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Marche in zona arancione, Acquaroli non ci sta: "Questo grafico vale più di mille parole"

Il grafico postato sul suo profilo facebook illustra l'andamento della pandemia da metà novembre: "A un elevato aumento dei casi non corrisponde stessa crescita dei ricoveri". "Spero davvero che il governo ripensi quanto prima a queste misure"

Ancona, 5 febbraio 2022 -  Le Marche saranno in zona arancione da lunedì 7 febbraio (qui le regole), ma il governatore Acquaroli non ci sta. "Più di mille parole, il grafico qui sotto illustra la situazione dell'andamento della pandemia nelle Marche da metà novembre. La linea blu rappresenta il numero dei contagi, mentre la linea rossa quello complessivo dei ricoveri, sia in terapia intensiva che in area medica. È evidente che a fronte di un aumento molto elevato di positivi registrati, non corrisponde un uguale aumento dei ricoveri nelle nostre strutture ospedaliere, consegnandoci la fotografia di una situazione che fortunatamente, anche grazie alla campagna vaccinale, resta sotto controllo".

Francesco Acquaroli posta un grafico su andamento di contagi e ricoveri nelle Marche
Francesco Acquaroli posta un grafico su andamento di contagi e ricoveri nelle Marche

Zona arancione nelle Marche, le regole 2022

Lo scrive su Facebook il presidente di Regione Marche, Francesco Acquaroli; (grafico in allegato). "Pensate che i dati che ieri ci hanno portato in zona arancione sono il 21,1% di ricoveri in terapia intensiva (54 ricoveri su 256 posti letto) e del 32,9% in area medica (338 ricoveri su 1027 posti letto). Già con i dati di oggi abbiamo il 20,3% in terapia intensiva (52 ricoveri), e il 31,7% in area medica (325 ricoveri) - sottolinea ancora il governatore -. Per questo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere al Governo di cambiare strategia e di adeguarla a questa nuova fase, che a noi risulta chiara e inequivocabile".

Quindi Acquaroli rimarca che la "la zona gialla, e a maggior ragione la zona arancione, comportano un messaggio di allarme con delle ulteriori conseguenze sociali ed economiche. Se il Governo ritiene di non rimuovere questo tipo di divisione in fasce di colore e di restrizioni, deve anche fronteggiarne le conseguenze che pesano su interi settori, come il turismo, le attività commerciali ed economiche, il mondo dello spettacolo e non solo".

Come più volte ribadito - conclude Acquaroli - "le Regioni non possono intervenire con provvedimenti contrari rispetto a queste decisioni prese dal Governo. Ritengo però urgente riprendere la discussione in sede di Conferenza delle Regioni per chiedere al Governo nuovi ristori in virtù delle restrizioni che impone".