Proprio come scrisse un cronista del Trecento che riferì di una nevicata "fino a quattro braccia di altezza [il braccio bolognese è di 64 cm] che fu chiamata la grande nevicata poiché non si ricordava niente di simile nel passato".
In realtà le antiche cronache ci ricordano moltissimi avvenimenti metereologici fuori dall’ordinario: pioggia che si protrae per settimane o mesi, pioggia che non cade per mesi provocando la tragedia della siccità che mette a rischio i raccolti, neve che cade in grande quantità e sfonda i tetti delle case o i soffitti delle chiese, neve che cade in giugno o luglio…
Occorre aggiungere che le comparazioni con le rilevazioni odierne delle temperature sono improponibili.
E anche la memoria che si tramanda di questi eventi climatici è soggetta alla presenza di fotografie o di riprese televisive che rendono un avvenimento di questo genere più suggestivo e più facile da imprimere nella memoria.