Ancona, 19 settembre 2021 - Covid e vaccini, la minaccia delle miocarditi e le cure a Torrette. A parlarne è probabilmente il massimo esponente della comunità scientifica marchigiana nell’ambito della cardiologia, il dottor Gian Piero Perna, primario e soprattutto capodipartimento delle scienze cardiologiche all’ospedale di Torrette: "Nei primi nove mesi scarsi dell’anno abbiamo avuto due ricoveri per casi di miocarditi provocati dalla somministrazione del vaccino anti-Covid ed entrambi sono stati risolti perfettamente coi pazienti, anzi le pazienti, che hanno seguito un buon decorso dopo il trattamento qui in reparto. Una in particolare – spiega il luminare della cardiologia marchigiana – una signora residente ad Ascoli Piceno il cui quadro cardiopatico era molto complesso, caratterizzato da una forma particolarmente intensa della patologia. Come dicevo però, alla fine siamo riusciti a risolvere quel caso".
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"È bene sottolineare un elemento decisivo: il decorso delle miocarditi da vaccino anti-Covid - continua Perna - , è molto pacifico e soprattutto non lascia tracce e un pregresso di cui avere paura. Molti vaccinati potrebbero addirittura avere una miocardite senza accorgersene e dunque passando oltre senza disturbi. Abbiamo avuto anche un caso di pericardite (una malattia infiammatoria che interessa il pericardio, ndr), un paziente a cui abbiamo dovuto aspirare il liquido pericardico. Anche in questo caso la persona era stata vaccinata contro il Coronavirus e il suo caso è stato molto importante sotto diversi profili, al punto da meritare uno studio che presto verrà pubblicato su una importante rivista scientifica di settore. Il paziente è guarito e sta bene".
Un numero di casi gravi di miocarditi da vaccino molto limitati dunque, mentre sono più frequenti i casi della stessa patologia provocata però dal Covid stesso: "È esattamente così – conferma il dottor Perna – dall’inizio della pandemia abbiamo accolto e affrontato molti più pazienti colpiti da una grave infiammazione del miocardio provocata dal virus. Una delle tante forme di aggressione che il Covid ha messo in atto nei confronti dei soggetti contagiati. Ne abbiamo trattati molti di più rispetto ai casi innescati dal vaccino, senza dimenticare che questi sono molto più arcigni e duri da affrontare".
Nella prima fase della pandemia, da marzo a giugno del 2020, la letteratura in materia di Covid-19 non era così ampia. Con gli ospedali dedicati ai pazienti Covid molti hanno trascurato i sintomi cardiaci: "Il primo lockdown è stato traumatico – conclude Perna – tanti pazienti, gioco forza, hanno rinunciato a curarsi e l’infiammazione trascurata del miocardio è stata una delle cause più impattanti".