Bologna, 18 novembre 2019 – Con la notte è passata anche l'acqua. Tanta, dopo una giornata di straordinario maltempo caratterizzata da esondazioni, fiumi in piena, mareggiate e frane un po' in tutta l'Emilia Romagna. Insomma, ce n'era abbastanza per indurre il governatore Stefano Bonaccini ad annunciare la richiesta dello stato di emergenza nazionale. Date le previsioni meteo, l'allerta rossa è valida per tutta la giornata di oggi, ed è stata prolungata fino alla mezzanotte di mercoledì 20 novembre.
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Tuttavia, l'ultimo bollettino dell'Arpae, pubblicato alle 10.55, è tranquillizzante: “Colmi di piena di Secchia e Panaro in transito nelle ultime sezioni, il Reno ha terminato lo scolmo: previsto un incremento dei livelli a valle con colmi inferiori soglia 3. I colmi di piena di Idice, Sillaro, Santerno, Senio e bacini romagnoli defluiscono a valle, piogge residue sull'Appennino centrale”. Un problema si registra a Massa Finalese (Modena), dove ha ceduto un tratto di argine del canale Diversivo: le campagne si sono allagate.
E' solo l'eco di una giornata devastante, una domenica sconvolta dalla pioggia battente, dalle tracimazioni dei corsi d'acqua e dalla paura di chi vive a pochi metri dagli argini. L’Emilia-Romagna è stata flagellata dal maltempo per tutto il fine settimana, con esondazioni e “piene storiche” – come le ha definite Bonaccini –, strade e ponti chiusi, frane, case allagate e centinaia di cittadini evacuati.
📌INFO #AllertaMeteoER 106/2019 valida dal 19/11/2019: piene dei fiumi, frane e piene dei corsi minori e mareggiate ➡️ https://t.co/ZkTg0NsNuQ pic.twitter.com/Q4ZaKFbmUr
— allertameteoRER (@AllertaMeteoRER) 18 novembre 2019
L’allerta rossa della Protezione civile, rimasta attiva per tutta la domenica, è stata prolungata ulteriormente, fino alla mezzanotte di mercoledì 20 novembre: la nuova allerta riguarda Ferrara, Bologna e Ravenna. A preoccupare di più sono stati soprattutto i fiumi, infatti, specie nelle province di Bologna, Ferrara e Modena. Nel Ravennate monitorati i fiumi Ronco e Montone, a Cervia desta preoccupazione la piena del Savio. Nel capoluogo, il Reno ha raggiunto la piena. Sempre nel Bolognese i fiumi Samoggia, Sillaro e Idice ieri hanno raggiunto il livello critico 'tre' (grado più elevato della scala idrometrica), con l'ultimo che ha rotto gli argini a Budrio portando all’evacuazione di 250 persone. Altre 15 persone sono state evacuate a Malalbergo, mentre disagi si sono registrati a Pianoro e Castenaso; una frana si è registrata a Loiano, sull’Appennino, e un’altra proprio in città, lungo la collinare via del Ravone. A Castel Maggiore è intervenuto il Genio ferrovieri dell’esercito con due mezzi dotati di motopompe idrovore, mentre a Imola, per la piena del Santerno, è stata rinviata la partita di calcio Imolese-Triestina.
Oggi, il Romagna, i corsi d'acqua Sillaro, Santerno, Ronco e Montone sono rientrati sotto il livello di moderata criticità.
Anche a Modena le precipitazioni hanno fatto innalzare i fiumi Secchia e Panaro, provocando allagamenti e la chiusura di alcune strade. Intorno alle 13 circa di oggi ha riaperto il Ponte Alto sul fiume Secchia e il Ponte dell'Uccellino, sempre sul Secchia, tra Modena e Soliera. Ha inoltre già riaperto ponte di Navicello sul Panaro. Passato il colmo di piena, i livello dei fiumi ha infatti raggiunto la quota di sicurezza e il Coc, il Centro operativo comunale, ha deciso di riaprire alla viabilità i ponti.Sull’Appennino modenese quasi 12mila persone sono rimaste senz’acqua e luce per ore, a causa delle nevicate: circa 3mila lo sono ancora.
