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Il Resto del Carlino

LUCIA GENTILI

Marche

Cosa Fare

Marche, i musei da visitare a Natale e Santo Stefano

La nostra guida alle esposizioni e ai musei aperti il 25 e 26 dicembre. Una mappa culturale provincia per provincia

Pesaro, mostra alla chiesa del Suffragio (Centro arti visive Pescheria)

Il polo museale di San Francesco &egrave; aperto a Natale (16-18.30) e Santo Stefano (10.30-12.30 e 15.30-18.30) con un&rsquo;esposizione di presepi realizzati dalle associazioni montefiorane e da privati nel chiostro del polo museale e nelle vie del centro storico. 
Il Museo dell&rsquo;Orologio &egrave; aperto a Natale (17-19), quando &egrave; previsto l&rsquo;evento Sol Invictus versus Dies Natalies: due mondi a confronto. Ingresso gratuito. Mentre a Santo Stefano &egrave; aperto dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; prevista visita guidata.

Il Polo museale di San Francesco e Museo dell&rsquo;Orologio, Montefiore dell&rsquo;Aso (Ascoli Piceno).

Il polo museale di San Francesco &egrave; aperto a Natale (16 &ndash; 18.30) e Santo Stefano (10.30 &ndash; 12.30 e 15.30 &ndash; 18.30) con un&rsquo;esposizione di presepi realizzati dalle associazioni montefiorane e da privati nel chiostro del polo museale e nelle vie del centro storico. Il Museo dell&rsquo;Orologio &egrave; aperto a Natale (17 &ndash; 19), quando &egrave; previsto l&rsquo;evento &ldquo;Sol Invictus versus Dies Natalies: due mondi a confronto&rdquo;. Ingresso gratuito. Mentre a Santo Stefano &egrave; aperto dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; prevista visita guidata.

Polo museale di San Francesco e Museo dell’Orologio, Montefiore dell’Aso

Ascoli Piceno, polo museale di San Francesco e Museo dell’Orologio

Il giorno di Santo Stefano apre alle 11 (visita guidata su prenotazione). Chi varca i cancelli dell&rsquo;area archeologica La Cuma&nbsp;si trova di fronte ai resti delle strutture imponenti di un santuario romano tardo repubblicano (secoli II e I a.C.), che comprendeva un tempio principale con accanto un edificio di culto minore, e un portico monumentale che racchiudeva l&rsquo;area sacra. Riportato alla luce nel 1957, il complesso cultuale &egrave; tuttora oggetto di indagini archeologiche da parte degli studiosi. Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti numerosi reperti che oggi in parte &egrave; possibile ammirare visitando la mostra Il&nbsp;santuario di Monte Rinaldo: archeologia del sacro, allestita nel centro storico alla sala Giovanni Graziosi&nbsp;e a Palazzo Fossi, nel borgo di Monte Rinaldo.

Area archeologica la Cuma, Monte Rinaldo (Fermo)

Aperto a Natale (17-19.30) con apertura del Palazzo dei Priori e delle Cisterne romane. A Santo Stefano (10.30-13 e 15.30-19) &egrave; aperto tutto il circuito museale. Il Palazzo dei Priori &egrave; uno dei pi&ugrave; importanti edifici storici di Fermo ed &egrave; collegato attraverso una loggetta aerea, il cosiddetto Passetto, al Palazzo degli Studi in fondo a Piazza del Popolo. Attualmente &egrave; sede della Pinacoteca civica, della Sala del Mappamondo e delle Sale di rappresentanza del Comune.

Il Palazzo dei Priori è uno dei più importanti edifici storici di Fermo

Fermo Musei

Chiuso a Natale, aperto a Santo Stefano (10-13 e 16-19); si potr&agrave; ammirare l&rsquo;allestimento L&rsquo;ombra vede di Enzo Cucchi, un percorso scenografico per un&rsquo;esperienza sensoriale. Anche il Museo archeologico nazionale delle Marche &egrave; aperto a Santo Stefano, dalle 14 alle 19.30. La Pinacoteca civica F. Podesti&nbsp;alla Mole Vanvitelliana &egrave; chiusa il 25 dicembre ed &egrave; aperta 26 - 27 - 28 - 29 dicembre dalle 14 alle 19.45, il 30 dicembre dalle 16 alle 19.45, (31 dicembre chiuso), aperto il primo gennaio dalle 14 alle 19.45, il 2 dalle 16 alle 19.45, il 3-4-5-6 dalle 14 alle 19.45.

