CRISTINA DEGLIESPOSTI
Meteo

Incubo alluvioni a ripetizione, l’esperto: “Temporali più intensi e duraturi”

Il nubifragio di sabato è l’ennesimo evento estremo che ha colpito l’Emilia-Romagna nell’ultimo anno e mezzo. Alberoni (Arpae): non sono cambiati i valori medi delle precipitazioni, ma la frequenza e la violenza

Bologna, 21 ottobre 2024 – Centosessanta millimetri d’acqua. In pratica, la pioggia di due mesi concentrata in appena sei ore. La portata del ciclone extratropicale – così lo definiscono i meteorologi tra gli addetti ai lavori – che si è abbattutto sull’Emilia-Romagna è racchiuso nei numeri simbolo di Bologna, dove la media storica dell’intero mese di ottobre era di poco superiore ai 70 millimetri. Il capoluogo e l’intera città metropolitana sono state tra le zone più colpite a partire da sabato sera, in un weekend dove l’allerta rossa è stata prorogata per tutta la giornata di domenica anche nelle province di Modena, Reggio Emilia (fino al Parmense), Ferrara, Ravenna e nella collina bolognese-romagnola.

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Le previsioni

Per oggi le previsioni di Arpae non indicano fenomeni significativi, con la propagazione delle piene nei tratti a valle dei fiumi Secchia e Reno, con livelli superiori alle soglie 2, e il transito della piena del Po nelle pianure occidentali con livelli superiori a soglia 1 e nelle pianure centro-orientali con livelli superiori a soglia 2. Non si escludono frane in collina e montagna, tanto che l’allerta arancione nelle aree collinari è stata dettata proprio dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi che hanno intriso i crinali. In riviera, invece, non si escludono problemi al deflusso di fiumi e canali a mare, a causa dell’alto livello raggiunto dall’Adriatico in queste ore.

“Andiamo incontro a una situazione decisamente più tranquilla – spiega Pier Paolo Alberoni, responsabile Arpae –. È possibile qualche precipitazione, a carattere intermittente, mercoledì e giovedì, ma si tratta di pochi millimetri”. Oggi è scattata l’allerta arancione sulle province di Bologna, Modena, Reggio e Ferrara, ma intanto il capoluogo si attrezza per limitare gli spostamenti dei cittadini. Mentre la presidente di Regione Irene Priolo invoca un piano Marshall nazionale contro il dissesto idrogeologico, il capoluogo chiude le scuole di ogni ordine e grado per la giornata odierna. Passa in modalità lezione online tutta la didattica dell’Alma Mater e le aziende sono invitate a concedere un giorno in più di smart working ai lavoratori.

Le cause

Ma cosa ha scatenato l’ennesimo fenomeno alluvionale dell’ultimo anno e mezzo? “Se guardiamo alla narrazione della modellistica del cambiamento climatico, la prospettiva era quella di un generalizzato aumento complessivo delle temperature in ogni stagione e di una maggiore tropicalizzazione delle precipitazioni – spiega Alberoni –, ossia nessun cambiamento nei valori medi annui delle piogge cadute, ma nella durata e nell’intensità degli eventi”. Nel dettaglio dell’ultima ondata di maltempo “c’è stata una saccatura di origine atlantica, che si è poi approfondita nel Mediterraneo e che si è manifestata prima con flussi da sud-ovest, ossia con temperature molto calde e forti precipitazioni sul versante appenninico, della Liguria e dell’alta Toscana – continua ancora il numero uno di Arpae –. Poi, quando il fenomeno è transitato verso est, si è formato un ciclone extratropicale che ha fatto rientrare abbondanti piogge”. Piogge che hanno impattato sui fiumi in maniera straordinaria rispetto alle serie storiche. È il caso di Castenaso, nel Bolognese, dove l’Idice non aveva mai raggiunto i 13,5 metri di altezza registrati sabato notte.

Lo scenario

“Le ’nostre’ precipitazioni iniziano a essere cadenzate – conclude –: in inverno piogge più distribuite; estate caratterizzata da temporali e sistemi convettivi più violenti, mentre nelle stagioni di transito coesistono i due fenomeni, con cicloni extratropicali che interessano Mediterraneo ed Europa centrale, e che persistono per più giorni”.