Allerta arancione invece per frane e piene dei corsi fluviali minori (sempre per le province Reggio, Modena, Bologna e Ravenna). A Rimini la piena del fiume Marecchia ha portato all’apertura della passerella galleggiante a mare del ponte di Tiberio. Qui vige l'allerta gialla, come per Forlì Cesena. Sulla costa, i tecnici della Protezione civile sono al lavoro sulle dune, in particolare nei litorali ravvenate e ferrarese, dove le spiagge hanno cominciato a manifestare fenomeni di erosioni. Le previsioni, intanto, indicano come le precipitazioni diffuse, che inizieranno già dal pomeriggio di oggi, continueranno anche domani ad interessare la nostra regione.
Meteo Emilia Romagna, le previsioni dei prossimi giorni
Nuove piogge in arrivo, martedì 19 novembre, sui rilievi appenninici centro occidentali della regione. Saranno più intense e persistenti di quelle dei giorni scorsi: dal pomeriggio di oggi, continueranno fino alle 15 di domani. Sui rilievi del piacentino e del parmense cadranno in media fino a 50-60 millimetri di acqua, tra i 20 ed i 35 mm nelle aree montane più centrali. I picchi puntuali nelle 24 ore potrebbero essere molto significativi sul crinale. Questo quadro meteo impatta su una situazione idraulica e idrogeologica già difficile, con terreni saturi di acqua e arginature molto provate.
La Regione Emilia Romagna: "Piene storiche, l'attenzione resta elevata"
“Siamo costantemente in contatto - ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -,con i tecnici che stanno lavorando ininterrottamente da ieri per ripristinare i danni. Ho sentito al telefono anche i sindaci di Budrio, Finale Emilia e Medicina, per valutare insieme come far fronte alle necessità più urgenti. Come ho già detto ieri, chiederemo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale. E chiederemo i rimborsi per i danni che hanno ricevuto i privati e tutte le aziende, comprese quelle agricole, zootecniche e quelle del comparto balneare, colpite già nei giorni scorsi”.
“La prevenzione del dissesto idrogeologico - aggiunge il presidente- è una priorità assoluta del Paese. L’Emilia-Romagna ha presentato un piano da 102 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio, con 89 progetti definitivi o già esecutivi per opere immediate cantierabili nel 2019, da Piacenza a Rimini. Il Governo precedente ne mise a disposizione solo 21 milioni per i primi 18 cantieri, rinunciando all'attivazione dei mutui Bei, come invece proposto dalle regioni. Si attivino anche quelle risorse, sfidando le Regioni ad appaltare in tempi brevi. Risorse certe e pluriennali”.
“L’attenzione resta elevata - spiega Paola Gazzolo, assessore regionale alla protezione civile, che stamattina ha partecipato al briefing durante il quale è stato fatto il punto della situazione - perché siamo di fronte a piene storiche e l’impegno massimo è rivolto sia al costante monitoraggio della situazione e allo svolgimento degli interventi urgenti necessari, sia alla doverosa assistenza alla popolazione sfollata”.
“Sul bacino del Reno- aggiunge l’assessore-, dove negli ultimi 15 giorni è sceso un terzo della pioggia che in media si registra nel corso di un anno, un ruolo fondamentale per gestire e contenere la piena è stato svolto dall’ottimo funzionamento della Cassa di espansione di Boschetto, dalle manovre idrauliche che hanno permesso di scolmare l’acqua del fiume verso il Po con l’impiego del Cavo Napoleonico e dall’invaso trattenuto dal Lago di Suviana, nella parte a monte”.
“A fronte della situazione eccezionale che sta interessando il territorio regionale - conclude Gazzolo- è già partita la conta dei danni dalla pianura alla montagna, alla costa messa duramente alla prova dalle mareggiate: ho già sentito telefonicamente Angelo Borrelli, capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, per informarlo, come ha già dichiarato il presidente Bonaccini, che la Regione chiederà al Governo di dichiarare lo stato di emergenza nazionale per disporre delle risorse necessarie a intervenire e per garantire il rimborso dei danni a cittadini e imprese”.