Ancona, 8 giugno 2023 – Come stanno, economicamente parlando, i cittadini marchigiani? Due notizie, una buona e cattiva. Stanno meglio (notizia buona) perché rispetto all’anno precedente il reddito medio aumenta del 4,8% (981 euro); stanno sempre male (notizia cattiva) perché questo reddito medio resta inferiore sia alla media nazionale (22.520 euro) sia alla media delle regioni del Centro (23.242 euro).
I dati (nel grafico una panoramica completa si riferiscono a una elaborazione Ires-Cgil) sulle ultime dichiarazioni dei redditi disponibili, e cioè del 2021, e il loro confronto con il 2020. Nella graduatoria delle regioni italiane le Marche si collocano all’undicesimo posto dopo la Toscana e prima di Umbria, Abruzzo e le regioni del Sud. "Guardando ai redditi da lavoro dipendente dichiarati possiamo dire di assomigliare molto di più alle regioni del Sud – spiega il segretario generale della Cgil Marche Giuseppe Santarelli –. È ora di sostenere le retribuzioni con la contrattazione aziendale e di rinnovare i contratti collettivi in modo da recuperare l’inflazione. Le famiglie e i lavoratori marchigiani soffrono, bisogna dare una risposta".
Detto che la provincia di Ancona è la più ricca, ma in generale il l 40,4% dei contribuenti marchigiani dichiara un reddito inferiore a 15.000 euro mentre nella fascia fino a 26.000 euro di reddito dichiarato si colloca il 74,5% delle persone. Sono forti le disparità nella concentrazione della ricchezza: lo 0,7% dei contribuenti più ricchi (7.700 persone con reddito individuale superiore a 120mila euro) detiene un monte reddito più elevato rispetto al 25,9% dei contribuenti più poveri (285.382 persone con reddito individuale inferiore a 10mila euro). I lavoratori dipendenti hanno un reddito medio di 19.888 euro e contribuiscono per il 51,2% dei redditi complessivamente dichiarati. Anche in questo caso il valore si attesta al di sotto della media nazionale (21.497 euro) e del Centro (21.734 euro). Inoltre le Marche sono una tra le regioni con il più ampio divario tra reddito da lavoro dipendente e reddito medio (-6,8%): un ulteriore segnale della fragilità dei salari. Il reddito medio da lavoro autonomo ammonta a 57.386 euro (+8.060 euro pari a +16,3% rispetto al 2020) mentre il reddito medio da pensione risulta essere di 17.790 euro (+1,9% rispetto al 2020).
"I dati evidenziano il rimbalzo dopo l’effetto economico negativo legato alla pandemia e la contestuale riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali – spiega Marco Amichetti di Ires-Cgil Marche –. Una crescita che non scalfisce, tuttavia, le disuguaglianze e i divari strutturali presenti nel territorio, che a loro volta generano ripercussioni sia in termini di potere d’acquisto che di fruizione dei servizi".