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Il Resto del Carlino

LUCIA GENTILI

Marche

Cosa Fare

Una giornata divertente per i bambini nelle Marche: dove portarli

Arte, cultura e gioco: una guida ai luoghi ideali per il turismo in compagnia coi più piccoli. Tante soluzioni in giro per la Regione per trascorrere momenti all'insegna dell'allegria, dell'avventura e della didattica

Le proposte per bambini nelle Marche

Si trovano a Genga (in provincia di Ancona), nel ventre dell&rsquo;Appennino marchigiano. Rappresentano uno dei percorsi sotterranei pi&ugrave; grandiosi e affascinanti del mondo. Un ambiente incontaminato, nascosto e bellissimo, che lascia senza fiato grandi e piccini. Le gocce scavano e costruiscono le proprie architetture da milioni di anni in uno scenario da favola, con arabeschi di cristallo che si specchiano su laghetti. 
La lunghezza complessiva delle Grotte di Frasassi &egrave; stata stimata in 30 chilometri e il suo ambiente pi&ugrave; grande, l&rsquo;Abisso Ancona, possiede un volume pari a circa 1.000.000 di metri cubi, con un&rsquo;altezza di 240 metri, tanto che potrebbe ospitare, come ricordano le guide, addirittura il Duomo di Milano. Qui si ergono i Giganti, gigantesche stalagmiti. 
Indimenticabili anche la Sala dell&rsquo;Obelisco, le &ldquo;canne d&rsquo;organo&rdquo; nel Gran Canyon, il magico scenario delle Candeline, il &ldquo;Niagara&rdquo;, una cascata bianchissima di calcite, il castello della fatina ma pure quello delle streghe, la &ldquo;Spada di Damocle&rdquo;. 
Inoltre, grazie alla preziosa collaborazione con i ricercatori e docenti Unicam, c&rsquo;&egrave; il laboratorio di realt&agrave; virtuale. Un&rsquo;esperienza coinvolgente, interattiva e stimolante che permette, tramite 
visori VR Oculus Quest 2, di immergersi completamente nei contenuti didattici in modo divertente e innovativo, alla scoperta delle sale delle Grotte di Frasassi non accessibili al pubblico.

Grotte di Frasassi

Grotte di Frasassi, uno spettacolo unico al mondo

Si trova nel comune di Colli al Metauro, in localit&agrave; San Martino (in provincia di Pesaro Urbino). Laboratori creativi, planetario digitale, osservatorio astronomico e exhibit (mostre) interattivi sono la formula vincente di questo speciale museo, dove si parla di scienza utilizzando la scienza. Rispecchia la filosofia &ldquo;hands-on&rdquo; &ndash; Vietato NON toccare! L&rsquo;interattivit&agrave; e l&rsquo;esplorazione in prima persona sono una garanzia di coinvolgimento. &ldquo;Ti scoprirai incredibilmente divertito e incuriosito mentre sperimenti leggi della fisica che magari hai sempre considerato &ldquo;ostiche&rdquo; e comincerai a immaginare in quali situazioni della tua vita quotidiana le hai gi&agrave; incontrate &ndash; anticipano dal museo - . Alla fine porterai via un approccio diverso alla scienza come naturale metodo di indagine del mondo circostante. Senza limiti di et&agrave;. Il museo &egrave; privo di barriere architettoniche per rendere la scienza pi&ugrave; inclusiva e accessibile a tutti&rdquo;. 
Percorso immersivo nell&rsquo;ambiente Spazio esplorando il Sistema Solare; il cielo al telescopio e in particolare il cielo di stagione imparando le principali costellazioni; visite interattive sono alcune delle attivit&agrave;. E ci sono diversi eventi astronomici in programma. Un viaggio affascinante nel cielo stellato e non solo.

