Ancona, 11 marzo 2022 - Calano i contagi Covid oggi nelle Marche. Resta sostanzialmente stazionario il tasso di incidenza. Con 4.038 tamponi testati (3.687 nuove diagnosi e 351 nel percorso guariti) sono stati registrati 1.528 nuovi casi (ieri 1.893)per un tasso di positività del 41,4% ed un tasso di incidenza positivi che si attesta a 753,76 (ieri era a 752,03).
Aggiornamento Covid: bollettino del 12 marzo 2022. Dati delle Marche
La mappa dei contagi
Dei casi odierni 261 sono stati rilevati in provincia di Ascoli Piceno, 228 a Pesaro Urbino, 303 a Macerata, 464 ad Ancona, 199 a Fermo e 73 da fuori regione.
Come si è contratto il virus
Di questi 421 sono contatti stretti di positivi, 308 sintomatici, 401 contatti domestici, 28 positivi in setting scolastico/formativo, cinque contatti in setting lavorativo, tre contatti in ambienti di vita/socialità, un contatto in setting assistenziale, uno screening setting sanitario, 24 casi da fuori regione e 336 casi per cui sono in corso gli approfondimenti epidemiologici.
I ricoveri
Sono complessivamente 183 (-1) i pazienti assistiti negli ospedali delle Marche e 16 (-5) nei pronto soccorso. Nelle terapie intensive ci sono 16 pazienti (+1) e il tasso di occupazione dei posti letto è al 6,3%. Sono 48 (+8) i pazienti nelle aree di semi intensiva e 119 (-10) i ricoverati nei reparti non intensivi, con l'occupazione dei posti letto in area medica al 16,3%.
Le vittime
Nelle ultime 24 ore sono state registrate 5 vittime correlate al Covid-19, tutte affette anche da altre patologie. Il bilancio dall'inizio della crisi pandemica sale così di 3.631 morti.
Silvestri: "La pandemia fa il suo corso, è gestibile"
"Per carità, ci sarà anche qualche caso di infezione in più legato alla guerra, ma purtroppo non è quello il grosso problema: speriamo che chi di dovere faccia la sua parte e risolva questo 'benedetto' problema". Lo ha detto a Senigallia Guido Silvestri, direttore del Dipartimento di Patologia generale e medicina di laboratorio della Emory University di Atlanta, parlando con i giornalisti del possibile impatto dei profughi ucraini sulla pandemia di Covid in Italia, a margine di un evento organizzato dal Lions Club locale dal titolo 'L'Ottimismo della scienzà. "La pandemia sta facendo il suo corso - ha aggiunto - tutto è infinitamente più gestibile di quanto non fosse due anni fa: abbiamo i vaccini, le terapie, c'è moltissima gente immune, anche per aver contratto l'infezione, un pò in tutto il mondo, quindi si tratta di continuare a gestirla".
Monoclonali: 2.778 pazienti trattati nelle Marche
Entrati ufficialmente a far parte delle terapie anti Covid il 9 marzo scorso, ma somministrati ai pazienti a partire dal 18 marzo, gli anticorpi monoclonali sono stati prescritti, in Italia, a 51.170 pazienti in poco meno di 12 mesi, di cui ben il 17% in Veneto.
Fino a oggi è il Veneto la regione che ha trattato più pazienti, 8.682. A seguire, il Lazio con 7.492, Toscana con 4.734, Lombardia (3.703), Campania (3.501), Piemonte (3.458), Liguria (2.963), Emilia Romagna (2.790), Marche (2.778), Sicilia (2.663), Abruzzo (1.892)), Puglia (1.817), Friuli Venezia Giulia (1.426). Sotto i mille: Calabria (704), Valle d'Aosta (555), Umbria (533), Sardegna (502), Basilicata (286), PA di Trento (226), Molise (145) e PA di Bolzano (141)
Con la determina pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 9 marzo scorso, sono state definite le modalità e le condizioni di impiego dei monoclonali, indicati per pazienti in fase precoce della malattia, prima che si inneschi la 'cascata infiammatoria', ma che presentano particolari condizioni di salute che li mettono a rischio di un'evoluzione della malattia in forma grave. La prescrizioni di questi farmaci avvengono in 276 strutture presenti in tutte le 21 regioni e province autonome.
Coronavirus: le altre notizie
Rimbalzo Covid, più casi gravi tra i bambini
Omicron 3, i sintomi della nuova variante: cosa c'è da sapere