Ancona, 30 giugno 2023 – Anche nelle Marche, come nel resto d’Italia (a eccezione della provincia autonoma di Trento e del territorio dell’Alto Adige), i saldi estivi cominceranno giovedì 6 luglio, anziché il primo sabato del mese di luglio, che quest’anno cadrebbe il 1°. La Conferenza delle regioni e delle province autonome ha accolto la richiesta espressa, la scorsa primavera, dalle associazioni di categoria e posticipato la data d’inizio per sostenere le attività commerciali penalizzate, soprattutto in alcune regioni, dalla prolungata ondata di maltempo degli ultimi mesi. La data di conclusione è fissata, per le Marche, al 31 agosto.
Dove trovare gli sconti
Le svendite di fine stagione riguarderanno non soltanto negozi e centri commerciali, ma anche outlet e spacci aziendali. Questi ultimi, in particolare, sono assai numerosi in regione, vista la presenza di un fiorente distretto calzaturiero nelle province di Fermo e Macerata. Tra i brand più noti – tutti made in Marche – ricordiamo Tod’s e Hogan, entrambi del gruppo Della Valle, con spaccio a Porto Sant’Elpidio; Orciani (borse, cinture e accessori di pelle), il cui outlet ha sede a Fano (Pu); Santoni, celebre brand di calzature di lusso con spaccio a Corridonia, nel Maceratese; Piero Guidi (borse e accessori), con sede a Schieti di Urbino (Pu); Docksteps, a Montegranaro, in provincia di Fermo. Tra le cittadelle dello shopping multimarca, la più nota è certamente Il Castagno brand village, che ha sede a Casette D'Ete, frazione di Sant'Elpidio a Mare, nel Fermano, e comprende marchi come Premiata, prodotto nelle Marche, Jeckerson, Cruciani, Boss, Champion.
Consigli per uno shopping sostenibile
Oltre ai consigli ‘sempreverdi’ per non abboccare a eventuali truffe (in primis, controllare il prezzo di vendita precedente ai saldi, la percentuale di sconto e il prezzo finale), il suggerimento, quest’anno, è in chiave sostenibile. Non si ricorda mai abbastanza che la moda, in particolare il cosiddetto ‘fast fashion’, è ai primi posti fra le industrie più inquinanti al mondo. Gli abiti a basso costo, di tendenza e di scarsa qualità, vengono indossati per un breve lasso di tempo, prima di diventare rifiuti che finiscono in discarica e contribuiscono ad aggravare la crisi ambientale. Non solo: il ciclo di produzione accelerato fa sì che i capi siano realizzati, prevalentemente in Paesi fra i più poveri al mondo, grazie a vere e proprie ‘catene di montaggio’ che sfruttano i lavoratori, adulti e bambini.
Due, a questo punto, le esortazioni d'obbligo: primo, comprare solo ciò che serve realmente e privilegiare capi duraturi, che possano tornare utili anche nel cambio di stagione e nei prossimi anni. Tra i classici che si vedranno anche nei look femminili dell'autunno-inverno 2023/2024, ad esempio, ci sono, ancora una volta, i blazer doppiopetto, la gonna lunga in jeans, le camicie a manica lunga in chiffon, ballerine e sneakers. Secondo, approfittare delle vendite promozionali per privilegiare gli acquisti ‘local’, spesso considerati troppo cari per le nostre tasche. Anche così potremo garantire, all’industria marchigiana delle calzature, di continuare a essere quell’eccellenza italiana che tutto il mondo ci invidia.