Una visita al museo tattile

Museo Tattile Statale Omero, Museo archeologico nazionale e Pinacoteca “Podesti”, Ancona

La Pinacoteca civica &ldquo;Bruno Molajoli&rdquo; &egrave; aperta a Santo Stefano (orari 10 &ndash; 13 e 15 &ndash; 18). Il Museo della carta e della filigrana a Santo Stefano (9.30 &ndash; 13.30 e 15 &ndash; 18). Come pure il Museo Guelfo e l&rsquo;Oratorio della carit&agrave; (10 &ndash; 13, 15 &ndash; 19), con ingresso gratuito. Con il biglietto del Museo della Carta &egrave; possibile visitare anche la Pinacoteca civica &quot;Bruno Molajoli&quot;. Il Museo della carta e della filigrana, ospitato nel complesso monumentale dell&#39;ex Convento dei Domenicani recentemente restaurato, rappresenta l&#39;immagine di settecento anni di tradizione cartaria locale. In un&#39;ampia sala trecentesca del piano terra &egrave; stata ricostruita la gualchiera medioevale per la fabbricazione della carta a mano. Si articola in sezioni, che dalla fabbricazione a mano della carta e relativa utilizzazione del manufatto, passano all&#39;esposizione delle filigrane, con ragguagli sulle tecniche per ottenerle, alla visualizzazione del viaggio storico della carta, alle fasi di sviluppo di questa arte nella terra di Fabriano, ai suoi processi di lavorazione e alla connessa tecnologia, mediante documenti e schede storico-tematiche. 
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Museo della carta e della filigrana e Museo Guelfo, Fabriano (Ancona)

Museo della carta e della filigrana e Museo Guelfo a Fabriano

Il 25 i musei sono chiusi. Il 26 sono aperti Palazzo Buonaccorsi, Sferisterio e Torre Civica. Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi: aperto marted&igrave; 24 dicembre, gioved&igrave; 26, luned&igrave; 30 e luned&igrave; 6 gennaio (10 &ndash; 13 / 15 &ndash; 17.30). Mercoled&igrave; 1 gennaio 15 &ndash; 17.30. Arena Sferisterio: aperto marted&igrave; 24 dicembre e gioved&igrave; 26 (10 &ndash; 13 / 15 &ndash; 18.30), luned&igrave; 30, luned&igrave; 6 gennaio (10 &ndash; 13 / 15 &ndash; 17.30). Mercoled&igrave; 1 gennaio 15 &ndash; 17.30. Torre Civica: aperto marted&igrave; 24 dicembre, gioved&igrave; 26, luned&igrave; 30, luned&igrave; 6 gennaio (10 &ndash; 13 / 15 &ndash; 19). Mercoled&igrave; 1 gennaio 15 &ndash; 19. Area archeologica Helvia Recina: apertura su prenotazione almeno un giorno prima della visita allo 0733.492937/ 3485400392 o info@prolocovillapotenza.com. Infopoint Macerata: aperto marted&igrave; 24, gioved&igrave; 26 dicembre, luned&igrave; 30 dicembre, luned&igrave; 6 gennaio (10 &ndash; 13 / 15 &ndash; 19). Mercoled&igrave; 1 gennaio 15 &ndash; 19.

I Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata

I musei di Macerata

I musei settempedani sono aperti, con orari dedicati, dal 21 dicembre al 7 gennaio, offrendo l&rsquo;opportunit&agrave; di scoprire il patrimonio artistico, storico e culturale locale. Il MARec, Museo dell&rsquo;Arte Recuperata&nbsp;sar&agrave; aperto nei giorni feriali e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Il giorno di Natale, sar&agrave; visitabile dalle 10 alle 13, mentre il primo gennaio dalle 15 alle 18. Rimarr&agrave; chiuso il luned&igrave;. Il Museo della Guerra, dedicato alla seconda Guerra Mondiale e alla Campagna d&rsquo;Italia, all&rsquo;interno di palazzo Servanzi Confidati, il giorno di Natale sar&agrave; aperto dalle 10 alle 13. Il Museo MuSEt, Museo del Territorio e dell&rsquo;Elettricit&agrave;, sar&agrave; aperto nei giorni feriali, domeniche e festivi solo su prenotazione; il venerd&igrave; sar&agrave; visitabile dalle 15 alle 18 (chiuso il luned&igrave;). La Galleria d&rsquo;Arte Moderna, nel piano nobile del Municipio, sar&agrave; aperta dal marted&igrave; alla domenica e nei festivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Il giorno di Natale sar&agrave; visitabile dalle 10 alle 13, mentre il primo dell&rsquo;anno dalle 15 alle 18. 
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I musei di San Severino (Macerata)

I musei di San Saverino a Macerata

Dal 23 dicembre al 6 gennaio il Parco archeologico di Urbisaglia sar&agrave; aperto dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30, ad eccezione del 25 dicembre e del primo gennaio. Quindi a Santo Stefano si potr&agrave; ammirare in tutta la sua bellezza. Rocca Medievale - Ufficio Turistico: dal 23 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 (chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio). &Egrave; il parco archeologico pi&ugrave; esteso delle Marche.

Parco archeologico di Urbisaglia (Macerata)

Parco di Urbisaglia (Macerata)

Il 26 dicembre sono aperti Mam&rsquo;s Galleria d&rsquo;arte contemporanea (10 &ndash; 13, 15.30 &ndash; 18.30), Parco archeominerario di Cabernardi (visite guidate alle 11 e alle 16, ingresso consentito solo con visita guidata), Civica raccolta d&rsquo;arte e raccolta incisori marchigiani (10 &ndash; 13, 14.30 &ndash; 17.30), Museo civico archeologico e Raccolta Perottiana (10 &ndash; 13, 14.30 &ndash; 17.30), Parco archeologico di Sentinum (visita guidata alle 11, ingresso consentito solo con visita guidata). Al Mam&rsquo;s, il giorno di Santo Stefano, alle 11 e alle 17 sono previste delle visite guidate della mostra &ldquo;Salvifica. Il Sassoferrato e Giovanni Manfredini tra pelle e profondo&rdquo;.

Mam’s Galleria d'arte contemporanea

I musei di Sassoferrato (Ancona)

Il giorno di Santo Stefano sono aperti Museo dell&rsquo;illustrazione contemporanea Mic (16.30 &ndash; 19.30) con ingresso gratuito, Museo Torrione della Battaglia (16.30 &ndash; 19.30), Museo Il Tarpato (16.30 &ndash; 19.30), Museo Sistino &ndash; chiesa di S. Giovanni Battista (16.30 &ndash; 18.30). Il Mic, a Palazzo Kursaal, &egrave; dedicato all&rsquo;analisi di ogni aspetto relativo all&rsquo;arte dell&rsquo;illustrazione. La sua collezione mette a confronto tendenze attuali con opere create a partire dai primi decenni del Novecento. La mostra permanente si concentra sulla produzione italiana riservando un occhio di riguardo alla cultura locale, mentre lo spazio centrale ospita mostre temporanee e altre iniziative dedicate all&rsquo;illustrazione, alla scoperta di nuovi talenti.

Il Mic a Grottammare (Ascoli Piceno)

