Ancona, 11 settembre 2023 - “Venerdì ricorderemo le vittime strappate alla nostra comunità: famiglie distrutte e vite interrotte, ferite che non si rimargineranno mai. Spero che tutto quello che si sta facendo potrà essere utile perché fatti come questo non si verifichino più e per ridare una serenità a queste comunità”. Così il presidente Francesco Acquaroli, stamattina, alla presentazione delle opere effettuate (“senza precedenti”, hanno detto le autorità) dalla Regione e in coordinamento con gli altri Enti ad un anno dalla tragica alluvione del 15 settembre 2022.
A Pianello di Ostra, venerdì, è stata organizzata una fiaccolata e una messa per ricordare le 13 vittime, tra le quali Brunella Chiù a tutt'oggi dispersa, travolta dall'ondata di piena a Barbara. L'occasione odierna, assieme al vicecommisario all'alluvione Stefano Babini, al capo dipartimento regionale della Protezione civile Stefano Stefoni e all'assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi, sono stati illustrati dettagliatamente gli interventi effettuati per mettere in sicurezza un territorio prostrato, fragile e che non vuol più vivere incubi di acqua e fango come quella notte drammatica.
Impegnati tutti i 400 milioni del Governo Meloni
La prima importante notizia è legata allo stanziamento di tutti e 400 i milioni assegnati dal Governo Meloni per il triennio 2022-2024, che la Regione ha già impegnato in poco più di sei mesi (erano stati licenziati a dicembre, ndr). Il tesoretto è stato così ripartito: per i ristori a famiglie e imprese (24 milioni), in tranche da 5mila e 20mila euro (indennizzate); per interventi di somma urgenza effettuati dai Comuni (74 milioni, dei quali 20 erogati ai Municipi che li hanno richiesti); per il rimborso dei danni a privati e attività produttive (155 milioni, scadenza domande al 31 ottobre); per lo stralcio degli interventi prioritari dei Comuni (69 milioni) e per ristorare ulteriori somme urgenze e Contribuiti di autonoma sistemazione (9,4 milioni).
I numeri per provincia
La vera novità, però, è l'approvazione del Piano operativo da 106 milioni previsto dall'ordinanza 1011 del 23 giugno 2023 dal commissario straordinario all'alluvione, il governatore Francesco Acquaroli che permetterà di intervenire, direttamente, a livello strutturale sulle situazioni più gravi sotto il profilo dei rischi residui post alluvione. La cifra totale destinata alle Marche è superiore a 450 milioni, se consideriamo anche i 6,1 milioni stanziati dall'allora Esecutivo Draghi, assegnati dalla Protezione civile dopo la dichiarazione dello stato di emergenza e già erogati ai Comuni: 5 per quelli dell'Anconetano e del Pesarese, 1,1 per quelli del Maceratese. Sono invece 24 milioni i milioni stanziati dalla Regione Marche, 13 dei quali ripartiti in 106 cantieri che hanno interessato progetti legati al ripristino e alla manutenzione straordinaria dei fiumi. Così anche i ristori per le 668 automobili distrutte (1,98 milioni) e 85 furgoni aziendali (258mila euro). E per concludere, riconoscendo il carattere di eccezionalità dell'evento, l'Unione Europea riconoscerà alle Marche 20,9 milioni tramite il Fondo di solidarietà.
Acquaroli: “Enorme lavoro di coordinamento per dare risposte a famiglie e imprese”
Acquaroli, citando quale elemento “dirimente” lo stanziamento dei 400 milioni del Governo Meloni e menzionando in particolare “l'enorme lavoro di coordinamento tra Enti e struttura commissariale” per dare risposte a famiglie e imprese, ha parlato di interventi senza precedenti. “Nonostante i tempi burocratici, ad un anno di distanza c'è una mole di attività importanti che produrrà effetti rilevanti nelle valli del Misa e del Nevola e nel comprensorio del Catria in termini di messa in sicurezza e ripristino della zona, mitigazione del rischio, manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d'acqua e risposta infrastrutturale – ha detto -. Si tratta di elementi necessari per dare alle famiglie, alle imprese, comprese quelle agricole che siamo riusciti ad inserire tra i beneficiari nonostante non fossero previste, e alla zona industriale della Zipa una prospettiva concreta di futuro: i ristori ai danni subiti sono utili, ma soprattutto è necessario poter guardare avanti e progettare senza la paura ad ogni previsione di pioggia. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato sia nell'emergenza che nel ripristino”.
Aguzzi: “Azioni inedite e lungimiranti”
Aguzzi, invece, ha fatto il punto della situazione. “Abbiamo messo in campo una serie di azioni inedite e lungimiranti rispetto al passato – la voce dell'assessore -. Siamo partiti subito nelle primissime ore con 13 milioni di fondi regionali per 106 interventi di somma urgenza sui fiumi. Successivamente si e pensato al lungo periodo e ci siamo impegnati in una serie di opere strutturali previste da uno studio del 2016, dopo l’alluvione del 2014, ma solo parzialmente realizzate. Siamo partiti da quella base che poi abbiamo ulteriormente ampliato. Il 18 settembre per esempio verrà abbattuto il ponte Garibaldi a Senigallia e abbiamo già un ponte pedonale provvisorio funzionante in attesa del nuovo ponte senza campate nell’alveo; è in via di ultimazione la vasca di espansione di Bettolelle ed è partita la progettazione di altre due vasche prioritarie a monte di Passo Ripe e di Pianello d’Ostra già finanziate. Nel frattempo sono partiti i lavori di somma urgenza per la pulizia del fiume Misa in tutta la sua lunghezza ed il ripristino degli argini: sei stralci e sei ditte al lavoro da Ostra Vetere fino al centro di Senigallia. A breve, nel giro di qualche ora, partiranno altre sei interventi di somma urgenza sul fiume Nevola, sul Cesano e sul Burano. Parliamo di interventi del tutto inediti, mai effettuati prima”. Babini ha osservato che “l'ordinanza 1011 ha permesso il cambio del metodo operativo: una vera e propria svolta in termini di snellimento burocratico perché sarà possibile gestire interventi strutturali, come ad esempio vasche di laminazione o interventi sulle intere aste fluviali per la messa in sicurezza del territorio. Inoltre sarà possibile provvedere alle procedure di risarcimento dei danni subiti alle abitazioni e alle imprese”. Mentre Stefoni ha ricordato che la Protezione civile ha subito ripristinato il sistema di monitoraggio e allertamento, aggiornato e tarato in base agli eventi degli ultimi anni, mai occorsi prima e con una simile intensità.