Ancona, 14 gugno 2022 - Un funzionario pubblico, dipendente della Regione, è finito in carcere, e altri 7 imprenditori sono stati posti agli arresti domiciliari, con l'accusa di aver messo in piedi un giro di tangenti per pilotare gare d'appalto e affidamenti di lavori sulle aste fluviali per conto della Regione. È quanto disposto dal gip di Ancona a seguito delle indagini, partite nel 2021, dei carabinieri forestali di Ancona e Ascoli Piceno che avevano denunciato alcuni interventi sui fiumi, compresi ingenti tagli della vegetazione ripariale, contrari alle norme paesaggistiche e ambientali.
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Interventi che, secondo i carabinieri, avevano pregiudicato la salubrità degli ecosistemi fluviali, con l’unico obiettivo di ricavare profitti dalla vendita del legno. In totale, compresi i 7 imprenditori agli arresti domiciliari e il funzionario finito in carcere, sono 24 gli indagati accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, truffa aggravata ai danni della Regione, falso documentale e rivelazione del segreto d’ufficio.
In particolare, il funzionario arrestato, in concorso con due colleghi impiegati in provincia di Pesaro Urbino, avrebbe consentito a uno degli imprenditori di aggiudicarsi il ribasso d’asta per un lavoro in provincia di Pesaro Urbino, in cambio di favori come legna da ardere, il pagamento di pranzi, cene e una festa di laurea, ma anche fornitura di cellulari e tablet. Le approfondite indagini dei carabinieri hanno portato a ipotizzare anche turbative e corruzione in almeno cinque lavori pubblici appaltati dalla Regione per un totale complessivo di un milione e duecentomila euro.