Ancona, 14 febbraio 2022 - Sono 1.024 i contagi rilevati oggi nelle Marche ma solo il 20% manifesta sintomi (ieri 2.153 contagiati). Lo comunica il servizio Sanità della Regione. Con 3.542 tamponi testati (2.518 nuove diagnosi e 1.024 nel percorso guariti) il tasso di positività si attesta al 40,7%, mentre il tasso di incidenza positivi ogni 100.000 abitanti a 1.161,71 (ieri era 1.185,95). Il governatore Acquaroli torna ancora una volta sul 'passaggio ingiustificato' della regione in zona arancione: "Situazione paradossale". Lo fa ai micorfoni di Skytg24.
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La mappa dei contagi nelle Marche
Dei 1.024 nuovi positivi: 129 in provincia di Ascoli Piceno, 144 a Pesaro Urbino, 279 a Macerata, 337 ad Ancona, 103 a Fermo e 32 da fuori regione.
Come ci si contagia
Tra i 1.024 positivi odierni 284 sono contatti stretti di casi positivi, 225 sintomatici, 309 contatti domestici, un positivo in setting scolastico/formativo, due contatti in setting lavorativo, quattro contatti in ambienti di vita/socialità, un contatto in setting assistenziale, uno screening setting sanitario, 11 casi fuori regione mentre per 186 sono in corso gli approfondimenti epidemiologici.
Più contagi fra i 25 e i 59 anni
Nella fascia zero-18 sono stati rilevati 345 positivi (34%), mentre in quella 25-59 sono 512 (50%).
Vittime covid nelle Marche
Sono stati 4 i decessi registrati oggi nelle Marche dovuti al Covid, tutti avevano patologie pregresse: una donna di 92 anni di Colli al Metauro (Pesaro Urbino), una donna di 92 anni di Fermo, una donna di 80 anni di Fabriano (Ancona), un uomo di 93 anni di Santa Maria Nuova (Ancona)
Ricoveri nelle Marche
Sono complessivamente 352 (+9) i pazienti assistiti nei reparti ospedalieri delle Marche e 47 (come ieri) nei pronto soccorso in attesa di essere trasferiti nei reparti. Nelle terapie intensive ci sono 42 pazienti (-2), 3 su 4 dei quali non vaccinati, e il tasso di occupazione dei posti letto è al 16,4%; sono 64 (-1) i pazienti nelle aree di semi intensiva e 246 (+12) i ricoverati nei reparti non intensivi, con l'occupazione dei posti letto in area medica al 30,2%.
Resta ferma al 25%, in Italia, l'occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti con Covid-19 ma, in 24 ore, la percentuale cresce in 8 regioni e province autonome: Basilicata (al 27%), Campania(28%), Friuli Venezia Giulia(31%), Molise(24%), PA Bolzano(23%), PA Trento(25%), Umbria(30%). Cala in 5: Calabria(31%), Liguria(31%), Lombardia(18%), Puglia(25%), Toscana(22%). Questi i dati dell'Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas) aggiornati al 13 febbraio.
È stabile in Abruzzo(al 36%), Lazio(30%), Emilia Romagna(23%), Marche(29%), Piemonte(24%), Sardegna(26%), Sicilia(34%), Val d'Aosta(25%), Veneto(17%).
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Green pass
"Distinguere l'importanza della campagna vaccinale dalla burocrazia e da una serie di regole che, dallo scorso mese di luglio, condizionano e cambiano repentinamente, creando confusione e danni economici", è l'appello lanciato a Skytg24 dal presidente Acquaroli, commentando l'emendamento presentato da Claudio Borghi (Lega) e firmato dai colleghi del Carroccio che compongono la commissione Affari sociali per l'esclusione del green pass dal prossimo 31 marzo. "Considerando l'elevatissimo grado di vaccinazioni raggiunto nel Paese - ha sottolineato -, quando il green pass è stato ideato eravamo intorno al 70% di popolazione vaccinata in prima dose mentre oggi siamo oltre il 90%, credo che in questo momento rasserenare il rapporto e rappresenti il superamento di un modello burocratico, che condiziona in maniera anche molto negativa, l'andamento economico delle piccole imprese e attività commerciali. Girando per la mia regione - ha concluso Acquaroli - mi sembra che sia in corso ancora un lockdown, come accadeva nei mesi peggiori della pandemia: di fatto non gira più nessuno".
Agenas: terapie intensive in calo nelle Marche
In Italia scende al 12% (-1% in 24 ore) la percentuale dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti affetti da Covid-19. È quanto emerge dai dati del monitoraggio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornati a ieri, domenica 13 febbraio. La percentuale è in diminuzione anche in Abruzzo (13%), Basilicata (6%), Liguria (12%), Lombardia (9%), Marche (17%) provincia autonoma di Bolzano (7%), Piemonte (13%), Puglia (12%), Toscana (14%) e Umbria (7%). Il tasso cresce, invece, in Molise (con +5% arriva a 15%), Calabria (con +3% arriva a 15%) e Friuli Venezia Giulia (19%) ed è stabile in Campania (9%), Emilia Romagna (14%), Lazio (19%), provincia autonoma di Trento (16%), Sardegna (14%), Sicilia (13%), Valle d'Aosta(12%) e Veneto(8%).
Acquaroli: "Errore strategico insistere sulle fasce di colore"
"Credo che in questo momento sia assolutamente un errore strategico continuare a classificare le regioni per colori e soprattutto classificare in maniera così rigida le regioni in termini di classificazione arancione. Praticamente crea anche confusione rispetto al momento che stiamo vivendo", afferma il governatore Francesco Acquaroli a Skytg24.
Sul Green pass: "Ideato col 70% di vaccinati, ora 90%"
"Distinguere l'importanza della vaccinazione, la campagna vaccinale, dalla democrazia e da una serie di regole che da luglio dello scorso anno condizionano e cambiano repentinamente e ci creano una confusione enorme e un danno economico". Dice ancora il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli rispondendo a Skytg24 a una domanda a proposito di un emendamento della Lega che in Commissione chiede di togliere il Green pass dal 31 marzo a fronte di una posizione di ipotesi di mantenerlo fino a fine anno.
"Immagini una piccola bottega o un bar costretti a rincorrere un ulteriore obbligo da perseguire. Credo sia giusto in questo momento, visto l'elevatissimo grado di vaccinazione raggiunto nel Paese - ha detto Acquaroli -: ricordo che quando il Green pass è stato ideato eravamo intorno al 70% in prima dose, ora intorno al 90%. Credo che rasserenare il rapporto possa essere uno strumento utile anche di riconciliazione nella popolazione. - ha aggiunto il presidente - ma soprattutto il superamento di un livello burocratico che condiziona in maniera molto negativa l'andamento economico delle piccole attività commerciali". "Quando usciamo dalla Regione la sera o torniamo a casa dagli appuntamenti, - ha 'denunciato' Acquaroli - sembra di vedere un lockdown di fatto come accadeva nei giorni della prima, seconda e terza ondata. Di fatto non girano più persone, si sta creando un clima che rischia di portare un danno molto pesante a livello economico".
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