Roma, 24 febbraio 2023 - Dal caldo anomalo primaverile al gelo siberiano: arriva un weekend di sbalzi climatici, che in 24 ore vedrà alternarsi il meteo di quattro mesi.
Domani, sabato 25 febbraio, sembrerà di essere a fine aprile (magari alla festa della Liberazione), con temperature totalmente primaverili, mentre già il giorno dopo, domenica 26 febbraio, il calendario torna precipitosamente indietro, e sembrerà di essere a Natale, con neve al Nord fino a quote basse. Insomma, passeremo dal caldo al freddo, dalla bonaccia alla tempesta, dal sole alla neve.
Antonio Sanò, fondatore del sito Meteo.it, parla di un ritorno al passato di 4 mesi, dopo aver assaporato un anticipo di piena primavera. Un ribaltone eccezionale in quanto avverrà in poche ore, al massimo in una giornata, dalla sera del sabato alla sera della domenica faremo un salto meteo impressionante.
Le previsioni del weekend in Emilia Romagna
Sabato il tempo sarà prevalentemente nuvoloso, con foschie e banchi di nebbia e deboli precipitazioni sparse sulla Romagna. In serata si avranno precipitazioni deboli sul settore orientale che nel corso della notte si intensificheranno e si estenderanno su tutto il territorio regionale.
Temperature in temporaneo aumento; minime tra 6 e 9 gradi, massime tra 14 e 17 gradi.
Domenica cielo coperto o molto nuvoloso con precipitazioni diffuse a carattere debole-moderato con associati locali rovesci. Quota neve in rapido abbassamento nel corso della mattinata fino a quote collinari; non si esclude la possibilità di precipitazioni nevose fino alle pianure ma con bassa probabilità di accumulo. Le precipitazioni più intense saranno sulla Romagna.
Temperature in sensibile diminuzione, con valori massimi intorno a 6/7 gradi e minime tra 2 e 5 gradi.
Mare agitato con possibilità di mareggiate.
Il crollo delle temperature
Tornando alla situazione generale, oggi e domani le temperature oscilleranno sui 17-18°C al Centro-Nord con punte di 20°C, mentre sulle Isole Maggiori, complice lo Scirocco, potremo raggiungere anche i 24-25°C come a fine aprile. Dalla tarda serata del sabato tornerà il gelo russo: direttamente dalla zona di Mosca e San Pietroburgo, dove in queste ore registriamo massime di -10/-12°C, ecco che lo spiffero artico invaderà l`Italia ad iniziare dalla Porta della Bora.
Da sabato sera il freddo inizierà a penetrare nella Pianura Padana, al Nord, dove si attende un crollo delle temperature anche di 10 gradi in pianura e di 15-17°C in montagna la domenica: nella notte successiva, tra domenica e lunedì, non sono escluse le prime nevicate in pianura tra Emilia e Basso Piemonte.
Il ciclone di neve: quando arriverà
Ma il Ciclone di Neve è pronto a colpire soprattutto negli ultimi 2 giorni di febbraio. La traiettoria del ciclone non è ancora confermata in pieno, ma, al momento, il minimo di bassa pressione dovrebbe fermarsi sul Mar Ligure, spingendo il carico di precipitazioni verso Nord-Ovest ed Appennino settentrionale.
Dal caldo ai temporali di neve
E sarebbe un`ottima notizia contro la siccità imperante di queste zone. In pratica, tra lunedì e martedì alcune elaborazioni modellistiche indicano 40 cm di neve anche a Torino; siamo al limite, in quanto le temperature sono attualmente molto alte e quindi non è presente quel che in gergo meteorologico si chiama cuscinetto freddo: in altre parole queste precipitazioni arriveranno dopo un periodo caldo invece che freddo. Non avremo nevicate da addolcimento, o da cuscinetto freddo, ma potremo avere temporali di neve e fenomeni intensi. Sopra i 500-600 metri è prevista neve abbondante su Emilia, Liguria, Piemonte e Valle d`Aosta; per confermare i 40 centimetri a Torino dovremo invece capire bene la dinamica del ciclone e le varie tempistiche dei fenomeni. Potrebbero essere imbiancate vaste zone della Pianura Padana, dall`Emilia alla Bassa Lombardia e soprattutto gran parte del Piemonte. Il tutto condito da venti di burrasca che potrebbero quindi favorire veri e propri blizzard, da domenica sera fino a martedì pomeriggio. Sembra, poi, che dal primo marzo la situazione migliori, anche se non si escludono altri impulsi freddi a causa del fenomeno dello "stratwarming" in atto.