Il Mic a Grottammare

Il Museo del Mare &egrave; aperto a Santo Stefano (10 &ndash; 13, 15.30 &ndash; 18.30), idem per la Pinacoteca del Mare &ldquo;Bice Piacentini&rdquo; e Villa Marittima. Il Museo di arte sacra (vicino Cattedrale della Marina) sar&agrave; aperto il giorno di Santo Stefano dalle 16.30 alle 18.30, con ingresso gratuito. Il Museo del Mare, diffusamente dislocato nel complesso del Mercato Ittico all&#39;Ingrosso presso il Molo Nord del porto cittadino, &egrave; un polo museale che l&rsquo;amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto ha dedicato al suo mare. Comprende l&rsquo;Antiquarium Truentinum, il Museo delle Anfore, il Museo Ittico &ldquo;Augusto Capriotti&rdquo;, il Museo della Civilt&agrave; Marinara delle Marche e ne fanno parte anche la Pinacoteca del Mare, ospitata nei locali di &ldquo;Palazzo Piacentini&rdquo;, e la Villa Marittima che sono collocate nel &ldquo;Paese Alto&rdquo; della citt&agrave;. Al Museo del Mare si affianca, al molo sud, il Museo d&rsquo;Arte sul Mare (Mam), un vero e proprio museo d&rsquo;arte contemporanea proteso verso il mare Adriatico. 
&nbsp;

Il Museo del Mare a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno)

Il Museo del Mare a San Benedetto del Tronto

Offerta ricca per i musei, aperti tutti i giorni dal 21 dicembre al 6 gennaio tranne il giorno di Natale. A Santo Stefano si possono ammirare Palazzo Mosca-Musei Civici con le magnifiche raccolte di ceramica, dipinti e arti decorative su cui svetta l&rsquo;Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini, Casa Rossini dove respirare l&rsquo;atmosfera speciale della casa natale del compositore, il Museo Nazionale Rossini, Palazzo Ducale con le visite guidate del gioved&igrave; e sabato per conoscere l&rsquo;edificio che racconta la storia delle signorie di Pesaro. A Palazzo Mosca, esperienza imperdibile alla Sonosfera, l&rsquo;anfiteatro tecnologico per l&rsquo;ascolto profondo di ecosistemi e musica unico al mondo, con i due programmi tra ambiente e arte: Frammenti di Estinzione nell&rsquo;Orologio Climatico per riflettere sul futuro del nostro pianeta e Raffaello in Sonosfera per celebrare la grandezza del &quot;divin pittore&quot;. Il Museo archeologico Oliveriano, l&rsquo;area archeologica di via dell&rsquo;Abbondanza e, nel Parco San Bartolo l&rsquo;area di Colombarone con il suo antiquarium, custodiscono tesori da vedere. Ampia anche l&rsquo;offerta delle mostre; ad esempio nel loggiato della Pescheria c&rsquo;&egrave; &quot;Verso il Museo Giuliano Vangi. Il Maestro della forma&quot;&nbsp;mentre nella chiesa del Suffragio &quot;Lossy / Expanded Painting, l&rsquo;intervento site specific di Francesco Ciavaglioli&quot;: una video installazione creata attraverso un processo di manipolazione dei file multimediali con l&rsquo;intento di esprimere il potenziale pittorico delle immagini digitali. 
Il programma completo con tutte le informazioni si pu&ograve; trovare sul <a href="https://www.pesaromusei.it" target="_blank">sito</a>.

I musei di Pesaro

I Musei civici di Palazzo Pianetti sono chiusi il 25 dicembre, ma aperti a Santo Stefano (orari 10 &ndash; 13 e 16 &ndash; 19). Arte, storia e cultura tutte in un unico Palazzo, che ospita il Museo archeologico, la Pinacoteca civica, in cui &egrave; possibile ammirare la galleria degli stucchi in stile rococ&ograve; e conserva un importante nucleo di opere di Lorenzo Lotto, e la Galleria di arte contemporanea. Il Museo Federico II Stupor Mundi &egrave; aperto il 26 dicembre dalle 10 alle 20.

Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, per scoprire il mondo meraviglioso di Federico II Stupor Mundi di Svevia nel luogo magico dove tutto ha avuto inizio il 26 dicembre 1194.

Nello storico Palazzo Ghislieri ci sono sedici sale tematiche per vivere in prima persona le battaglie che hanno segnato un&rsquo;epoca, per scoprire i castelli dell&rsquo;imperatore e volare con i suoi falchi. Installazioni interattive, animazioni tridimensionali, contenuti multimediali, ricostruzioni architettoniche e sartoriali.

