Macerata, 17 dicembre 2023 – “La scossa di terremoto di ieri sera ha riacceso negli animi della nostra gente la paura”: lo ha scritto oggi in un post Facebook la sindaca di Ussita Silvia Bernardini, dopo quella registrata ieri sera alle 21,16 dall’Ingv con epicentro appunto nella zona di Ussita (a 11 chilometri di profondità).
E nella notte infatti è stato registrato anche un piccolo sciame sismico con la scossa di terremoto di magnitudo 2.5 registrata a 5 chilometri da Amatrice (a meno di 70 chilometri da Ussita) e a mezzanotte e 27 minuti ma molto più lieve, di magnitudo 2 registrata invece ancora una volta a 1 chilometro da Ussita. Insomma ieri sera la terra è tornata a tremare nel piccolo borgo marchigiano, già distrutto dai terremoti del 2016.
"Anche questa notte è passata, non certo serenamente - scrive Bernardini -. Per quanto riguarda i danni materiali, qualche crepa in più sulle poche case ancora in piedi, d'altra parte quelle già danneggiate ormai o sono state demolite o sono in sicurezza”.
"Il nostro – ha aggiunto ancora la sindaca di Ussita – è sempre stato un territorio sismico ed in qualche modo abbiamo anche imparato a conviverci, ma quando il terremoto si manifesta con questa intensità paure ancestrali tornano a farsi sentire e bisogna ricominciare da capo, nel convincerci che ce la possiamo fare”.
"Se ricostruiremo bene le nostre case, saremo al sicuro, ma ci vuole tanta tanta forza e coraggio per restare”, ha sottolineato. Per poi concludere: “Sì, è vero, la scossa di ieri non ha fatto grossi danni materiali, ma i danni psicologici e morali quelli non si contano”.
L’ultima scossa di rilievo nella zona era stata registrata il 14 novembre scorso nel territorio di Montelparo (Fermo): una scossa di magnitudo 4.0 della scala Richter registrata alle 17.17 ad una profondità di circa 22 chilometri.
Anche in quel caso molta paura ma nessun danno. “Questa combinazione di magnitudo e profondità ha fatto sì che la scossa sia stata avvertita su un’area vastissima delle Marche, da Pesaro ad Ascoli, e anche in Umbria – aveva spiegato Carlo Meletti, sismologo della sezione di Pisa dell’Ingv – . La scossa è stata generata da una faglia di tipo compressivo: si tratta di un meccanismo tipico di quest’area, perché abbiamo l’asse appenninico in distensione mentre verso l’Adriatico c’è una fascia in raccorciamento”.
Il terremoto anche in quel caso, come in questo, non era stato receduto da scosse premonitrici, "proprio come accade nella stragrande maggioranza dei terremoti in Italia, dove nel 90% dei casi la prima scossa è anche la più forte", aveva osserva Meletti.
E’ bene comunque ricordare che la zona interessata è caratterizzata da pericolosità sismica alta, come testimoniato dalla Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale.