Ancona, 13 maggio 2021 - Il Giro d’Italia 2021 oggi ha mostrato ancora una volta la sua durezza, dalle Grotte di Frasassi a San Giacomo di Ascoli Piceno (foto), su un tracciato senza un metro di pianura in una giornata resa ancor più complicata da pioggia e freddo. Alla dura legge del ciclismo oggi hanno risposto i giovani: lo svizzero Gino Mader (Bahrain) trionfatore di tappa dopo una lunghissima fuga e Attila Valter, nuova maglia rosa che peraltro per la prima volta nella storia viene indossata da un ungherese.
Successo di tappa dunque, per Gino Mader, classe 1997, campione pistard poi prestato alla strada nel suuo palmares conta un argento ai mondiali del 2015 nell'inseguimento e uno agli Europei del 2014 nell'omnium. Un successo disegnato con una fuga nata dall'inizio e la discesa da Forca di Presta pilotato dal compagno Mohoric. Nella battaglia per la maglia rosa, invece, a beffare i big stando ben posizionato ma nascosto, ecco l'ungherese Attila Valter, classe 1998 e professionista dal 2020 che regala alla sua nazione la prima maglia rosa.
Serry investito dall'ammiraglia
E' stato sull'ascesa verso Forca di Presta che grazie a un'azione orchestrata dalla Ineos e alle trainate in testa di FIlippo Ganna con un lavoro enorme fino al traguardo, la maglia rosa ha cambiato protagonista, tolta dalle spalle di Alessandro De Marchi, che aveva detto di aver realizzato il sogno di una vita. Fa ben sperare Bernal e oggi si è visto anche un grande Remco Evenepoel, che nonostante sia appena rientrato alle corse dopo il brutto incidente al Lombardia dell'anno scorso, è già lì scalpitante. quando la strada sale. E a far parlare di sè sono anche le ammiraglie, che anche oggi hanno fatto registrare un incidente: nel recuperare una mantellina dall'auto dell'organizzazione, viene investito Pieter Serry che fortunatamente si è rialzato e ha proseguito. Restano tuttavia sotto i riflettori i tanti probelmi legati al nuovo regolamento dell'Uci: mantelline e borracce, infatti, non si possono più lanciare al pubblico ma vanno portate alle ammiraglie.
Dalle Grotte di Frasassi a San Giacomo di Ascoli
Dalle Grotte di Frasassi a San Giacomo di Ascoli, il Giro oggi è un vero viaggio nelle bellezze naturalistiche che l'Italia può vantare. Per il territorio del comune di Genga è un esordio alla corsa rosa, accolta da tantissimo pubblico andato alla scoperta del villaggio di partenza, dell'open village dove trovare gadget e applaudire i ciclisti che poi avranno da affrontare una tappa davvero dura, 160 km senza un metro di pianura, con i gpm di Forca di Gualdo e Forca di Presta, l'insidiosa discesa verso Ascoli e la salita di 15 km verso San Giacomo, con improvvise impennate al 10%.
Per la carovana, invece, questa partenza è una bella occasione per conoscere una perla dell'entroterra marchigiano, incuriosirsi e scoprire quail siano le caratteristiche delle grotte e la tipicità dei geodi, anche grazie ai minerali mostrati nei chioschetti e la gentilezza dei tanti a spiegare e raccontare. Una montagna che racchiude gioielli e nasconde sorprese, proprio come il Giro che, ancora alle prime tappe, non ha mostrato le pietre preziose della corsa ma che, già dalle montagne di oggi, potrebbe iniziare a svelarrne la brillantezza.
La cronaca della tappa
I corridori oggi sanno che aavanti hanno una tappaccia, piena di salite e con la pioggia a fargli compagnia rendendo il gioco più duro. Un gruppo che dopo la caduta di ieri di Landa che l'ha costretto al ritiro con una clavicola rotta, stamattina perde anche Sivakov e Dombrowsky, vincitore della tappa di Sestola, anch'esso caduto ieri e con una commozione cerebrale che non gli ha permesso di rimettere il numero sulla schiena.
Fin dal via s'è vista chiara la voglia di cercare la fuga con continui attacchi e allunghi dal gruppo: formando tre gruppetti che in vista del traguardo volante di Pieve Torina, a 54 km dal via con un gruppo di testa composto da Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën), Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix), Simone Ravanelli (Androni Giocattoli Sidermec), Gino Mäder (Bahrain - Victorious), Matej Mohorič (Bahrain - Victorious), Simon Guglielmi (Groupama - FDJ), Dario Cataldo (Movistar Team) e Bauke Mollema (Trek Segafredo).
Piove molto sul tracciato e si prospetta un'altra difficile giornata. Intanto si deve registrare anche il ritiro del romagnolo Manuel Belletti. Salendo verso Forca di Gualdo non piove, il cielo è nero ma nei pressi di Castelluccio, permette ugualmente di ammirare un boschetto di conifere che disegna la sagoma dell'Italia, posto sulle pendici di Poggio di Croce. A presentarsi per primo al GPM è Bouchard su Ravanelli mentre il gruppo rimane sui 5' e la temperatura si abbassa ancora, un nemico che potrebbe essere fatale per chi non saprà gestire bene la situazione.
