Ancona, 14 ottobre 2022 - Si dice sottoposto "da due giorni a un linciaggio morale" e fa un passo di lato rispetto alla nomina ad assessore nella nuova giunta regionale, ormai data quasi per esclusa dopo le dichiarazioni nel Consiglio straordinario sull’alluvione che l’hanno fatto finire nell’occhio del ciclone. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, che parlava delle vittime dell’alluvione come di persone che "si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato", è stato travolto dalle polemiche.
E ora rompe il silenzio, si difende e contrattacca: "Non ho rubato, non sono responsabile di disastri ambientali o di avere determinato vittime, non ho oltraggiato nessuno, non ho mai dato scandalo o luogo a condotte inaccettabili, mi sono sempre comportato bene, con generosità, a volte esagerata. Invece sono un colpevole". "Il Pd – rimarca il capogruppo di FdI – è stato responsabile della gestione del rischio idrogeologico e del controllo delle aste fluviali negli ultimi venticinque anni nelle Marche ed è totalmente inadempiente. La giunta Acquaroli, nei primi due anni di mandato, ha impiegato risorse per oltre cento milioni di euro, che rappresentano l’intero budget impiegato nei cinque anni della giunta Ceriscioli. Eppure il centrodestra sarebbe sotto accusa, proprio dal Pd, che è responsabile della mitigazione dei vari piani ambientali integrati e dell e varianti ai piani regolatori coinvolti in molti dei territori alluvionati".
"È senza pudore – attacca – chi si erge a censore morale e politico ed è stato rinviato a giudizio (il riferimento è al consigliere regionale ed ex sindaco Maurizio Mangialardi, ndr) a seguito dell’alluvione di Senigallia del 2014, per responsabilità sui tre decessi e gli oltre 100milioni di danni agli edifici (Mangialardi e gli altri sette imputati sono stati rinviati a giudizio per inondazione colposa, non luogo a procedere per tutte le altre accuse, ndr). Le indagini e il procedimento giudiziario non gli hanno impedito di essere candidato alla presidenza della Regione nel 2020, ma nessuna delle ‘anime belle’ si è indignata".
"Per la prima volta l’opposizione, in questo caso il Pd – aggiunge Ciccioli in merito alla possibile nomina ad assessore –, si arroga il diritto di decidere le nomine nella giunta regionale. Sconcertante. Sono mortificato dal fatto che le mie parole siano state travisate e fraintese nel loro senso vero, anche perché, chi mi conosce bene lo sa, le hanno portate a essere assolutamente distanti dal mio pensiero. Dico al presidente Acquaroli di procedere come ritiene più opportuno. Mai metterò in difficoltà il governo della Regione che abbiamo tanto faticosamente conquistato dopo cinquant’anni. È per me questo un grande dolore, in quanto avevo investito nel mio futuro ruolo di governo tantissime aspettative, rinunciando anche ad altre prospettive, per realizzare quei progetti che da tempo tutta la coalizione ha in animo . Ma è niente rispetto al dolore delle famiglie, che hanno perso i propri cari". "Il mio impegno per le Marche, i marchigiani e il mio partito non muta comunque – dice –, e non arretrerò per questa vicenda neanche di un centimetro rispetto alle mie opinioni e ai miei obiettivi".