Ravenna, 4 luglio 2024 – Un ‘mezzo’ diluvio con accumuli prossimi alla quarantina di millimetri, raffiche di vento ad oltre 100 km orari, nubi a cosiddetto ‘imbuto’ e, come se non bastasse, una tromba marina che ha sfogato tutta la sua energia su un’area particolarmente ristretta di Punta Marina, arrecando gravissimi danni ad uno stabilimento balneare. Sono gli effetti del rapido transito di un sistema temporalesco che ieri mattina poco dopo l’alba ha interessato in particolare la parte nord del nostro litorale.
Pierluigi Randi, cosa è successo?
"Il passaggio in quota di un nucleo di aria fredda ha generato, tra il delta del Po e la parte nord della costa ravennate, una linea temporalesca multicellulare – spiega il tecnico meteorologo certificato e meteorologo dell’Associazione meteo professionisti – . Linea che si è formata in una zona in cui si sono per così dire date appuntamento, nei bassi strati, tre diverse masse d’aria, nella fattispecie una corrente di Bora che arrivava da nordest, una corrente da est-sudest che risaliva dalla costa riminese nonchè una terza corrente proveniente da ovest, che normalmente interessa le zone di pianura interna".
Quali effetti hanno prodotto? "All’interno della linea temporalesca si sono formati alcuni vortici che si sono resi visibili sottoforma sia di alcuni ‘funnel’ o ‘nubi a imbuto’, sia di una tromba marina".
Le cause?
"Lungo la linea in cui vengono a contatto le suddette correnti, si generano dei piccoli vortici i quali, se sollevati verso l’alto da una nube temporalesca, possono sviluppare trombe marine oppure funnel".
Qual è la differenza tra funnel e trombe marine?
"I primi sono ‘tagliati’ a mezz’altezza e non sono condensati fino al suolo, mentre per quanto le seconde, per essere definite tali il cono deve toccare la superficie del mare. Nel caso di Punta Marina un funnel si è trasformato in tromba marina". Che dimensioni hanno queste ultime?
"Il diametro può oscillare da qualche decina fino ad un centinaio di metri circa, con venti le cui raffiche possono tranquillamente superare i 100 km/h fino a raggiungere i 150 km/h, provocando seri danni, non solo, come successo ieri allo stabilimento balneare, ma ad esempio anche alle imbarcazioni più piccole, rovesciandole".
Possiamo quindi definire anomalo questo inizio dell’estate?
"Per certi aspetti sicuramente sì: dal punto di vista termico, quello da poco archiviato è stato infatti il settimo mese di giugno più caldo dal 1950, ossia da quasi 75 anni. Non solo, ma anche a livello di precipitazioni, in quasi tutta la provincia e con la sola eccezione dei rilievi, nonostante i frequenti episodi di instabilità è caduto il 60-70% in meno della pioggia che dovrebbe mediamente registrarsi in giugno".