Bologna, 20 giugno 2022 - Fa caldo, caldissimo. E questa settimana ancora di più: si entra nell’estate a gamba tesa, con picchi di 36 e 37 gradi, almeno fino alle porte del weekend. Colpa dell’influenza di un anticiclone di matrice africana, che porta con sé aria calda e umida. Parola dei tecnici di Arpae, che anticipano come "siano attesi 36 gradi già per domani (oggi per chi legge, ndr ), poi le temperature rimarranno pressoché stabili, con punte anche di 37 gradi" attese soprattutto tra mercoledì e giovedì.
Poi, si spera, arriverà un po’ di tregua: "Non proprio maltempo, ma ci sarà una tendenza all’abbassamento delle temperature da venerdì in poi – ancora gli esperti dell’Agenzia prevenzione ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna –, con un indebolimento del campo di alta pressione grazie a impulsi atlantici un po’ più freschi". Tradotto, ci si attende qualche grado in meno – "due, tre, forse anche quattro" – nelle massime, e potrebbe arrivare pure qualche temporale qua e là. Si tratta di una tendenza: la conferma di questi dati arriverà soltanto nel corso della settimana.
"È un giugno molto sopra la media: di solito certe temperature si concentrano nel periodo estivo di luglio e agosto", sottolineano da Arpae.
Inoltre, dopo un maggio che è stato il secondo più caldo dal 1961 a oggi (il primo si è registrato nel 2003), le piogge troppo scarse registrate nelle prime due settimane di giugno non hanno certo aiutato sul fronte siccità; e neppure i possibili temporali nel weekend potranno fare granché per ovviare al problema dei fiumi e dei canali in secca . "Si tratta di precipitazioni che non vanno a incrementare la risorsa idrica – è il chiarimento che arriva ancora da Arpae –, perché spesso si tratta di fenomeni lampo che portano con sé più grandine o vento forte, che acqua. La stagione delle piogge italiana, del resto, è già alle spalle, dato che solitamente si concentra tra aprile e maggio, in primavera".
Mentre dunque permane l’allarme siccità e pure il timore dei blackout, come è già successo nei giorni scorsi in città come Milano e Torino, per esempio, in cui la corrente è saltata per ore a seguito dell’eccessivo consumo di energia elettrica dovuto ai troppi condizionatori sparati al massimo, interviene a chiarire la situazione, da viale Aldo Moro, Irene Priolo, assessore regionale alla Protezione civile e all’Ambiente: "La scarsità idraulica del Po non permette il funzionamento dei gruppi idroelettrici della centrale di Isola Serafini – spiega –. Pertanto, tre giorni fa, è stato necessario arrestarla: ripartirà solo a seguito del ripristino delle condizioni idrauliche sufficienti all’esercizio dell’impianto".
Un impianto "da 80 mw. La più grande ad acqua fluente in Italia e tra le più grandi in Europa". Per quanto riguarda invece "la tenuta della rete, per il momento la regione non sta avendo problemi". Problemi che secondo l’assessore "nelle altre regioni potrebbero essere attribuibili a un sovraccarico dovuto a una domanda crescente legata alle alte temperature che stiamo avendo". In ogni caso, è prevista per domani in Regione la cabina di regia mirata a fare fronte all’emergenza caldo. Priolo conclude: "Gli aspetti che contemperiamo non sono solo l’irriguo e l’idropotabile, ma anche la fornitura di energia. E’ una situazione per la quale si giustifica ulteriormente il fatto che stiamo chiedendo l’emergenza nazionale".