Museo del Balì 

Museo del Balì, in pratica la scienza! Vietato non toccare

Nel contesto urbanistico del quartiere di Roflano, fra le vie del centro storico di Ripatransone (in provincia di Ascoli Piceno), si pu&ograve; trovare un esempio dei vari tesori che la citt&agrave; offre: il vicolo pi&ugrave; stretto d&rsquo;Italia. Ampio 43 centimetri all&rsquo;ingresso, 38 centimetri all&rsquo;altezza delle spalle, si restringe fino a 32 centimetri. Possiede tutti i requisiti per essere considerato &ldquo;vicolo&rdquo;: &egrave; pavimentato, percorribile, collega due vie ed &egrave; dotato di almeno una porta o di una finestra (presente in questo caso). Molte altre citt&agrave; d&rsquo;Italia hanno cercato di competere con i numeri del vicolo di Ripatransone ma senza successo, proprio in virt&ugrave; delle sue straordinarie caratteristiche. I ripani dicono che questo sia &ldquo;il luogo dove i corpi si restringono e i desideri si avverano&rdquo;. Un posto divertente in cui scattare una foto ricordo con figli e nipoti.

Vicolo più stretto d'Italia

Ripatransone 1 – Il vicolo più stretto d’Italia

Una chicca per appassionati e collezionisti: un museo delle Barbie esposte dalla proprietaria, Rosella Iobbi. La sua collezione ne conta oltre 700, a partire dalla seconda met&agrave; del secolo scorso ai pi&ugrave; recenti. Il mito della bambola iconica pi&ugrave; famosa al mondo si trova cos&igrave; nel cuore delle colline ripane, nell&rsquo;agriturismo 2 Cipressi. Addirittura &egrave; esposta la primissima Barbie, prodotta nel lontano 1959, di cui oggi si conservano solo pochi esemplari.

Museo della Barbie a Ripatransone

Ripatransone 2 – Il museo delle Barbie

Otto percorsi sospesi tra gli alberi. Il parco avventura RipAdventure &egrave; totalmente rinnovato, moderno e divertente e si trova all&rsquo;interno della Selva dei Frati, un bosco di querce secolari a ridosso delle mura antiche di Ripatransone. &ldquo;Offre emozionanti attrazioni sugli alberi, per bambini a partire dai 3 anni di et&agrave;, ragazzi e adulti, in totale sicurezza, in un ambiente incontaminato e adrenalinico&rdquo;, garantisce lo staff. Tutte le attrazioni del parco sono progettate e installate con il Sistema di linea vita continua. C&rsquo;&egrave; anche un&rsquo;ampia area per la sosta e il pernotto dei camper. 
Il parco &egrave; aperto tutti i giorni da giugno a inizio anno scolastico, a settembre, dalle 10 alle 19 con orario continuato. A primavera e in autunno solo i weekend dalle 10 alle 18 (o eventualmente su prenotazione per gruppi dalle dieci unit&agrave;).

Il parco avventura RipAdventure  

Ripatransone 3 – Il parco avventura

Mystery Challenge cave escape room, a Montelupone, &egrave; pi&ugrave; di una semplice escape room: un&rsquo;avventura sotterranea vera, in grotte e cantine storiche del 1700. Due sfide con enigmi da risolvere, due storie da vivere e toccare con mano, da protagonisti: &ldquo;I segreti della grotta&rdquo; per scoprire gli eventi accaduti tra i cunicoli e &ldquo;La cantina del matto&rdquo;, il cui fantasma aleggia nelle sale. 
Le due Escape room sono adatte anche ai bambini, consigliate per&ograve; dagli 8 anni in su. Il Mystery Tour Montelupone, spettacolo itinerante per il paese con attori in costume e un finale nelle grotte del 1700 (dieci metri sotto terra a lume di candela), &egrave; ancora pi&ugrave; adatto ma consigliato dai 6 anni in su. Si parte da via Regina Margherita e una guida in costume medievale porta i partecipanti in giro per il paese, nei luoghi dove gli strani eventi che sono accaduti riprenderanno vita grazie alle storie narrate sapientemente, con l&rsquo;ausilio di realistiche videoproiezioni. Tutto viene raccontato in modo divertente e interattivo (e un po&rsquo; pauroso). Una magica avventura a spasso nella storia, tra realt&agrave; e leggenda, scoprendo gli oscuri segreti di un borgo medievale, svelati alla luce della luna.

