Bologna, 19 giugno 2024 – Alzando gli occhi al cielo oggi i cittadini dell’Emilia Romagna saranno rimasti stupiti di trovare, al posto del consueto azzurro, un colore giallastro, quasi ocra.
Sembra ci sia sabbia del Sahara sparsa nel cielo, un fenomeno meteorologico già capitato recentemente, ma che lascia sempre sbigottiti.
Polvere dal Sahara: come nasce il fenomeno
Ce lo spiega Pierluigi Randi, presidente Ampro (Associazione meteorologi professionisti): “Si tratta di un’elevata concentrazione di polvere desertica che arriva in Italia dal Sahara. Non è corretto quindi definirla sabbia, che è troppo pesante e cade subito al suolo. Il vento in realtà trasporta queste particelle più leggere che riescono a percorrere grandi distanze, sorvolano il Mediterraneo e si spingono anche oltre le Alpi. Infatti, nei prossimi giorni arriveranno anche in Germania. Questo fenomeno accade quando si verificano una forma depressionaria sulla Spagna e un’alta pressione tropicale tra il Mediterraneo e i Balcani. Queste particelle, successivamente, ricadono attraverso le piogge oppure una deposizione secca. Lentamente vengono rilasciate al suolo per sedimentare e accumularsi”.
Quando ci sarà il picco e quando se ne va
Una polvere desertica che dunque percorre centinaia di chilometri e che colora di giallo il cielo. “E’ frequente soprattutto in primavera – spiega Randi -, quest'anno abbiamo già avuto 2-3 episodi intensi. Giovedì 20 giugno avremo il picco, mentre sabato la polvere scomparirà coi venti meridionali che daranno una ripulita al cielo. Avverrà un cambio di circolazione con le correnti in arrivo dalla Spagna e dal Mediterraneo occidentale. Nel breve periodo, questo fenomeno non si ripresenterà anche perché poi si paleserà un vortice di aria fredda dalla Francia che, tra domenica e martedì prossimo, porterà rovesci e un abbassamento delle temperature”.
Gli effetti della polvere
Gli effetti della polvere dal Sahara sono duplici. “Queste particelle si comportano come le Pm 10 e quindi peggiorano la qualità dell’aria, anche se non ai livelli dell’inquinamento provocato dal traffico – conclude Randi -. Dall’altro lato, schermano le radiazioni solari permettendo di contenere le temperature che in questi giorni potevano arrivare fino a 36 gradi e invece si sono fermate a 34”.