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Alluvione nelle Marche: il rebus dell’allerta e l’assessore all’oscuro

La cronaca minuto per minuto di quello che è accaduto nel pomeriggio e nella serata del 15 settembre: nel mirino le comunicazioni

Ancora sommersi dall’acqua e dal fango a Brugnetto di Senigallia

Ancora sommersi dall’acqua e dal fango a Brugnetto di Senigallia

Ancona, 21 settembre 2022 - Messaggini , passaparola, video che riprendevano la situazione già difficile in molte zone del senigalliese, telefonate, fino al blackout totale. Così gli abitanti e i sindaci dei paesi colpiti dall’alluvione hanno vissuto gli attimi che hanno preceduto la tragedia che ha portato a undici vittime e due dispersi. Ma cosa è accaduto nelle comunicazioni in quelle ore del tardo pomeriggio del 15 settembre? Quando i vertici politici regionali sono venuti a conoscenza del disastro che stava accadendo?

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Abbiamo provato a ripercorrere quei tragici momenti. I primi segnali di una situazione che potremmo definire almeno difficile sono arrivati poco dopo le sei del pomeriggio da Arcevia quando il sindaco è stato avvisato da un volontario della protezione civile degli smottamenti in atto. Certo l’allerta meteo del giorno precedente parlava di forte vento e temporali, ma qualcosa non convinceva a tal punto che il primo cittadino Dario Perticaroli avvisa i carabinieri forestali e poi alle 19,20 anche la Protezione civile regionale. A Sassoferrato, invece, sono le 18,30 circa, quando scatta la prima allerta per la situazione del Sentino fino ad arrivare alle ore 19 quando il Comune, che ha aperto il Coc, avvisa la Protezione civile regionale dello scenario che si trovavano ad affrontare.

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A Castelleone di Suasa la situazione diventa critica verso le otto di sera mentre a Barbara la situazione è fuori controllo alla stessa ora, ma il Comune ha le linee interrotte e solo verso le 21 riesce ad attivarsi e a comunicare con la Regione.

Discorso a parte per Senigallia. Il sindaco Massimo Olivetti viene avvisato da alcuni amici di Serra de’ Conti verso le 18,30 che nel paese la situazione è difficile. Il primo cittadino si attiva e nel giro di poco più di un’ora attiva il Centro operativo comunale che a sua volta comunica alla Protezione civile regionale i rischio per il Misa. Insomma, non era difficile capire che Misa e Nevola facevano paura.

Ma qualcosa proprio non ha funzionato se si pensa che l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi ha appreso della tragicità degli eventi solo alla dieci di sera e in modo casuale. L’esponente della giunta Acquaroli era proprio a Senigallia, al cinema Gabbiano, dove alle ore 21 era in programma un dibattito tra gli esponenti politici dei vari schieramenti in vista delle elezioni di domenica prossima. L’evento inizia con circa 30 minuti di ritardo. Sul palco nove candidati. Primo giro di domande e verso le dieci gli organizzatori bloccano tutti comunicando che il confronto deve essere fermato: il Comune di Senigallia ha dato l’allerta per la piena del Misa invitando tutti a restare a casa. Nelle immagini del confronto elettorale si vede un Aguzzi incredulo, che si alza, saluta gli altri politici e fugge via per raggiungere la Regione dove c’è la centrale operativa della Protezione civile. Quello che fa impressione è che proprio Aguzzi fosse all’oscuro di quanto dalle sei del pomeriggio, prima timidamente e poi sempre con più forza, stava accadendo sul territorio. Nessuno l’aveva informato? Così sembra dalle immagini. E in una situazione simile potrebbe essere inciampato anche il governatore Francesco Acquaroli, anche lui impegnato, alle ore 20,30, in una cena elettorale: "Non ho poteri di veggenza – dice il presidente – ero ignaro di quanto stesse accadendo. Appena sono stato avvisato sono andato in Regione dove alle 23,30 ho partecipato alla riunione nella sala operativa".

Dal Pd , intanto, si alza la voce del commissario regionale Alberto Losacco: "Dare alla giunta Acquaroli la responsabilità delle morti e delle devastazioni sarebbe una stupida strumentalizzazione politica. E tuttavia non si possono non notare alcune cose del prima e del dopo; cose che denotano una poca attenzione politica al tema ambientale e uno scarso senso del proprio ruolo istituzionale. Stefano Aguzzi, l’assessore alla Protezione Civile, pensava bene di intrattenersi a una manifestazione elettorale, non garantendo la necessaria presenza nella sala operativa. Sabato sera, Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana e candidato al Senato con Forza Italia, ha pensato bene di andarsene a ballare a una festa con tanto di cubiste. Non il massimo della sensibilità a fronte dei lutti e di tante persone del suo collegio che nelle stesse ore piangevano per aver perso tutto".