Mystery Challenge cave escape room, a Montelupone

Montelupone sotterranea e Mistery Tour

Il Labirinto di Hort, labirinto di mais a Senigallia, &egrave; divertimento puro. Ogni anno un nuovo intricato percorso tracciato sul campo d&agrave; vita a un fantastico disegno. Un&rsquo;attrazione innovativa, unica a livello regionale e a basso impatto ambientale, che attira tutte le estati migliaia di visitatori. Come la stagione che si &egrave; conclusa da poco, il 15 settembre (iniziata a giugno). 
&ldquo;Grazie a tutti per questa stagione fantastica: &egrave; stato bellissimo rincontrare &quot;gli affezionati&quot; e conoscere i tantissimi nuovi visitatori. Quest&#39;anno abbiamo testato tante piccole novit&agrave; per dar vita l&#39;anno prossimo a un labirinto ancor pi&ugrave; ricco. Come ogni anno, tutte le proposte sono bene accette e potete scriverci in privato su Facebook e Instagram&rdquo;, &egrave; stato il messaggio dello staff del Labirinto di Hort.

Labirinto di Hort

Labirinto di mais a Senigallia

Un regno di tante piccole emozioni in natura. Si trova a Montalto di Cessapalombo ed &egrave; un&rsquo;attivit&agrave; familiare gestita con amore da Fabiana e Patrizio. Museo emozionale, escursioni in natura, pane e pizza cotti su forno a legna, degustazioni di prodotti tipici, il cestino del giardino a pranzo, info point e bookshop, centro visita del Parco dei Sibillini, Cea Vallenatura centro di educazione ambientale: il Giardino delle Farfalle &egrave; tutto questo e altro ancora. La &ldquo;mission&rdquo;: far vivere esperienze diverse ai visitatori di ogni et&agrave;, da quelle in natura a quelle di gusto. 
Il Giardino si compone di numerosi ambienti, dove &egrave; possibile osservare le farfalle in natura, in assoluta libert&agrave;. Durante la vista guidata si possono osservare, piante, insetti e altre sorprese.

Giardino delle Farfalle

Emozioni al Giardino delle Farfalle

Una serie di passerelle in legno conducono i visitatori lungo il sentiero il cui percorso di circa 500 metri si percorre in meno di un&rsquo;ora. Lo scenario &egrave; molto suggestivo: cascate, vortici, pareti in travertino, resti romani e grotte sotterranee (queste ultime percorribili solo dagli speleologici).&nbsp; 
Una delle attrazioni di questo sentiero &egrave; la &ldquo;fossa dei mostri&rdquo;, una sorta di piccola piazza naturale dove lo scultore locale Antonio Ciccarelli ha scolpito sulla roccia delle enormi facce &ldquo;terrificanti&rdquo;. Tre le modalit&agrave; per raggiungere il sentiero de li Vurgacci: passando direttamente dal centro di Pioraco, dalle Cartiere e il percorso panoramico dalla Madonna della Grotta, un po&rsquo; pi&ugrave; impegnativo.

Li Vurgacci

Pioraco 1 – Il fiabesco sentiero Li Vurgacci, tra mostri e cascate

Pioraco &egrave; il paese dell&rsquo;acqua, della carta e del bacio. Un piccolo borgo alla confluenza di due corsi d&rsquo;acqua. L&rsquo;origine delle gualchiere cartarie piorachesi si pu&ograve; attribuire, secondo alcuni studiosi, proprio ai medesimi mastri cartai fabrianesi, che probabilmente furono indotti a stabilire a Pioraco la loro industria dalla purezza e abbondanza di acqua e dalla forza idraulica delle cascate nei mulini da carta. Ma Pioraco &egrave; anche il &ldquo;paese del bacio&rdquo; perch&eacute; sulla passerella pedonale lungo il Potenza un segnale indica di fermarsi e darsi un bacio. 
Tanti gli spazi verdi, basti pensare a Pioraco Beach. Ma ospita anche il Museo della Carta e della Filigrana, dove vengono organizzati anche laboratori per grandi e piccini per fare carta a mano o corsi di calligrafia.

