Fermo, 23 luglio 2024 – Era il personaggio di spicco di un’organizzazione che aveva scritto una sorta di romanzo criminale delle Marche ed era stata sgominata con l’operazione denominata Gustav. Uno dei protagonisti della cosiddetta "mafia della movida". Dopo la condanna la Guardia di Finanza di Ancona, su disposizione della Procura generale di Perugia, ha dato esecuzione a un provvedimento della Corte d’Appello di confisca nei confronti di Salvatore Perricciolo, un pregiudicato di origine calabrese e residente da anni a Montegranaro.
L’uomo, condannato in via definitiva per diversi reati, caratterizzati da contesti tipici della criminalità organizzata è stato riconosciuto al vertice di un’associazione per delinquere dedita all’acquisto, al trasporto e alla successiva rivendita di svariati chili di cocaina nei territori delle province di Macerata, Ancona e Fermo.
In tale contesto si è reso inoltre responsabile di gravi reati che vanno dall’estorsione alla detenzione illecita di armi e munizioni, fino al sequestro di persona, lesioni e violenza privata.
La misura, eseguita dai militari del Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria del capoluogo marchigiano, con l’ausilio del personale della Guardia di Finanza in servizio presso la Procura generale perugina, giunge all’esito di una complessa attività investigativa di accertamento e ricostruzione della posizione reddituale del condannato e del suo nucleo familiare, che ha fatto emergere una situazione di rilevante difformità tra redditi dichiarati e tenore di vita, grazie a un patrimonio, direttamente e indirettamente a lui riconducibile, acquisito in virtù dei considerevoli profitti illeciti conseguiti dalla commissione dei reati.
Le investigazioni hanno evidenziato la disponibilità di un’abitazione in provincia di Macerata, di una Porsche e di liquidità finanziarie pari a 72mila euro, per un valore complessivo di circa 120mila euro.
Su Perricciolo, attualmente latitante, grava anche un ordine di esecuzione per la carcerazione della Procura Generale presso la Corte di Appello di Perugia, in quanto condannato ad una pena di 15 anni di reclusione.
Nei suoi confronti è in corso un’attività di ricerca.
Le investigazioni finora svolte hanno già assicurato alla giustizia tutti gli altri componenti del sodalizio criminale.