Ancona, 29 ottobre 2023 – Sono sempre più scuri i nuvoloni che si addensano sopra i cieli dell’Ancona International Airport. La notizia della "ritirata" di Aeroitalia, che interromperà i voli internazionali per Bucarest, Vienna e Bruxelles dal 13 novembre e quelli in continuità territoriale per Roma, Napoli e Milano dal primo ottobre del 2024, ha avuto ripercussioni importanti in una regione che cerca, in tutti i modi, di rilanciare una delle principali infrastrutture.
Alla base del passo indietro della compagnia aerea, protagonista di una vicenda simile anche a Forlì, i presunti, mancati adempimenti dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche trascritti nella nota di 36 ore fa. Ci sarebbero motivi economici e tensioni alla base della divergenza, quindi. Ovvero un accordo che sarebbe stato sottoscritto tra l’Atim e Aeroitalia dell’ad Gaetano Intrieri, con un corrispettivo tra i 700mila e il milione di euro, ma non rispettato. Si scopre tuttavia che i soldi, in realtà, non sono neppure mai stati stanziati dalla giunta regionale. Ed è su questo che il direttore dell’Atim, Marco Bruschini, si difende. "L’Atim non può pagare alcun contributo per i voli nel rispetto del Codice degli appalti e dunque delle leggi vigenti – dice Bruschini –. Atim, al contrario, può promuovere i voli attraverso vari canali su indicazione della Regione, al fine di promuovere la destinazione finale, le Marche appunto". Senza dimenticare che i voli di continuità territoriale, scorporando per il momento il discorso estero, sono sovvenzionati dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti – per assicurare alle isolate Marche collegamenti con i grandi hub nazionali – e su questi c’è una ferrea vigilanza della Commissione europea. L’altro aspetto sul quale ci si interroga sono quei tre anni previsti dal bando dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. La continuità territoriale va garantita, con o senza Aeroitalia. Intrieri, un paio di mesi fa, lo assicurava. Poi il dietrofront. Ci sarebbe infatti un passaggio del bando secondo il quale, con sei mesi di preavviso, la compagnia potrebbe lasciare anche dopo un anno. A quel punto si potrebbe procedere a una nuova gara pubblica per assegnare i voli a un’altra compagnia. Voli di continuità che non si toccano, hanno garantito i vertici della Regione. E piovono critiche, neppure troppo velate, degli industriali dopo il passo indietro di Aeroitalia. "Dire che non ce lo aspettavamo sarebbe dire una bugia – spiega Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Ancona –. Sapevamo tutti che si trattava di una compagnia appena nata e autorizzata al volo da un anno appena", aggiunge, pur senza entrare nel merito di contributi pubblici promessi, non concedibili o non erogati. "Servono operatori seri – aggiunge –. Perché quando si fa una scelta non si può mollare dopo un mese e mezzo. Vero è che nel medio o lungo termine avere voli con poche persone non può funzionare". Aeroitalia si era vista aggiudicare le rotte di continuità potendo contare nella sua flotta soltanto di due Boeing 737 di proprietà e poi di alcuni Atr noleggiati da un’altra compagnia, AirConnect. La stessa che, attraverso il proprio sito, mette in vendita i biglietti per le destinazioni che Aeroitalia assicurava dalle Marche. Quali le prossime mosse in Regione? Trattative a oltranza. Ma intanto l’ad di Aeroitalia, Gaetano Intrieri, sferra un attacco al governatore Acquaroli in un lungo post su Facebook. "Non permetterò a nessuno di prendere in giro un tesoro tutto italiano (Aeroitalia, ndr) – scrive tra l’altro –. Non abbiamo chiesto milioni di euro che lei a quanto scrive è pronto a dare alla compagnia straniera (il riferimento è a Ryanair, ndr), abbiamo chiesto solo di cooperare insieme all’aeroporto e alla Regione con un piano di sviluppo sostenibile. Si tenga pure la sua compagnia estera".