Ancona, 9 aprile 2022 - Nelle Marche -1.469 casi di positività (-9,64%) al Coronavirus nella settimana che si chiude. Nell'ultima giornata, comunica la Regione, l'incidenza ogni 100mila abitanti è ulteriormente scesa da 936,12 a 916,47. Mentre sono 1.885 i casi rilevati nelle ultime 24ore: è quanto riportato dal bollettino odierno.
In totale sono stati analizzati 5.957 tamponi di cui 4.785 nel percorso diagnostico (39,4% di positivi) e 1.172 nel percorso guariti.
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La mappa dei contagi
I positivi al virus sono così diffusi: 553 in provincia di Ancona, 348 in provincia di Pesaro Urbino, 344 in quella di Macerata, 330 ad Ascoli Piceno, 236 nel Fermano oltre a 74 positivi provenienti da fuori regione.
Quanto al numero assoluto più alto di positivi il podio vede sempre in testa la fascia d'età 25-44 anni (449), seguita da 45-59 anni (472) e 60-69 anni (267).
Come ci si contagia
Tra gli ultimi casi ci sono 417 persone con sintomi; comprendono anche 577 contatti stretti di positivi, 511 contatti domestici, 3 in ambiente di socialità, uno ciascuno rispettivamente in setting lavorativo, assistenziale, sanitario.
I ricoveri
Negli ospedali della Regione sono 235 le persone ricoverate con sintomi (+6 rispetto a ieri nell'area non critica), di cui 10 in terapia intensiva (+1 ieri).
I decessi
Sono stati 2 i decessi oggi nelle Marche: una donna di 88 anni di Ancona e una donna di 87 anni di Fano (Pesaro Urbino). Entrambe avevano patologie pregresse.
Covid: Acquaroli "Poco personale sanitario, è emergenza nazionale"
"Bisogna fare le giuste differenze tra il dibattito politico e la gestione che è stata condotta dal governo". Così Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche.
Sulla ventilazione meccanica controllata, che ha portato "ad un abbattimento di oltre l'80% del contagio nelle scuole", è un elemento "su cui continuare a investire" con risorse e "speriamo lo faccia anche il governo centrale".
Quello "che la pandemia ci lascia - ha detto Acquaroli - è una visione drammatica dal punto di vista del personale sanitario: noi abbiamo un numero enorme di ruoli da ricoprire, di servizi da effettuare, purtroppo abbiamo una scarsità di personale" e questa è "una vera e propria emergenza nazionale".
Il Pnrr "ci dà una visione di medicina del territorio, però noi abbiamo la necessità - ha concluso il governatore - di andare a creare una risposta efficace, efficiente e che avvenga il prima possibile", per evitare di "lasciare in difficoltà i sistemi sanitari regionali".
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