Ed ecco che nel falsopiano che porta a Forca do Presta anche il vento si aggiunge a complicare ancor di più la tappa, i ventagli spezzano il gruppo in più parti e la maglia rosa De Marchi è qui che si fa sorprendere rimanendo nell'ultimo gruppetto mentre davanti la Ineos di Bernal continua a tirare.Tutto lascia pensare che qui il "rosso di Buja" saluti la sua maglia rosa. Si pedala con scrosci di pioggia gelida, una temperatura di 7 gradi e il forte vento laterale che mette tutti in fila facendo anche dei buchi nel gruppo mentre la Ineos continua a dettare legge, compatta. A Forca di Presta è Mohoric a vincere il gpm ma ora si deve pensare alla discesa, lunga e bagnata.
Il gruppo passa per Arquata del Tronto e il cuore è triste guardando le case ancora devastate dal sisma del 2016, ferite che sono ancora impressionanti e fanno ancor più male soprattutto a chi sa davvero cosa voglia dire vivere un sisma. La corsa rosa, dopo aver mostrato alle Grotte di Frasassi cos'è capace di fare la natura, qui invece mostra la sua forza improvvisa e dirompente. Torniamo in corsa e vediamo dunque che la discesa ha permesso a quattro corridori di avvantagiarsi. Mohiric, dopo aver promosso la fuga, ha preso per mano il compagno Mader ai quali sono riusciti a riagganciarsi solo Cataldo e Mollema, a 50" gli ex compagni di fuga, a 2'19 Bettiol (EF Education Nippo), Ciccone (Trek Segafredo) e a cirrca 5' Bardet (DSM) e il griuppo. SIamo ormai a 30 km dalla fine, la pioggia dà tregua ma in arrivo ma sarà sollievo di poco.
A 20 km dal traguardo, ad Ascoli, la situazione dunque vede i quattro di testa, a 2'29 il plotoncino formato da Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix), Simone Ravanelli (Androni Giocattoli - Sidermec), Alberto Bettiol (EF Education - Nippo), Simon Guglielmi (Groupama - FDJ), Bardet (DSM), Ciccone (Trek Segafredo) e il grupo a 2'51 e la maglia rosa scivolata a 8'38. Inizia ora il momento della verità, coi 15 km di salita che da 150 metri portano ai 1090. Dopo il tanto lavoro di Mohoric per portare Mader davanti ad affrontare la salita, come aveva detto, saluta qui la fuga . Colpo di scena a 11 km dalla fine quando l'ammiraglia della Bike Exchange ha travolto Serri mentre si era affiancata per parlare con l'auto dell'organizzazione. Nonostante tutto, Pieter Serry (Quick step) si è rialzato come un gatto e ha continuato la sua pedalata.
Intanto a 10 km dalla fine alzano bandiera bianca Ganna e Cataldo, Mader e Mollema pedalano ancora con un vantaggio di 2'06. Sbuca anche uno sprazzo di sole anche se continua a piovere, che in un momento così complicato è una piccola carezza ai leoni del Giro. Alle spalle, a 1'42 c'è ora il gruppo dei migliori è ancora trainato dalla Ineos alla quale ora si accoda anche la Movistar e i Dsm che poi prendono in mano la situazione. A 3.2 km dal traguardo lo svizzero Mader prova la sortita solitaria mentre Daniel Martinez, probabilmente pilotato da Bernal, prova l'attacco dal gruppo e a pagare dazio è Hindlley (Dsm) che non riesce a tenere le ruote del gruppo dei migliori.
Si infiamma ancor di più con Bernal e Ciccone ad andare a riprendere Martinez e andanddo a riprendere Cataldo e Mollema. All'ultimo km dunque, sono 32" a dividere il gruppo da Mader mentre alle spalle i big si muovono. Con diverse iniziative vanno all'attacco Bernal, Evenepoel, Ciccone e Martin. Meder cerca di resistere singendo con ogni centimentro del corpo e riesce a coronare il successo disegnato fin dall'inizio di tappa insieme al compagno Mohoric. Una tappa epica che però non è ancora conclusa. A pochi secondi ecco la volata di quattro big a caccia degli abbuoni per indossare la maglia rosa. il primo a pasare è Bernal, seguito da Daniel Martin, Remco Evenepoel che appena rientrato alle corsa sta già facendo vedere un'ottima forma e Giulio Ciccone. Pensavano forse così di indossare la maglia, ma non avevano fatto i conti con un nuovo colpo di scena. Alle loro spalle, nascosto nel gruppetto e forse poco considerato, c'è l'ungherese Attila Valter, già magia bianca leader dei giovani, che per soli 11" beffa tutti.
Giro d'Italia 2021, classifica generale
1) VALTER Attila (Groupama-FDJ) 22h17"06'
2) EVENEPOEL Remco (Deceuninck – Quick Step) +11"
3) BERNAL Egan (INEOS Grenadiers) +16"
4) VLASOV Aleksandr (Astana) +24"
5) VERVAEKE Louis (Alpecin-Fenix) +25"
6) CARTHY Hugh (EF Education – Nippo) +38"
7) CARUSO Damiano (Bahrain – Victorious) +39"
8) CICCONE Giulio (Trek – Segafredo) +41"
9) MARTIN Daniel (Israel Start-Up Nation) +47"
10) YATES Simon (Team BikeExchange) +49"
Classifica di tappa
1) MÄDER Gino (Bahrain-Victorious) 4h17'52"
2) BERNAL Egan (INEOS Grenadiers) +12
3) MARTIN Dan (Israel Start-Up Nation) s.t.
4) EVENEPOEL Remco (Deceuninck-Quick Step) s.t.
5) CICCONE Giulio (Trek – Segafredo) +14"
Maglie
Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel - Attila Valter (Groupama - FDJ)
Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo Zanetti - Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos)
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Gino Mäder (Bahrain Victorious)
Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo - Attila Valter (Groupama - FDJ)