MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Il boom della macroregione. Marche, nodo infrastrutture

Interscambi cresciuti del 300% tra aree adriatiche e ioniche. Il problema resta il trasporto ferroviario

Interscambi cresciuti del 300% tra aree adriatiche e ioniche. Il problema resta il trasporto ferroviario

Interscambi cresciuti del 300% tra aree adriatiche e ioniche. Il problema resta il trasporto ferroviario

Una finestra sui Balcani, l’altra sponda dell’Adriatico, si è aperta mettendo a fuoco gli indici di sviluppo della macroregione Adriatica-Ionica ma anche le carenze infrastrutturali, un gap che potrebbe portare ad un incremento del solo trasporto ferroviario valutabile, dagli studi condotti, tra il 13,3% fino ad un 18,3%. Questo perché nell’area presa in esame – in totale 9 Paesi, Italia compresa – il 50% circa delle linee ferroviarie è ancora ad un solo binario. Il tutto all’interno di una macroregione che ha visto un valore dell’interscambio commerciale cresciuto del 300% rispetto al 2002 e il solo settore manifatturiero ha raggiunto un valore complessivo di 31,1 miliardi di euro nel 2022. Il prodotto interno lordo (pil) della macroregione Adriatico-Ionica ha raggiunto 1.839 miliardi di dollari nel 2022, con le regioni italiane che rappresentano oltre il 73% di questo valore. Il commercio con l’area è aumentato del 175% negli ultimi vent’anni, con un incremento del 102% solo nell’ultimo decennio.

A parlare di questi problemi e delle opportunità di crescita dell’area, nella sede camerale di Ancona, il presidente di Camera Marche Gino Sabatini che è anche presidente del forum delle Camere dell’Adriatico e dello Ionio. Con lui Antonello Fontanili direttore di Uniontrasporti, Michele De Vita segretario generale del forum delle Camere dell’Adriatico e dello Ionio; quindi Robert Rakar, direttore della camera di commercio di Primorska in Slovenia, Milica Dubijevic dell’associazione trasporti della Serbia. Le conclusioni di questo incontro sono state tenute al presidente della regione Marche Francesco Acquaroli. Uno sguardo, con dati e cifre curati dalla Poltecnica delle Marche, che è passato dal ‘globale’ al locale perché sotto la lente di ingrendimento è terminata anche la regione Marche, che stando all’Uniontrasporti, "ha un indicatore di prestazioni di sintesi di 85,6 inferiore sia rispetto a quello del dato del centro Italia (94,4) che alla media nazionale che è 100. Le Marche con 15 punti in meno rispetto all’Italia , è 14° nella classifica".

Le province che stanno meglio sotto il profilo infrastrutturale sono quelle di Ancona e Pesaro con il porto dorico che segna una performance del 7,5%, rispetto ad una media dell’1,6"%. "Con questo progetto – ha detto il presidente di Camera Marche Gino Sabatini– vogliamo disegnare una strategia e una visione in termini di efficienza dei sistemi di trasporto e logistica al servizio delle economie locali. E in più uno sviluppo armonico delle nostre reti può permetterci di ottimizzare risorse, mettere insieme le forze, risolvere criticità". Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha concluso il focus dicendo: "E’ fondamentale porre la nostra regione all’interno di un territorio di area vasta che ha forti diversità, ma moltre straordinarie opportunità".

Maurizio Gennari