SARA FERRERI
Cronaca

Covid, terapie intensive sature: le Marche prime in Italia

Il rapporto della Fondazione Gimbe tra luci e ombre per la nostra regione: sul fronte vaccini siamo sotto la media nazionale per chi ha effettuato le due dosi

Reparto rianimazione

Reparto rianimazione

Ancona, 17 settembre 2021- Ricoveri Covid , raggiunta la soglia di saturazione nelle terapie intensive marchigiane: la regione al plurale attualmente detiene il record nazionale e rischia di tornare gialla come prima dell’estate. Nelle Marche la saturazione delle terapie intensive con pazienti Covid-19 ha raggiunto la percentuale del 13 per cento, quella più alta in Italia a fronte di una media nazionale del 6 per cento. La regione Marche è seguita da Sardegna e Sicilia che sono all’11% e da Calabria e Toscana al 10%, mentre è al 6% per l’area medica e cioè leggermente inferiore alla media italiana che è al 7%. I dati sono forniti dal monitoraggio settimanale curato dalla Fondazione Gimbe.

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Dunque le Marche restano sotto la soglia di saturazione posti letto in area medica e sopra invece per quanto riguarda le terapia intensiva. Nell’ultima settimana (dall’ 8 al 14 settembre) si registrano performance in miglioramento per i casi attualmente positivi ogni 100mila abitanti (205, come la media nazionale) e si è avuto anche un calo di nuovi casi (meno 11,1%) rispetto alla settimana precedente. In testa sul fronte nuovi casi c’è Macerata (76), mentre Ancona è all’ultimo posto con 34.

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I dati di ieri parlano di 117 nuovi casi di cui appena 18 ad Ancona su 3.139 tamponi effettuati. Maglia nera per Macerata con 28 casi. Proprio una maceratese di 71 anni è l’unico decesso Covid comunicato ieri e avvenuto a Fermo (il numero 3.062 dall’inizio della pandemia). "Le Marche sono la prima Regione in Italia per posti occupati in terapia intensiva. Due tristi e preoccupanti primati che dovrebbero far riflettere chi governa la nostra Regione". L’attacco arriva via Facebook dal consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo (Pd). "Innanzitutto ormai da mesi – aggiunge – si fanno pochi tamponi, mentre una diagnosi effettuata nei tempi giusti potrebbe anticipare la degenerazione della malattia. Ma soprattutto c’è chi in giunta continua costantemente a mettere in dubbio la validità dei vaccini e a strizzare pericolosamente l’occhio ai no-vax. E il silenzio complice del presidente Acquaroli rispetto a questi comportamenti irresponsabili, specie davanti a questi dati, sta diventando sempre più insostenibile".

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Sul fronte vaccini, i marchigiani che hanno completato il ciclo vaccinale è pari al 67,3% (la media Italia è al 68%) a cui aggiungere un ulteriore 4,8% (Italia 6,1%) che ha ricevuto solo la prima dose. Gli over 50 che non hanno ricevuto alcuna dose sono il 12,6% (la media Italia è di 11,1%) del totale. Anche la fascia 12-19 anni si attesta su percentuali medio basse. Non ha ricevuto nessuna dose il 40,2% del totale (mentre la media nazionale è del 33,7%). Ma c’è una scelta che, alla luce di questi dati pare in controtendenza: secondo la mappa Ue, cala l’incidenza dei contagi da Covid in Italia e in Europa. Secondo l’aggiornamento settimanale delle mappe elaborate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), Marche, Toscana e Sardegna tornano così in giallo. Restano invece rosse Basilicata, Calabria e Sicilia.