La Galleria degli Stucchi

Musei civici di Palazzo Pianetti e Museo Federico II, Jesi (Ancona)

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(DIRE) Bologna, 6 mar. - Vedere e vivere la guerra in diretta, attraverso gli occhi dei bambini in cura. E' l'esperienza "molto impegnativa psicologicamente" che da un mese a questa parte stanno vivendo gli operatori sanitari dell'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, impegnati nelle terapie e nella riabilitazione di un gruppo di 11 palestinesi arrivati da Gaza a inizio febbraio grazie a un corridoio umanitario, di cui quattro bambini. Ad oggi, di quegli 11, otto sono già stati dimessi e sono alloggiati in strutture di accoglienza dell'Asp Città di Bologna e di realtà del terzo settore. Gli altri tre, rimasti in reparto, sono stati sottoposti a interventi chirurgici rilevanti e servirà altro tempo per le dimissioni. Intanto, nel fine settimana dovrebbero arrivare altri tre bambini da Gaza, sempre con ferite dovute alla guerra e ai bombardamenti. "E' stato un mese molto impegnativo dal punto di vista mentale e psicologico- racconta alla 'Dire' Caterina Guerra, capo sala dell'ortopedia pediatrica del Rizzoli- viviamo un confronto diretto con la guerra, perchè i nostri pazienti ricevono le notizie direttamente da Gaza. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, ma nonostante siamo stati preparati con congruo anticipo, agli occhi dei bambini che hanno visto la guerra non ci si abitua mai". Da quando sono arrivati al Rizzoli, testimonia l'infermiera, "io non riesco più a guardare il telegiornale. Il fardello di questa esperienza diretta mi basta per vivere la guerra in maniera importante. Non riuscirei a sostenere emotivamente altre notizie". A casa, peraltro, non si riesce neanche a staccare mai del tutto la spina da quanto accade in ospedale. "Mi chiedo di continuo se ho fatto tutto il possibile per rispondere alle loro necessità", spiega la capo sala del Rizzoli. In questi giorni, cita come esempio Guerra, "abbiamo appreso in diretta della morte del marito di una donna che accompagna i bimbi, una zia, morto sotto le bombe". E così è stata organizzata, al meglio possibile, la cerimonia del lutto, prendendo il the seduti per terra. "Condividiamo con loro queste situazioni- continua Guerra- sosteniamo e affrontiamo il lutto con loro. Sono cose che vanno oltre l'assistenza". C'è però una "barriera culturale e linguistica" con cui fare i conti, perchè i palestinesi arrivati da Gaza parlano solo arabo. "Abbiamo l'aiuto dei mediatori", spiega la capo sala, ma non è comunque facile perchè "mentre altri arabi o popoli di altre culture hanno già avuto una fase di adattamento, loro si portano dietro tutto loro fardello direttamente da Gaza". Nonostante ciò che hanno vissuto, i bambini palestinesi in cura al Rizzoli dicono spesso di voler tornare a casa, perchè là sono rimasti i loro genitori e i loro affetti più cari. "Ieri un bambino ha fatto una videochiamata col papà a Gaza- racconta ancora Guerra- si vedevano il fumo e le macerie. E' stato impegnativo". Alcuni dei bambini palestinesi in cura al Rizzoli, in appena un mese, hanno già imparato un po' di italiano. "Noi abbiamo imparato a salutarli dicendo 'Salam alaykum' e loro a dire 'buongiorno' e 'ti voglio bene'- sorride la capo sala- uno di loro, Salem, quando è arrivato aveva sempre il capo chino e non si faceva avvicinare. Ora abbozza dei sorrisi e accetta meglio le terapie". Qualche problema in più è sorto anche per il cibo. Al Rizzoli è già previsto un menù etnico, spiega Guerra, "ma non era di loro gradimento per il gusto. Per fortuna abbiamo avuto grande sostegno dalla comunità islamica e, con l'ok della direzione, portano in reparto i cibi tipici della loro cultura". La loro colazione, ad esempio, è a base di uova, prodotto che però è vietato nelle mense ospedaliere italiane. "E allora ci siamo inventati delle specie di piccole frittate con un preparato all'uovo- spiega la capo sala- che gradiscono sicuramente di più di biscotti e fette biscottate. Sono dettagli e sfumature, che però fanno la differenza". (San/ Dire) 12:50 06-03-2

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Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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