REDAZIONE MARCHE

Marche, arrivate le prime pillole anti Covid. "Cure a domicilio e meno ricoveri"

Assegnate 87 confezioni all’Area Vasta 3: si tratta di quaranta capsule da assumere in cinque giorni "Vanno somministrate subito dopo i primi sintomi: saranno prescritte da Usca e medici di base"

Sono arrivate le nuove pillole anti Covid

Macerata, 5 gennaio 2022 - Sono 87, per ora, le confezioni di Molnupiravir, il farmaco anti Covid della Merck per la cura domiciliare, assegnate all’Area Vasta 3 di Macerata. Sono una parte delle 600 consegnate ieri alla farmacia degli Ospedali Riuniti di Ancona: 70 per Torrette, 70 per Marche Nord e 20 per l’Inrca di Ancona, mentre il resto è destinato all’Asur Marche e, quindi, alle 5 Aree Vaste. Ogni confezione è un trattamento, consistente in 40 capsule da assumere in cinque giorni (4 per due volte al giorno), entro i primi cinque giorni dalla comparsa dei sintomi della malattia, lieve o moderata.

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Devono essere prescritte prevalentemente dalle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) e dai medici di medicina generale, mentre vengono rilasciate dalla farmacia ospedaliera. Anche chi è vaccinato potrà ricevere il trattamento, ma esistono criteri di selezione. L’uso è suggerito per i soggetti ad alto rischio. Sono, invece, esclusi – per il momento – gli under 18 e le donne in gravidanza o in allattamento. Il ruolo del Molnupiravir, la cui somministrazione è stata autorizzata dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) in condizioni di emergenza, è quello di ostacolare la replicazione del virus nell’organismo, che avviene nelle prime fasi dell’infezione, e quindi di evitare l’evolvere della malattia in forma grave.

Tutti i pazienti che assumono il Molnupiravir saranno iscritti in un apposito registro di monitoraggio per verificarne gli effetti a breve e a lungo termine. La commissione tecnico-scientifica di Aifa, però, ha autorizzato anche il Remdesivir, fino ad oggi somministrato in ospedale, per il trattamento a domicilio di pazienti con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di Covid grave. "Lo hanno chiamato Remdesivir precoce, perché va somministrato per via endovenosa entro i primi cinque giorni dalla comparsa dei sintomi, e lo si può fare sia in ambulatorio che a domicilio. Fino ad ora veniva somministrato a chi era supportato dal casco di ossigeno in ospedale", conferma Alessandro Chiodera primario di Malattie infettive all’ospedale di Macerata. In entrambi i casi, comunque, "si tratta di un valido aiuto per la cura domiciliare che ci consentirà di ridurre le ospedalizzazioni", sottolinea l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, nel commentare il debutto della pillola anti Covid.

Nello stesso tempo, continua come prima, con successo, il trattamento attraverso gli anticorpi monoclonali, che hanno prodotto esiti positivi nella stragrande maggioranza dei casi. Alla data di ieri erano oltre 150 i pazienti già sottoposti a questa terapia negli ospedali di Macerata (78) e di Civitanova (80), e altri sono in programma in questi giorni. Contro il virus la vaccinazione resta ancora l’arma più potente, si continua a ripetere. Certo è che la lotta contro il Covid si combatte ormai su più fronti: su quello della prevenzione, ma anche – per quanto possibile – della cura.

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