Ancona, 5 novembre 2023 - Con una partenza dalle smeraldine acque della Gola del Furlo, in provincia di Pesaro e Urbino, la puntata di Linea Verde di oggi ha fatto una visita nelle Marche. Aquile, cervi e lupi sono solo alcune delle creature che hanno accompagnato i due Indiana Jones (ma solo per oggi) della trasmissione, Giuseppe Calabrese e Livio Beshir, raggiunti poi da Margherita Grambassi, impegnata in una delle attività più affascinanti da fare nella zona del Furlo: il canottaggio.
Da questa magica location, ci si è spostati ad Acqualagna, storica capitale del tartufo bianco pregiato. Immancabile, ovviamente, la ricerca di questo tesoro gastronomico a cura di Calabrese che, assieme ai cavatori (i tartufai ndr.), si è infilato in mezzo ai boschi dove si sono scoperte le varietà di tartufo che popolano la zona: lo scorzone estivo, un tartufo nero che si trova tra giugno ed agosto, e il tartufo bianco pregiato, che si trova tra ottobre e dicembre. Con i consigli del tartufaio Giorgio Remedia, Giuseppe si è quindi avventurato in mezzo a querce e olmi, riuscendo anche a trovare un piccolo tartufo bianco.
Nel mentre, alla Rocca di Sassocorvaro, Livio Beshir si è perso in mezzo alle bellezze del borgo medievale, raccontando la storia di uno egli eroi dell'arte per eccellenza: Pasquale Rotondi. Quest'ultimo, infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale, salvò oltre settemila opere d'arte, facendolo, oltretutto, alla luce del sole. Le opere più piccole furono nascoste nei piani più alti della Rocca, mentre quelle di mole superiore vennero messi al piano terreno.
L'"Operazione Salvataggio" vide l'utilizzo della costruzione sassocorvarese perché capace di resistere ai bombardamenti e un’opera famosissima salvata da Rotondi fu "La tempesta" di Giorgione.
Con un piccolo salto spaziale, si è tornati ad Acqualagna, dove Calabrese scopre la fantastica passione di Gioacchino Rossini, grande compositore pesarese, per il tartufo bianco. Con il sottofondo musicale de’ "Il barbiere di Siviglia", per opera dell'Orchestra Rossini di Pesaro, si sono imparate due ricette amate dal compositore: il timballo, chiamato da Rossini pasticcio di maccheroni, e il tacchino farcito con tartufi e castagne.
Ma il viaggio gastronomico non finisce qui, perché con Livio, poi, si è volati ad Urbania, per poter assaggiare quello che viene definito l'oro marchigiano: la Casciotta d'Urbino. Grande estimatore di questo formaggio è stato niente di meno che Michelangelo Buonarroti, il quale, mentre affrescava la Cappella Sistina di Roma, chiedeva esplicitamente di poter mangiare solamente la caciotta urbinate. Lo stesso artista, infatti, acquistò non pochi terreni nella zona del Montefeltro, dove un suo amico, Francesco Amatori, gli preparava appositamente questo formaggio: la particolarità di questa storia è che, simpaticamente, Michelangelo chiamava Amatori l'"Urbino"; questo significa che la casciotta prende il nome da Francesco e non dalla città di Urbino in sé.
Oggigiorno, per produrre questo formaggio, servono circa 300 quintali alla settimana di latte, reperiti dalle zone della provincia di Pesaro e Urbino. Il modo migliore per gustare la Casciotta? Al naturale.
Parlando di attività da poter fare nelle Marche, Margherita Grambassi riporta gli spettatori in mezzo ai boschi della Gola del Furlo, dove è possibile fare attività all’aperto come trekking, attraverso sentieri Cai, o anche arrampicate su roccia. Si è poi passati a Piobbico, dove si è potuto apprendere il mestiere del carbonaio, antichissima arte della zona. Come raccontano i carbonai, per fare la carbonella ci vogliono circa 16 ore, mentre per fare il carbone anche tre giorni. Con lo storico dell'arte Costantino d'Orazio, poi, si è scoperta una delle particolarità di Pergola, ossia i bronzi dorati. Secondo le varie ipotesi, queste preziose opere potrebbero essere state portate in campagna dalle città di Fossombrone o Sassoferrato, magari per nasconderle da malintenzionati.
Il viaggio dei tre conduttori, infine, si è concluso a Jesi, in provincia di Ancona, dove, a Palazzo Pianetti, Livio e Giuseppe hanno organizzato una sorpresa per Margherita: con i fioretti tesi ad arco, tanti piccoli schermidori hanno urlato "buon compleanno" all'ex campionessa di scherma, la quale, ovviamente, non è riuscita a contenere le lacrime dall’emozione. Un viaggio che, sicuramente, si ricorderà per molto tempo.