Le Marche potrebbero entrare in zona bianca il 14 o il 21 giugno 2021
Ancona, 21 maggio 2021 L’obiettivo zona bianca è fissato. Tre settimane o giù di lì per far scendere l’incidenza a 50 casi ogni centomila abitanti per 21 giorni di seguito. Se il Molise potrebbe riuscirsi anche in apertura di giugno, le Marche possono arrivare a quei risultati forse dal 14 giugno. Forse più facile il 21 giugno visto che ancora oggi siamo a una media di 107 casi al giorno a livello regionale. Nel frattempo restano in zona gialla.
Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha detto: "Credo che la zona bianca sarà possibile quando raggiungeremo un livello di 50 positivi giornalieri su 100mila e oggi non siamo vicinissimi. Sono sempre molto cauto - ha spiegato -, i dati sono in continuo miglioramento però aspettiamo quello che dice il Ministero, credo che nelle prossime giornate potranno esserci ancora delle novità positive. Però bisogna essere cauti e con i piedi per terra". Successivamente Acquaroli ha precisato che il tasso di meno di 50 positivi su 100mila abitanti deve essere su base settimanale e che le Marche attualmente sono "a 70"..
Indice Rt: i dati delle regioni Emilia Romagna, Marche e Veneto
Stando agli studiosi le Marche potebbero scattare in zona bianca il 14 giugno insieme ad Emillia Romagna e Umbria. Ma anche con una pattuglia numerosa di Regioni, dalle quali potrebbero rimanere fuori Toscana e Campania ed anticipare i tempi di Abruzzo, Veneto e Liguria.
Per le regioni che si troveranno in fascia bianca non esisterà più il coprifuoco mentre resteranno valide le regole di comportamento, mascherina e distanziamento sociale, quindi persiste il divieto di assembramenti.
Fino a qui si affronta il problema a livello di contagi, ma l’idea forte sarebbe quella di alzare ulteriormente la soglia delle vaccinazioni, andando oltre il tema delle fasce d’età ma facendo scattare ulteriori luoghi di spinta della vaccinazione. L’idea del centro epidemiololgico marchigiano è quello di spingere su nuove strade del vaccino: "Abbiamo aperto totalmente la fascia d’età 50-59 anni ma siamo ancora sotto – dice Marco Pompili – le nostre ipotesi: avevamo ipotizzato oltre centomila vaccinazioni in questa fascia d’età e siamo solo a novantamila prenotazioni. Lo stesso discorso vale pe i quaratenni che hanno dato un’adesione sino ad ora di circa 68mila vaccinazioni quando partiamo da una base d’età di 170 mila persone. Vanno forse implementate altre possibilità di risposta".
Il che vuol dire che se dai primi di giugno arriveranno dosi aggiuntive di Pfizer potremmo anche attivare finalmente le farmacie e vaccinare all’interno delle varie aziende. Stiamo parlando di 88 mila dosi Pfizer invece delle solite 52 mila previste. "Il che potrebbe permetterci di andare a fare vaccinazioni sui luoghi di lavoro. Cambiando il paradigma di una campagna vaccinale che va di giorno in giorno cavalcata e spinta", aggiunge Marco Pompili. Traduzione: se ai percorsi volontari attivati fino ad ora si aggiungono nuovi luoghi di vaccinazione: nelle fabbriche e nelle farmacie i numeri potrebbero cambiare più velocemente.
D’altra parte se si vogliono vaccinare persone più giovani l’utilizzo degli hub aziendali diventa quasi scontato. "Ci sono fasce d’età che vanno sottratte al virus, soprattutto perché aumentano gli asintomatici tra i più giovani. Dobbiamo essere in grado di sottrarre al virus chi circola di più in fasce d’età ancora solo parzialmente vaccinate".
Ecco dove si interseca il tema della zona bianca con quello della vaccinazione sempre più veloce e sempre più allargata. L’obiettivo dei 50 casi di incidenza per tre settimane consecutive vale una zona bianca tutta da scoprire. Se ci si arriverà al 14 giugno l’estate del libera tutto potrà cominciare. Se puntiamo al 14 o al 21 giugno lo scopriremo molto presto.