LUCA RAVAGLIA
Meteo

Grandine e temporali, si può prevedere l’arrivo? Come leggere le nuvole: parola all’esperto

L’analisi di Roberto Nanni, tecnico meteorologo Ampro: “Importante guardare la forma di grossi gruppi di nuvole, ma anche il colore”

Bologna, 21 luglio 2023 – ‘Rosso di sera bel tempo si spera’. Lo dicono le nonne, dai tempi delle loro nonne. E anche da molto prima, visto che quella di osservare il cielo, traendo presagi e previsioni, è un’abitudine che fa parte della storia dell’umanità. E che di certo non è passata di moda ora, ai tempi del gran caldo che sta stringendo la sua morsa in tutta Italia, intervallandosi con bruschi e violenti fenomeni di maltempo che sempre più spesso sfociano anche in forti grandinate e nubifragi, creando un mix meteorologicamente (e non solo) molto preoccupante, con conseguenti danni.

Guardando le nuvole a volte si può riuscire a capire se grandinerà o no
Guardando le nuvole a volte si può riuscire a capire se grandinerà o no

I segnali da cercare all’orizzonte

Nel pieno dell’estate, uno dei rischi maggiormente temuti in particolare da chi lavora nel mondo dell’agricoltura, è quello delle grandinate, che possono avere il potenziale per falcidiare interi raccolti. Dunque eccoci al punto: si può prevedere l’arrivo di una grandinata? In molti casi la risposta è positiva. “Le caratteristiche possono variare – analizza Roberto Nanni, tecnico meteorologo Ampro – ma i fattori comuni non mancano. Prima di tutto una costante è data dalla ‘profondità’ dello strato cumuliforme, che deve avere un marcato sviluppo verticale. Il colore è scuro, magari con sfumature che tendono al verdognolo, la forma spesso tondeggiante. Il riferimento deve essere rivolto ad ampi gruppi, piuttosto che a singole nuvole. E di pari passo è utile citare anche le nuvole a ‘muri’ o a ‘mensole’, presagio di forti raffiche di vento”.

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L’Atlante delle nubi

I riferimenti vanno ben oltre i detti della tradizione: parliamo di scienza, declinata in approcci da studiare sui libri. Come per esempio l’Atlante delle nubi’, un catalogo illustrato nel quale sono riprodotte le principali varietà degli ammassi o dei singoli individui nuvolosi. Perché in definitiva sì, cercare risposte alzando lo sguardo verso il cielo è attendibile – se fatto con cognizione di causa – anche nel ventunesimo secolo.

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Maltempo con impatti sempre più determinanti

“Quello che sta accadendo in questi giorni – riprende Nanni – purtroppo è destinato a ripetersi con una frequenza che nel tempo diventerà sempre maggiore. E di certo non è un bene. Per questo serve farsi trovare preparati. Restando sull’attuale caso specifico, ci stiamo confrontando col forte vento caldo che arriva fino a noi dalle zone interne del Sahara e che è a volte ’spezzato’ da ondate più fresche, come quella che ora sta attraversando la penisola iberica e che nei prossimi giorni è attesa nell’area dell’Italia centro settentrionale. In questo scenario, andare incontro agli ‘estremi’ è frequente: i forti danni causati dal maltempo nelle ultime ore lo dimostrano. Così si arriva alle imponenti grandinate, alle spirali di vento (non trombe d’aria, per carità, ma comunque eventi degni di nota) che si sono registrati in spiaggia, piuttosto che alle fortissime raffiche di vento. Picchi di caldo che portano a superare i 40 gradi hanno molteplici conseguenze, comprese quelle che riguardano il significativo innalzamento della quota dello zero termico (che ora oscilla tra i 3.500 e i 4.000 metri) e il cui valore è legato a serie conseguenze, per esempio anche sui ghiacciai”.

L’attenzione degli addetti ai lavori

Si diceva della grandine e dei suoi rischi, ai quali sono particolarmente esposti gli agricoltori. E proprio da questo settore sta arrivando un crescente interesse verso l’analisi metereologica: “Come Ampro teniamo anche delle lezioni – chiude Nanni – alle quali partecipano tanti addetti ai lavori. La consapevolezza legata alla necessità di programmare investimenti mirati, come per esempio l’installazione di reti anti grandine, sta prendendo molto piede. Ormai chi lavora in luoghi che hanno il cielo come soffitto non può limitarsi all’improvvisazione. Servono competenze non scontate: molti hanno addirittura allestito delle vere e proprie postazioni meteo personali e seguono i canali informativi specializzati”. Uniti alla corretta ‘lettura’ delle nuvole. Perché se il tramonto rosato è una meraviglia, l’alone verdastro che dipinge certe nuvole, lo è molto meno.