Bologna, 10 ottobre 2024 – “Meglio star qui seduto, guardare il cielo davanti a me”, cantava Enzo Jannacci.
E per questa sera non vengono in mente programmi migliori, perché lo spettacolo che potrebbe offrirci la volta celeste si avvicina molto a quell’alone di luce rossastra, l’aurora boreale, che ha attraversato i cieli d’Italia a maggio.
Un fenomeno che viene associato ai rigidi inverni lapponi ma che, oggi, potrebbe spingersi fino alle nostre latitudini. È l’aurora, la luce del nord, resa possibile da una forte tempesta solare. Il condizionale, però, è d’obbligo: prevedere con certezza questi fenomeni è pressoché impossibile. “Alle nostre latitudini, la probabilità di assistere al fenomeno è intorno al 50 per cento – spiega Pierluigi Randi, presidente Ampro, associazione meteo professionisti –. Naturalmente, ad alte latitudini, nel Nord Europa, la percentuale arriva al 70-80 per cento”. La buona notizia, però, è che la perturbazione che sta attraversando l’Emilia-Romagna e le Marche lascerà spazio alle schiarite, che prevarranno in serata, ovvero nel momento migliore per volgere gli occhi all’insù.
Quando guardare il cielo
"Le fasi migliori della giornata per alzare gli occhi al cielo sono in prossimità del tramonto – spiega Pierluigi Randi, presidente Ampro, associazione meteo professionisti – e nella prima parte della notte. Naturalmente è un’indicazione di massima, perché questi fenomeni assumono un carattere intermittente”.
Dove posizionarsi
L’ideale sarebbe posizionarsi "lontano da fonti e sorgenti di luce artificiale piuttosto intense –suggerisce Randi –. Dunque lontano dai centri urbani; se rimaniamo nella bassa pianura la visibilità sarà peggiore”. È quindi consigliabile osservare il fenomeno in campagna o, ancora meglio, su qualche altura.
Che cos’è l’aurora boreale
“L’aurora boreale è un fenomeno ottico – continua Randi –. Il sole emette un flusso di particelle elettricamente cariche che possono interagire con il campo magnetico terrestre. Più il vento solare è intenso, maggiore è l’interazione, con un passaggio di energia che, entrando in atmosfera, eccita gli atomi di ossigeno e azoto, ossia i principali gas che compongono l’atmosfera. Questa forma di ‘eccitazione’ provoca un gioco di luci che dà vita appunto ad un aurora polare”.
I diversi colori della luce
La luce che colora il cielo assumerà un tono verde se la molecola è di ossigeno; viola e blu se è di idrogeno o elio; rosa è dovuta all'azoto.