Ancona, 14 agosto 2023 – Governatore Francesco Acquaroli, che cosa dicono i primi dati relativi alla stagione turistica? Il maltempo ha inciso su arrivi e presenze nelle Marche?
"Sicuramente a giugno e luglio credo che il maltempo abbia inciso tantissimo rispetto all’anno scorso e si è registrata una flessione importante, in linea con il trend nazionale. Abbiamo avuto notizie di moltissime disdette avvenute proprio in concomitanza del maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna, alla quale è stata purtroppo assimilata la nostra regione, anche se da noi la situazione era assolutamente sotto controllo".
Che cosa vi aspettate per la settimana di Ferragosto?
"Nella settimana di Ferragosto ci aspettiamo il pienone, vedremo come andrà, le Marche sono pronte ad accogliere i visitatori. Ma resta comunque una stagione anomala, condizionata dall’instabilità del meteo e purtroppo da un rincaro del costo della vita, che ha inciso tantissimo su fasce turistiche come quelle che si rivolgono a noi. Credo che rispetto alle stagioni precedenti ci sia anche da considerare il ritorno alla piena normalità e la riapertura delle tratte internazionali, che possono avere inciso negativamente, con la scelta di molti turisti di recarsi all’estero".
Let’s Marche! è lo slogan della nuova campagna turistica della regione. Obiettivo: portare la regione oltre i confini dell’Italia e raggiungere i mercati europei. Come?
"La strategia è di rivolgerci non solo al resto d’Italia, ma anche all’estero, in Europa e non solo, a partire dai nuovi voli e dalla promozione nelle varie destinazioni. Dobbiamo sviluppare il mercato estero e per farlo è necessario potenziare i collegamenti e la promozione, quindi parlare anche un linguaggio che vada oltre l’italiano. Let’s Marche! rappresenta questa voglia di affermare la nostra regione, insieme alla destinazione Italia, anche fuori dai confini nazionali, per conquistare nuove fette di mercato e colmare gap che in passato ci hanno penalizzato".
Ci sono già dati sulla presenza di turisti in stranieri in rapporto agli anni scorsi?
"Al momento è difficile comprenderlo, la stagione è ancora piena e i dati sono molto parziali. Potrebbero avere inciso i voli che ci collegano con l’estero, dall’autunno avremo nuove rotte per altre capitali europee: dopo il raddoppio su Londra e il volo per Parigi, partiranno anche Vienna, Barcellona, Bucarest, Amsterdam e dal primo ottobre avremo i voli di continuità territoriale, che collegheranno tutti i giorni Ancona con Milano- Linate, Roma-Fiumicino, Napoli-Capodichino e renderanno la nostra regione più raggiungibile dai grandi hub nazionali. Queste nuove tratte rappresentano sicuramente un’opportunità di sviluppo economico e turistico molto importante".
Ci sono altre rotte in arrivo?
“Stiamo lavorando ad altre destinazioni importanti in Europa. Per noi sarebbero fondamentali anche i collegamenti con Berlino e Francoforte, che pensiamo siano un bacino ideale e di prossimità per un turismo stagionale e destagionalizzato".
Secondo osservatori ed esperti le regioni della costa adriatica stanno soffrendo la concorrenza di nuove mete, in particolare le spiagge della penisola balcanica. Avete registrato questa tendenza?
"Non credo che dobbiamo temere la concorrenza, è naturale che ci sia, piuttosto dobbiamo caratterizzare sempre di più la nostra offerta, rafforzando la capacità ricettiva, potenziando i servizi, sviluppando la comunicazione sull’enogastronomia e sulle variegate esperienze che si possono fare in regione, e soprattutto garantendo una competitività economica compatibile con la fascia di mercato che vogliamo conquistare".
Non solo mare, quali sono i progetti turistici per l’Appennino (Sibillini in primis) e i borghi?
"Nell’Appennino possiamo continuare a sviluppare un’offerta che riguarda sport, escursioni, cultura, enogastronomia e d’altra parte anche i borghi rappresentano un potenziale enorme. Stiamo lavorando anche con la programmazione europea per incrementare e incentivare ricettività e servizi. Il turismo lento è sempre più ricercato e dobbiamo essere all’altezza della richiesta".
Il provvedimento migliore per il turismo marchigiano fatto dall’inizio del mandato e quello meno riuscito.
"Il provvedimento migliore, se così possiamo dire, è stata la scelta del nostro testimonial, Roberto Mancini. I primi spot durante gli Europei hanno dato una forte spinta alla promozione della regione. Qualcosa di non riuscito? Direi che c’è il rammarico di non aver fatto comprendere che nell’alluvione di maggio le Marche non erano state colpite così duramente da far disdire vacanze e prenotazioni, in una stagione che fino alla primavera stava partendo benissimo con numeri da record fino a maggio, una tendenza che è stata interrotta".
Dopo le dimissioni da ct della Nazionale, Mancini sarà ancora il testimonial delle Marche?
"Sì, senza dubbio. Mancini resterà con noi fino al 2025. In questi anni è stato un valore aggiunto per la regione e ha dimostrato uno straordinario attaccamento alla sua terra. È una personalità sportiva di caratura internazionale e le dimissioni dalla Nazionale sono solo un passaggio in una carriera costellata di successi prima come calciatore e poi da allenatore".