LUCA BERTACCINI
Meteo

Il cambiamento climatico: "Piogge intense in due giorni. Certi fenomeni si ripeteranno. Servono casse di laminazione"

Il meteorologo Randi: "Sono caduti 300 millimetri d’acqua in 48 ore, lo scenario peggiore". Servono interventi sui fiumi: "I corsi sono troppo stretti, tra agricoltura intensiva e case"

Pierluigi Randi, tecnico meteorologo, quale è il quadro della situazione?

"Le precipitazioni stanno rallentando (l’intervista è stata fatta nella tarda mattinata di ieri, ndr), siamo nell’ordine dei 2-3 millimetri l’ora. Ci sono pause e al momento sono piuttosto deboli. Questo è dovuto al fatto che il vortice depressionario che ha causato il maltempo mercoledì si sta spostando verso est. A questo si aggiunge che i venti da nord-est che avevano soffiato fino a mercoledì sera si sono esauriti".

Cosa c’entrano i venti?

"Quando soffiano da nord-est l’acqua dei fiumi non riesce a defluire - o riesce a farlo con maggiore difficoltà - verso l’Adriatico".

È stato il combinato disposto di questi due fattori a causare i disastri dell’altro giorno?

"Sì, ma il fattore principale è dovuto alle precipitazioni molto violente che hanno colpito tutta la fascia appenninica, con temporali a catena dal primo pomeriggio di mercoledì. Sono caduti fino a 100 millimetri in un’ora, che si sono andati a sommare a quelli precedentemente caduti. Il problema deriva di fatto dalla grande quantità d’acqua caduta. Nel complesso sono stati superati i 300 millimetri in 48 ore, in qualche caso siamo andati oltre i 400".

Il cambiamento climatico: "Piogge intense in due giorni. Certi fenomeni si ripeteranno. Servono casse di laminazione"
A Faenza, in via Cimatti, volontari della protezione civile e vigili del fuoco portano soccorso agli alluvionat. i (Zani)

Quali le zone più colpite?

"I 400 millimetri sono stati registrati dalla stazione Arpae di Modigliana; 305 a Casola Valsenio, 330 a San Cassiano, poi siamo tra i 250 e i 280 a Brisighella e Riolo Terme (271 il dato di quest’ultima località)".

Per capire meglio, ci dia un’ordine di grandezza.

"In 24 ore è piovuta una quantità 4-5 volte superiore ai valori medi dell’intero mese di settembre".

Cosa significa se paragoniamo la situazione odierna con il 2023?

"Questa volta l’intensità della pioggia è stata maggiore. Non ci sono mai state pause. Nel 2023 la situazione è stata catastrofica, quest’anno è grave. Siamo un gradino sotto. Nel 2023 esondarono o ruppero gli argini 24 fiumi in tutta la regione".

Come stanno i corsi d’acqua?

"I problemi maggiori li hanno Senio - si è rotto l’argine sinistro a Cotignola; ci sono molte zone allagate tra Cotignola e Lugo -, Lamone e Marzeno, che confluiscono a Faenza e il Montone. Ora i bacini idrometrici stanno per fortuna scendendo".

Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi giorni?

"Il peggio sembra essere passato. Questa notte (ieri, ndr) è prevista pioggia, ma in maniera meno abbondante. Domani (oggi, ndr) sono previste le ultime precipitazioni, e poi saremo fuori. Queste piogge saranno meno intense".

Che previsioni ci sono per la prossima settimana?

"C’è il rischio, tra lunedì e martedì, che piova ancora, ma saranno precipitazioni che non dureranno tantissimo e che non avranno l’intensità di quelle che hanno causato l’attuale situazione".

Quanto accaduto era prevedibile?

"Solo in parte, perché il temporale è un fenomeno più difficile da prevedere. Avevamo una ’forchetta’ di pioggia tra i 120 e i 300 millimetri e purtroppo si è verificato lo scenario peggiore. Questo modo di piovere per noi è nuovo. 300 millimetri erano già caduti nel Ravennate, ma in 4-5 giorni, non in 48 ore. Quindi piove molto, i fiumi si ingrossano più rapidamente e via dicendo. Abbiamo avuto tre eventi alluvionali simili in un anno e mezzo. Abbiamo un’atmosfera e un mare molto caldi. I valori dell’Adriatico sono superiori di 3-4° alle medie del periodo".

Cosa ne consegue?

"Un mare troppo caldo ha un eccesso di energia che viene ’sfruttato’ dalla perturbazione con le precipitazioni che abbiamo avuto. Con un mare con valori nella media, avrebbe piovuto il 30-40% in meno".

Insomma, gli effetti del cambiamento climatico li tocchiamo con mano.

"Sì. E visto che le temperature - ce lo dicono i modelli previsionali che studiamo - continueranno ad aumentare, avremo ancora temporali violenti con forte intensità. Dobbiamo intervenire sul territorio per adattarci a questo nuovo clima. Perdiamo tempo con la politica dei gossip e non pensiamo a quanto sta accadendo".

Immagini di essere un sindaco: quali sono gli interventi che realizzerebbe?

"Le casse di laminazione servono. Vanno fatte a monte per evitare che l’acqua arrivi a valle. Vanno individuate le aree adatte, come per gli invasi. Ricordo le polemiche di chi non voleva la diga di Ridracoli. Per fortuna venne costruita. Poi bisogna ridare spazio ai fiumi, sono troppo stretti, perché si è costruito troppo e si è dato spazio all’agricoltura intensiva, ma il corso dei fiumi va allargato. In ambito urbano ci sono le città-spugna, dove con accorgimenti strutturali sono state create aree in grado di incamerare l’acqua in eccesso in caso di temporali violenti. Penso a Faenza, dove confluiscono Lamone e Marzeno: qualcosa andrà fatto, perché questi eventi si ripeteranno".