Museo della carta a Pioraco

Pioraco 2 - Museo della carta

Ribattezzate &ldquo;Cappadocia delle Marche&rdquo; o &ldquo;camini delle fate&rdquo; o &ldquo;Grand Canyon delle Marche&rdquo; sono stratificazioni di roccia a forma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia, tenuta insieme da argilla e limi, formatesi grazie all&rsquo;erosione di agenti atmosferici. Le <a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cosa-fare/lame-rosse-marche-percorso-ff4b105c">Lame Rosse</a> si trovano sopra il Lago di Fiastra, nella frazione di San Lorenzo al Lago, tra il monte Fiegni e il monte Petrella; sotto di esse scorre il fiume Fiastrone. I percorsi possibili per arrivare alle Lame Rosse sono svariati ma il pi&ugrave; comune &egrave; quello che parte dal lago di Fiastra; l&#39;itinerario, andata e ritorno sullo stesso sentiero, &egrave; lungo 7 chilometri e il dislivello &egrave; di 200 metri. L&rsquo;area &egrave; particolarmente suggestiva e varia tra lunghi tratti di rigogliosa vegetazione, brevi scorci sul lago fino a un paesaggio da favola a causa del tipico colore rosso delle Lame. Per l&rsquo;abbondanza di acqua, la flora e la fauna sono molto ricche. Il tempo di percorrenza andata e ritorno &egrave; di circa 3 ore. 
Il percorso non &egrave; adatto ai passeggini. Come indicazione generale (pur essendo molto soggettivo) sarebbe consigliato dai 7-8 anni.

Lame Rosse

Lame Rosse: il “Grand Canyon delle Marche”

Il Parco Zoo Falconara &egrave; un moderno giardino zoologico a Falconara Marittima (in provincia di Ancona). Fondato nel 1968, si estende per circa 60.000 metri quadri su una bella collina che si alza di fronte al mare. Ospita circa 200 esemplari appartenenti a diverse specie tra mammiferi, uccelli e rettili. Lo zoo &egrave; membro dell&rsquo;Unione italiana zoo e acquari (Uiza) e dell&rsquo;Associazione europea zoo e acquari (European Association of Zoos and Aquaria &ndash; Eaza). Nel 2018, con l&rsquo;arrivo di due esemplari di Okapi (un grande mammifero africano) il Parco Zoo Falconara, in coincidenza con le celebrazioni del suo 50&deg; anniversario, &egrave; riuscito a segnare un altro importante traguardo: entrare nella sfera delle pi&ugrave; importanti collezioni zoologiche europee che sono impegnate nella conservazione in natura di questa specie ormai molto rara e in pericolo di estinzione. 
Tra le particolarit&agrave;, la &ldquo;piramide dei ghepardi&rdquo; per un&rsquo;immersione totale. Nei fine settimana vengono organizzate tante attivit&agrave;, tra cui gli incontri con lo staff didattico-scientifico per scoprire il meraviglioso mondo degli animali. Si pu&ograve; organizzare anche il compleanno allo zoo. Dal 16 settembre &egrave; aperto dalle 10 alle 18.30 (chiusura biglietteria 17.30).

