereno e in un regime anticiclonico è strano. A cosa è dovuto?

"Noi la chiamiamo neve da nebbia”, spiega il meteorologo Pierluigi Randi. “Può cadere quando nell’aria sono presenti delle impurità (come polveri sottili, pollini, batteri, smog). Si tratta di sostanze solide concentrate nell’atmosfera che si trasformano in piccoli cristalli di ghiaccio o fiocchetti di neve, quando le temperature sono basse. Poi quando raggiungono un peso non sostenibile dalle correnti verticali precipitano al suolo. E così può capitare che nevichi”.

È un fenomeno che alcuni chiamano ‘neve chimica’, termine che in meteorologia non esiste, però rende un po’ l’idea riguardo la sua anormalità. “È una forma di precipitazione frequente con la nebbia. Non è un bel segnale, perché accade solo nelle zone dove la concentrazione di inquinanti è molto alta. L’aspetto positivo, però, è che si deposita solo al suolo e non sulle piante”, spiega ancora Randi. “È la precipitazione stessa (pioggia o neve) che trascina verso il suolo le particelle inquinanti: riesce così a pulire l'aria”.

Ma perché inquinamento a parte, è normale che si verifichi questo fenomeno? “È un evento che si verificava più spesso in passato – risponde Randi – perché le temperature erano più basse. Oggi questo fenomeno accade con frequenza inferiore, per via delle alte temperature”.

Un inverno (mite) in pausa

Visto quindi il perdurare dell’anticiclone e le temperature tendenti al rialzo, “siamo arrivati al giro di boa di un inverno decisamente sottotono a parte qualche breve parentesi”, dice Antonio Sanò, fondatore del sito ilMeteo.it. Già dal primo weekend di febbraio ci saranno “temperature fino a 15-17 gradi di giorno al Centro-Sud e anche in montagna”. Una situazione che proseguirà “almeno fino al 10 febbraio, dopodiché potrebbe arrivare una perturbazione atlantica”.

In ogni caso, anche se non è ancora finito, è stato un inverno mite. “Non è l'inverno classico di decenni fa”, continua Randi. “L’appennino è senza neve ed è un segnale molto preoccupante per il settore turistico, ma anche per la mancanza di riserve d’acqua per i prossimi mesi. Non ci sono poi precipitazioni consistenti”. 

“Diciamo che l'ultimo inverno freddo è stato quello dal dicembre 2012 al febbraio 2013. È quindi da 10 anni che abbiamo inverni miti, in particolare il record è stato quello del 2013/14. Ormai quelli freddi sono molto rari”.

Le previsioni in Emilia Romagna

In regione continuerà a esserci in questi giorni ancora un po’ di nebbia: “Sulla Pianura Padana si presenterà fitta al mattino e in alcuni casi anche persistente, mantenendo così le temperature piuttosto basse e di pochi gradi sopra lo zero”.

Nebbia che insieme allo smog (accumulo di polveri sottili a causa di gas di scarico delle macchine, riscaldamento, industrie) peggiora notevolmente la qualità dell’aria, soprattutto intorno alle grandi aree urbane e non solo dove permarrà la nebbia.

Secondo le previsioni di Arpae Emilia Romagna, a ogni modo i prossimi giorni la mattina sarà freddo con temperature anche sotto lo zero. Persisteranno foschia e nebbia in alcune zone pianeggianti e collinari. Farà poi più caldo durante la giornata con cieli sereni o poco nuvolosi.

La tendenza per febbraio

“Abbiamo avuto il dicembre più caldo degli ultimi 100 anni”, conclude Randi. “Gennaio è partito mite, ha avuto un raffreddamento nella seconda decade per poi finire con l’anticiclone. Febbraio partirà con l’alta pressione. Sarà dominante, quindi avremo spesso il rischio di nebbie, senza precipitazioni. Sarà mite sui rilievi e più freddo in pianura per effetto dell'inversione termica. Dunque ci aspettiamo la primavera sopra i mille metri. Non si sono ancora certezze per la seconda decade del mese, ma c’è un timido segnale su un possibile cambiamento con l’indebolimento dell'alta pressione”.

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