Macerata, 13 marzo 2022 - "Se non ci saranno subito interventi, saremo costretti a fermare i mezzi". L’allarme per il caro carburante è stato lanciato (e ribadito) ieri dall’assemblea regionale di Confartigianato trasporti, che si è tenuta nella sede dell’associazione in via Pesaro, a Macerata.
L’assemblea è stata convocata per discutere le proposte presentate al governo da Unatras e ha visto la presenza, oltre che dei dirigenti regionali e dei responsabili sindacali interprovinciali, di Amedeo Genedani, presidente nazionale di Confartigianato trasporti e di Unatras, che raggruppa dieci associazioni dell’autotrasporto.
"Ci siamo riuniti per fare il punto in merito a una situazione che è diventata insostenibile per la categoria, il gasolio ha superato la soglia dei due euro e 20 centesimi – ha sottolineato Paolo Zengarini, responsabile interprovinciale del settore di Confartigianato –. Se ci sarà un default della nostra categoria, si avranno conseguenze a pioggia per tutti gli altri settori. Attualmente, se va bene, le aziende viaggiano a parità di costi, il rischio è quello di un fermo volontario delle imprese".
Tra le richieste degli autotrasportatori al governo, c’è l’introduzione, attraverso un disegno di legge, del rimborso di parte degli aumenti del costo del gasolio, di norme che diano certezza di recuperare gli aumenti del gasolio sui costi minimi e che questi, infine, siano aggiornati con il variare del prezzo.
Contestualmente, si chiedono delle regole certe che permettano l’applicazione dei costi minimi, l’eliminazione dei tempi di attesa infiniti nei carichi e scarichi delle merci.
L’approvazione di queste misure, secondo Confartigianato trasporti, consentirebbe al settore, pur nelle difficoltà, di sopravvivere. In caso contrario, con le tariffe del trasporto rimaste invariate, il gasolio passato da 1,25 euro a 2 e un rifornimento di 1.000 litri salito da 1.250 euro a 2.000, gli autotrasportatori continuerebbero a lavorare in perdita e sarebbero dunque costretti a fermarsi.
Le proposte sono state messe a punto in previsione dell’incontro di martedì con il governo. Sul tavolo anche le eventuali mobilitazioni del settore, che saranno valutate all’esito dell’incontro con il governo, ricordando che vige un codice di autoregolamentazione dell’esercizio dello sciopero nel settore dell’autotrasporto, nel cui rispetto Confartigianato si riconosce. "Domani (lunedì, ndr ), lasciamo la libertà di sciopero, valuteranno le imprese se sia opportuno fare partire i propri camion o no – ha detto Elvio Marzocchi, presidente regionale e consigliere nazionale di Confartigianato trasporti –. Se a seguito dell’incontro di martedì non saranno previsti interventi, decideremo come categoria se mettere un fermo".
"Il caro gasolio ci sta mettendo in ginocchio, in questa settimana c’è stata una esplosione ingiustificabile – ha aggiunto Giampaolo Calcabrini, vicepresidente regionale e membro del comitato presidenza nazionale e di Unatras –. Tante aziende stanno lavorando in perdita: noi siamo in difficoltà, ma comprendiamo che anche la nostra committenza lo è". Il comparto dell’autotrasporto conta a Macerata, ad Ascoli e a Fermo ben 1.800 aziende con 5.400 addetti.
"Se non ci sarà un intervento tempestivo del governo – ha aggiunto Luca Bocchino, responsabile di Confartigianato Ancona e Pesaro-Urbino –, l’autotrasporto sarà costretto a un fermo tecnico, non di protesta, perché i carburanti, oltre ad avere subìto rincari insostenibili per oltre il 50%, scarseggiano".