Parco Zoo Falconara

Il Parco Zoo a Falconara

Sono tra le pi&ugrave; antiche e grandi al mondo, realizzate tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. Dette anche &ldquo;piscine epuratorie&rdquo; e situate sotto gli edifici che occupano il lato est di piazza del Popolo, furono costruite per ridistribuire l&rsquo;acqua piovana. 
Si sviluppano in trenta sale divise su tre file per un totale di 2.200 metri quadrati. L&rsquo;importante impianto idrico aveva lo scopo di conservare l&rsquo;acqua potabile da distribuire in citt&agrave;. Un unicum all&rsquo;interno del territorio marchigiano che testimonia la grande maestria e abilit&agrave; costruttiva dei romani e il rilevante ruolo dell&rsquo;antica Firmum. Questo sito archeologico sotterraneo &egrave; aperto a tutti, il giro dura circa mezz&rsquo;ora ed &egrave; possibile esplorare una struttura romana di 2000 anni fa.

Le Cisterne romane di Fermo

Il Castello di Gradara e il suo borgo fortificato (in provincia di Pesaro e Urbino) rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d&rsquo;Italia. Le due cinte murarie che proteggono la fortezza, la pi&ugrave; esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, la rendono anche una delle pi&ugrave; imponenti della penisola. Il Castello sorge su una collina a 142 metri sul livello del mare. 
Il mastio, il torrione principale, si innalza per 30 metri, dominando l&rsquo;intera vallata. 
Con la visita guidata della Rocca Demaniale (il Castello di Gradara) si accompagnano i visitatori alla scoperta della storia di Paolo e Francesca, dei segreti e misteri che circondano i due amanti di dantesca memoria. Si potranno ammirare gli interni della Rocca, gli stili architettonici, le funzioni del castello, gli affreschi, gli arredi e i dipinti. 
Tanti gli appuntamenti per bambini, come il festival &ldquo;Gradara Ludens&rdquo;, in cui Gradara &egrave; &ldquo;Citt&agrave; del Gioco&rdquo;. Poi ogni prima domenica del mese c&rsquo;&egrave; il percorso animato con il Giullare; e ancora, Halloweekend dal 31 ottobre al 3 novembre, il Castello di Natale dal 24 novembre al 7 gennaio. Il calendario con tutti gli appuntamenti si trova su www.gradara.org.

Castello di Gradara

Il Castello di Gradara

La sede del Museo dei fossili e dei minerali &ndash; Museo dell&rsquo;Alamanno, a Montefalcone Appennino, &egrave; allestita in ampi locali del settecentesco Palazzo Felici. Valorizza prioritariamente i fossili locali, reperti di fauna marina risalenti al Pliocene inferiore. Furono studiati nel 1880 da Alessandro Mascarini. Si articola in diverse sezioni. In quella dei fossili locali sono esposti circa 500 reperti. Vi si possono osservare Cirripidi del genere Balanus, 60 specie diverse di Molluschi (Murex, Nassa, Natica, Pecten, ecc..), alcuni Echinodermi, denti di squalo, foglie fossilizzate. L&rsquo;esposizione dei fossili provenienti da tutto il mondo e di tutte le ere &egrave; interessante per la presenza di pezzi particolari, come ad esempio zanne di mammut del Mare del Nord, parti dello scheletro di un orso delle caverne dei Pirenei, trilobiti del Marocco, un uovo di dinosauro della Cina e l&rsquo;uovo pi&ugrave; grande mai deposto: quello di Aepyornis. La sezione di minerali conserva 1.200 pezzi, tutti molto interessanti e alcuni addirittura eccezionali, come ad esempio un blocco di aragonite con dei perfetti cristalli trasparenti di zolfo, un blocco di stilbite con molti ciuffi di natrolite del peso di 26 chili. Di grande suggestione &egrave; la grotta dei minerali in cui &egrave; possibile ammirare la caratteristica fluorescenza di alcuni di questi reperti sotto la lampada di Wood. Una sezione del primo piano &egrave; dedicata alla collezione malacologica dell&#39;artista marchigiano Elio Ceccotti composta da circa 300 quadri realizzati con diecimila conchiglie.

Il Museo dei fossili a Montefalcone Appennino

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